Dopo che nelle scorse settimane ci sono state, anche a più riprese, le nomination dei vari Poli Bortone, Ugo Lisi, Alfredo Mantovano, Saverio Congedo, Raffaele Baldassarre Rocco Palese e Gianni Garrisi, Silvano Macculi, Rosario Giorgio Costa Lorenzo Ria, Luigi Lazzari, Francesco Bruni, finalmente il centrodestra salentino ha un nome per strappare al centrosinistra la provincia, dopo quindici anni di opposizione: Antonio Gabellone, farmacista per dieci anni sindaco di Tuglie ed oggi assessore, con alle spalle cinque anni da capogruppo del suo schieramento a Palazzo Celestini. È un politico non troppo navigato ma comunque uomo di partito (Forza Italia), che potrebbe porre rimedio ad un problema antico, tutto salentino: quello di una Lecce restìa ad assumere il ruolo di capoluogo provinciale e quello di un territorio che stenta a riconoscere a Lecce il ruolo di capoluogo. Candidatura last minute che sembra avere il consenso dello stesso Ria che, dopo non aver voluto aderire al PDL, dovrebbe appoggiare Gabellone con una lista civica, cercando di intercettare i voti dei moderati del PD. Designazione che sembra aver ridato un certo ottimismo al centrodestra leccese, il quale ha già pronto il “nuovo” slogan: “Rialzati Salento” .
Di altro umore, la Lega del Cittadino e dell’Ambiente, che, avendo appreso da un comunicato stampa la candidatura di Gabellone, “ha deciso di non sostenere tale candidatura e di non presentare la propria lista. L’aver designato il candidato presidente con l’investitura dall’alto, senza alcuna consultazione me a e confronto a nessun livello, costituisce la plateale dimostrazione che il centralismo democratico di togliattiana memoria ha fatto scuola”.
A criticare la scelta di Gabellone è anche (e soprattutto) Adriana Poli Bortone, candidata del Terzo Polo, la quale non risparmia critiche nemmeno sullo scarso coinvolgimento di AN del PDL nella designazione del proprio candidato. Infatti il candidato PDL non è un uomo di destra, come a lungo richiesto dalla forte componente aennina di Lecce (che ha già dovuto accettare il forzista sindaco di Lecce, Paolo Perrone ) ma piuttosto un moderato di matrice democristiana. Ecco perché buona parte dell’ex AN, ha seguito la senatrice nella sua svolta meridionalista. Ormai quasi tutti i circoli salentini di AN si sono trasformati in circoli Io Sud. La Poli Bortone contesta, inoltre, il fatto che, sebbene il PDL nazionale abbia raccolto in sé, in nome della governabilità, tutti i cespugli che componevano la coalizione ed, inoltre, in sede locale il sindaco Perrone ha affermato che chi non è del Popolo della Libertà non può stare nell’amministrazione, in realtà questi cespugli esterni al PDL sono ricomparsi (ed in gran numero) nelle amministrative, compresa l’Udeur che non è nel PDL e che alla Regione Puglia sta con Vendola.
La Poli, inoltre, attacca “La Puglia prima di tutto”, perchè “non è del PDL”, ma “espressione diretta del ministro Fitto” e che, avendo il PDL una lista, “si presuppone che in quella lista ci siano tutti quei partiti che sono confluiti nel Popolo della Libertà. La Puglia prima di che cosa è? E’ una cosa del ministro contro il PDL”.
Argomento molto caldo è, inoltre, quello delle alleanze in vista dei ballottaggi. Anche su questo argomento la Poli Bortone ha molto da dire:
“È irrealistico che qualcuno possa pensare di vincere al primo turno. Noi, comunque, non abbiamo stretto nessun patto per il ballottaggio. Al secondo turno si guarderà agli obiettivi dell’uno e dell’altro schieramento. Non abbiamo fatto accordi con nessuno. Per questo non possiamo accettare insulti e falsità, ma diciamo sì ai contenuti. Se qualcuno ne ha”.
Queste le testuali parole dell’eurolady che lasciano presagire discussioni, critiche ed insulti fino alle elezioni e, probabilmente, oltre. Un dato di fatto però c’è: la leader del movimento Io Sud non risparmia le critiche ai suoi ex-amici ma non ha mai attaccato la candidata ( Loredana Capone ) del centrosinistra. Sintomo di una futura alleanza? A mio avviso non impossibile dato che una convergenza Io Sud–UDC–PD si è già verificata nel Salento (a Casarano) e alla provincia di Brindisi già al primo turno (escludendo però la Sinistra che esprime un proprio candidato).
Mauro De Donatis