Riceviamo e pubblichiamo (in fondo alleghiamo la nostra tabella classica con lo storico di Demopolis)
Pur registrandosi un avvicinamento, la distanza tra la coalizione di Centro Sinistra e quella di Centro Destra resta di 7 punti (34,5–27,5%). Il PD scende sotto la soglia del 30%, il PDL al 18%
Mentre il PDL sembra aver rallentato, almeno per il momento, la crescita dovuta al ritorno di Berlusconi sulla scena mediatica, il PD – per la prima volta dai giorni delle Primarie – scende sotto la soglia del 30%. Sono alcuni dei dati che emergono dalla fotografia sulle intenzioni di voto degli italiani, scattata dall’Istituto Nazionale di Ricerche Demopolis a un mese esatto dalle Elezioni.
Se ci si recasse oggi alle urne, il partito di Bersani si confermerebbe, con il 29%, prima forza politica del Paese; il PDL si attesterebbe al 18%, seguito a 2 punti dal Movimento 5 Stelle, in ripresa nei consensi dopo l’avvio dello “tsunami tour” di Grillo per l’Italia. Al 9,5%, nelle odierne intenzioni di voto per la Camera, la lista Scelta Civica con Monti.
In leggera crescita, al 5,5%, la Lega Nord di Maroni, mentre sfiora il 5% Rivoluzione Civile di Ingroia. Sopra il 4% anche l’UDC di Casini e SEL di Vendola. Restano, per il momento, sotto la soglia del 2% le altre liste.
Particolarmente significativa appare l’evoluzione del consenso dei due maggiori partiti, registrata negli ultimi 5 mesi dal Barometro Politico Demopolis per il programma de LA7 Otto e Mezzo. Il Partito Democratico è passato, grazie all’effetto Primarie ed alla sfida Renzi-Bersani, dal 25% di settembre al 33% di metà dicembre. Per attestarsi oggi al 29%, in presenza di un’offerta politica sicuramente più competitiva di quella del mese scorso. Il PDL, dopo aver toccato il suo punto più basso in novembre, con il 13,5%, si posiziona oggi al 18%, traendo un chiaro beneficio dal ritorno sulla scena di Berlusconi. Numeri comunque ancora ben lontani dal traguardo del 37% conseguito cinque anni fa.
A 30 giorni dal voto – secondo i dati rilevati dall’Istituto Demopolis per Otto e Mezzo – il mercato elettorale appare molto instabile. In costante mutazione risulta soprattutto il consenso del Movimento 5 Stelle e della Lista Monti per l’Italia, che attraggono in modo consistente il voto degli elettori politicamente non collocati.
“È una fotografia, quella odierna, destinata ad essere modificata da 30 giorni di campagna elettorale. Sia pur ridimensionata rispetto alle settimane scorse – afferma il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – l’area grigia dell’astensione e dell’incertezza resta molto ampia. Se ci si recasse oggi alle urne, oltre 12 milioni di elettori resterebbero a casa: il 26%. E tra quanti intendono recarsi alle urne, appena il 57% dichiara di aver compiuto una scelta definitiva”. Uno su cinque non ha ancora deciso; il 23% esprime un’intenzione di voto, pur ammettendo che potrebbe cambiare idea nelle prossime settimane.
L’Istituto Demopolis ha analizzato anche il peso delle principali coalizioni a un mese dal voto. Il Centro Sinistra si attesta al 34,5%, il Centro Destra al 27,5%. Più distanziati, il Movimento 5 Stelle al 16% e la coalizione per Monti che sfiora il 15%. In crescita al 4,7% Rivoluzione Civile.
“Pur registrandosi un avvicinamento – sostiene Pietro Vento – la distanza tra Centro Sinistra e Centro Destra resta di 7 punti: un margine ancora piuttosto ampio, che assicurerebbe oggi alla coalizione guidata da Bersani il premio di maggioranza alla Camera. Molto più aperta, secondo il Barometro Politico Demopolis, è la partita per il Senato che si giocherà sull’attribuzione dei premi regionali”.
Approfondimenti sul Barometro Politico Demopolis su: www.demopolis.it