Usa 2010, California 50/50

La California è il 50esimo, ed ultimo, stato di questa corsa, la sua capitale è Sacramento ma la sua città maggiore è Los Angeles. Qui risiedono 37.000.000 persone ed alle Elezioni Presidenziali lo stato assegna 55 EV, spesso ai DEM. Il Governatore è Arnold Schwarzenegger. I due Senatori sono Dianne Feinstein e Barbara Boxer. Alla Camera hanno diritto a 53 rappresentanti, al momento 3419. Camera e Senato statali hanno, rispettivamente, la seguente situazione: 5129 e 2514. Nella mappa sottostante, il territorio dello stato, suddiviso in contee e colorato con diverse tonalità a seconda della popolosità.
    Affiliazione Partitica
Democratici: 42%
Repubblicani: 30%
Indipendenti: 28%
 
Etnie
Bianchi: 54%
Ispanici: 26%
Asiatici: 10%
Afroamericani: 8%
Altri: 2%

Religioni
Protestanti: 38%
Cattolici: 31%
Ebrei: 4%
Atei-Altri: 27%
Le Sfide del 2 Novembre
Governatore

Fino agli anni ’90 la California era uno degli swing states più importanti e combattuti. Dagli anni ’90 ad oggi però il partito democratico ha preso il sopravvento, arrivando ad infliggere nelle sfide “federali” sconfitte con margini spesso imbarazzanti al partito repubblicano. Com’è stato possibile questo cambiamento della California? Possiamo elencare tre fattori

1-Immigrazione Ispanica
2-Immigrazione di bianchi progressisti dagli stati del nord-est
3-Spostamento a sinistra degli asiatici, fino al 1992 elettori repubblicani ora tendenti al blu

Questi tre fattori combinati hanno spinto a sinsitra lo stato, in particolar modo è l’area metropolitana di Los Angeles, che è passata da regione “swing” decisiva per le elezioni nello stato, a roccaforte democratica. I repubblicani dominano nell’interno, nelle aree metropolitane di San Diego, Fresno e Sacramento e ad Orange County (si, quella Orange County). Questo dominio però non basta a rimontare lo svantaggio accumulato nella città degli angeli ed in quell’autentica “Fossa delle Marianne” chiamata “Bay Area”, ovvero tutta l’area che circonda San Francisco. Se nelle elezioni federali i democratici dominano, non altrettanto si può dire a livello locale. Come sappiamo il governatore uscente è il repubblicano Arnold Schwarzenegger eletto in un’elezione anticipata nel 2003 a seguito della sfiducia “refendaria” all’allora governatore democratico Gray Davis (piccola parentesi e spieghiamo un attimo. In California è consentito sfiduciare un amministratore eletto per via referendaria. Per questo tipo di referendum serve un numero di firme molto alto, pari al 12% delle persone recatesi alle urne nella tornata che ha eletto l’amministratore in questione. Esempio se  nella tornata per eleggere X alla carica di governatore si sono recate al voto 1 milione di persone, per arrivare al referendum sulla sfiducia servono 120.000 firme. Se  l’amministratore e in questione viene sfiduciato dal successivo referendum allora si torna immediatamente alle urne per eleggere un rimpiazzo. Così accadde nel 2003 NDA) e rieletto facilmente nel 2006 col 56% dei consensi. I tempi sono però cambiati. Schwarzenegger, che non può ricandidarsi, infatti affronta una situazione di semi-bancarotta che va ad aggiungersi alla crisi economica di cui già sappiamo e la sua popolarità ormai viaggia intorno al 20%. Una situazione del genere renderebbe praticamente impossibile per il partito repubblicano mantenere la poltrona di governatore. E invece non sembra essere così. In campo democratico è stato scelto Jerry Brown, un autentico fossile della politica americana, attuale procuratore generale dello stato, già governatore dal ’75 all’ ’83 e sfidante di Clinton alle primarie del ’92. In campo repubblicano invece è emersa una figura grintosa e, soprattutto, piena di quattrini da far schifo, ovvero l’amministratrice delegata di E-Bay, Meg Whitman. La signora Whitman ha quindi impostato la campagna in questo modo chiedendo ai californiani se volevano eleggere un politicante di professione, un residuato bellico che da 40 anni passa allegramente da una poltrona all’altra (cominciò nel 1971 venendo eletto come segretario di stato NDA) e che è parte integrante dell’establishment che ha ridotto la California sull’orlo del baratro, oppure preferite qualcuno (Meg Whitman NDA) che è stata capace di prendere una piccola azienda di 30 dipendenti ed un fatturato da 8 milioni di dollari e portarla in nemmeno dieci anni ad avere 15mila dipendenti ed un fatturato da 30 miliardi di dollari. Un messaggio un po’ populista ma efficace in una tornata come quella attuale. Inoltre la signora Whitman può vantare di aver preso i 120 milioni di dollari spesi finora nella sua campagna (!) quasi esclusivamente dal suo immenso patrimonio personale e di non essersi quindi legata a pericolose lobby per ottenere finanziamenti e come se non bastasse la lunghissima carriera politica del fossile le permette di sparare a 0 sulla carriera ed addirittura di riciclare gli spot che Bill Clinton utilizzò contro Brown durante il loro testa a testa alle primarie del ’92. Fino ad ottobre quindi Meg Whitman sembrava volare a gonfie vele con un vantaggio di 5-6 punti sul rivale. Poi è arrivata l’ “October Surprise”. Meg Whitman, che nel suo programma ha una serie di misure anti-immigrati e che ha appoggiato la governatrice dell’Arizona Janice Brewer nella crociata contro le frontiere aperte, sembra abbia assunto in passato un’immigrata clandestina. Da quello scandaletto la Whitman non s’è più ripresa. Prima dello scandaletto l’ex presidentessa di E-Bay aveva un vantaggio di 5-6 punti nei sondaggi, ora la situazione s’è capovolta e Brown conduce di 5-6 punti. Per la Whitman quindi si preannuncia una sconfitta, sconfitta assolutamente onorevole vista la situazione di partenza, ma sempre sconfitta. DNC Leaning


