Nonostante che il candidato Repubblicano si sia imposto facilmente rispetto ai propri rivali di partito, fatica a trovare spazio sui giornali americani, questo lo ha portato a munirsi di 30 consiglieri, tutti impegnati a studiare nuove strategie per restituire smalto a John McCain.
Tutto questo a causa della sfida che impervia tra i candidati Democratici Barack Obama e Hillary Clinton, che sta catalizzando l’attenzione dei media, e di fatto oscurando la campagna del conservatore, che sebbene corra ormai solo deve rispettare il calendario delle primarie.
Peccato che alcuni dei suoi collaboratori più brillanti si stiano rivelando una spina nel fianco.
Tra questi fanno parte illustri professori della Colunbia University, economisti di fama mondiale e anche numerosi lobbisti, questi ultimi sono personaggi che rapresentano gli interessi di importanti settori economici degli States.
Tra i lobbisti che lavorano o aiutano il candidato Repubblicano troviamo; il capo dello staff Rick Davis, presidente di una società di consulenza che ha tra i suoi clienti i maggiori gruppi di telecomunicazione degli Usa.
C’è poi il copresidente della campagna elettorale Thomas Loeffler che cura gli interessi di alcune compagnie aeree (boing, grumman e bell; tutte impegnate nello sviluppo di nuovi mezzi militari) e della Toyota America.
E che dire del consigliere Charlie Black, presidente della Bksh società che fa gli interessi della General Motors e di alcune industrie farmaceutiche e di armi.
Insomma la reputazione di solida onestà del senatore dell’arizzona vacilla, ma i lobbisti restano!
Il loro apporto economico per ora è cruciale, come i loro affari!