Senato
La senatrice uscente, la democratica Barbara Boxer fa parte della generazione de “l’anno delle donne” (per chi avesse la memoria corta si rilegga il post sullo stato di Washington e su Patty Murray). Eletta per la prima volta con molta fatica nel 1992 non ha incontrato particolari difficoltà nelle successive tornate del 1998 e del 2004. Nei 17 anni passati al Campidoglio la Boxer s’è distinta come uno dei membri più liberal della delegazione democratica e, dopo la dipartita di Ted Kenendy, è ufficialmente il membro più a sinistra di tutto il senato. Per questo la signora Boxer è da sempre uno dei bersagli preferiti della propaganda conservatrice. Come tutti i membri dell’establishment, la signora Boxer è sotto accusa per la situazione di bancarotta in cui versa la California. Molti si chiedono cos’abbia fatto per il “Golden State” questa signora che da ormai 30 anni se ne sta a Washington D.C. La Boxer inoltre paga uno storico complesso d’inferiorità nei confronti della collega Dianne Feinstein, una delle più potenti ed influenti leader democratiche (a casa sua Obama ed Hillary siglarono l’armistizio e nel 1984 sfiorò la candidatura come vice NDA). Situazione quindi non rosea per la signora Boxer. A sfidarla c’è Carly Fiorina, ex amministriatrice delegata della Hewlett Packard. La carriera imprenditoriale della Fiorina non è priva di ombre, anzi. Su queste ombre la campagna della Boxer si sta buttando a pesce, ma le ombre sul passato della Fiorina non bastano per distogliere l’attenzione dalle responsabilità della Boxer sulla situazione disastrosa della California e per togliere di dosso la patina di spocchiosa arroganza che da sempre contraddistingue la signora. E’ altresì vero che i repubblicani hanno sbagliato candidato. Nelle loro fila ce n’era uno molto più valido, l’ex rappresentante Tom Campbell che ha occupato per anni un collegio di Los Angeles che alle presidenziali vota in maniera bulgara per i democratici, che avrebbe messo in grossa difficoltà la Boxer nella LA Area e le cui posizioni moderate in politica estera e sulla questione israeliana avrebbero potuto far breccia nell’elettorato moderato. Qui i TEA Parties non c’entrano nulla (puntavano sul deputato statale Chuck De Vore NDA). Ad affossare la candidatura di Tom Campbell è stata la rivelazione di un rapporto controverso con un terrorista palestinese, rapporto tutt’ora non chiarito. La rivelazione di quella pericolosa relazione, oltre alle già note posizioni non entusiasticamente filo-israeliane, hanno spinto l’AIPAC ed il B’nai B’rith a contribuire in maniera sostanziosa alla campagna della Fiorina e a trascinarla alla vittoria alle primarie. Campbell probabilmente ora starebbe almeno due-tre punti avanti alla Boxer, ma con i “se” e con i “ma” non si fa nulla. La Fiorina è in corsa e manda un messaggio simile a quello della Whitman, imprenditrice di successo vs. fossile politicante e come la Whitman può autofinanziarsi buona parte della campagna elettorale. Come abbiam detto però il passato imprenditoriale della Fiorina presenta parecchie zone d’ombra. Insomma, abbiamo due candidate che fondamentalmente stanno sulle scatole a tutti. Toss-Up 
Camera
La California invia 53 rappresentanti a Capitol Hill. Attualmente 34 sono democratici e 19 sono repubblicani. Tra i 34 collegi democratici solo uno è realisticamente in pericolo, vale a dire l’11°. Per il resto poco da fare. I democratici di loro speravano di avere qualche chances nel 3° e nel 45°, ma il clima sfavorevole li costringe a rinviare i propositi in questi due collegi al 2012.
Pronostico DNC 33 GOP 19 Toss-Up 1


Contiamo
– Senato, da 464625 a 464626.
– Camera, da 147200035 a 180
219036.
– Governatori, da
142815 a 152816.


Giovanni Rettore e And-L

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