Elezioni Amministrative 2009: Padova (4)

Sembra proprio che la Lega padovana dovrà arrendersi a digerire due candidati del PDL, sia in provincia che in comune, ed appoggiarli fin dal primo turno.
Si sono infatti affievolite le ipotesi di un possibile “scambio” tra Venezia e Padova (si pensava di cedere
Venezia al PDL per dare Padova alla Lega, ma la risposta è stata negativa), e, di corsa solitaria non se ne parla proprio, gli accordi son stati presi da Berlusconi e Bossi in persona, nulla da fare (alla faccia del federalismo, siamo in campagna elettorale, sto zitto che è meglio).

Ma perchè la

Lega ha scelto di prendersi le sfide più difficili (Rovigo e Venezia) e lasciare al PDL le due poltrone sicure (Verona e Padova)?
Probabilmente perchè, in vista delle
regionali del 2010, in cui la Lega punta a porre fine al quindicennio Galan, vuole aumentare il proprio consenso anche in aree non storicamente sue. Al sottoscritto rimane l’amaro in bocca per doversi sopportare un’altro democristiano, dopo 10 anni di Casarin (siamo in campagna elettorale e mi morsico la lingua per non dire cosa penso di codesto signore, gli auguro di prendere una valanga di preferenze alle Europee, di andare a Bruxelles e rimanerci mooooolto a lungo). Per quanto concerne la rive gauche, buio totale, Frigo, lo sfidante sconfitto al ballottaggio nel 2004 per una manciata di voti, sembra intenzionato a declinare. Si parla dell’ex sindaco di Padova, Giaretta, o del rettore dell’università di Padova, Milanesi.
Comunque, con il centrodestra compatto fin dal primo turno la sfida è una
mission impossible, la provincia di Padova torna immediatamente nella colonnina PDL-Lega Solid, senza se, senza ma e senza forse.

Per quanto concerne il

comune di Padova, la sfida più dura di tutto il nord-est, le cose sono molto più intricate, tutto dipenderà da Verona.
Se la
provincia di Verona andrà ad un forzista allora toccherà all’aennino Saia sfidare Zanonato, se invece toccasse ad un aennino allora riprenderebbero quota Marin e la Casellati.
A sinistra
Zanonato ha pensato bene di pararsi il fondoschiena, se verrà confermato si farà il suo quarto mandato (venne eletto sindaco dal consiglio comunale dopo la caduta del DC Gottardo nel ’93, confermato nel ’95, battuto al ballottaggio nel ’99 e di nuovo in sella nel 2004, grazie alla deficenza della Destro), se invece dovesse andargli male è pronto con la valigia per Bruxelles (auguro anche a lui un piacevole, e soprattutto lungo soggiorno), dato che sarà probabilmente il capolista del PD nella circoscrizione nord-est. Anche se per il sottoscritto farebbe bene a fare quanto promette nei suoi manifesti elettorali , (in cui compare con la scopa in mano dicendo “abbiamo ripulito Padova”) cioè andare a fare lo spazzino, che, è meglio per tutti.
Sul Lato Oscuro comunque non è tutto rose e fiori, pare infatti che due attuali assessori, le madame
Balbinot (cultura) e Ruffini (immigrazione), siano seriamente intenzionate ad andare da sole. La prima appoggiata dalla lista autonomista del consigliere regionale Covi (ex-SDI), “L’Intesa Veneta“, l’altra come rappresentante della sinistra radicale. L’eventuale corsa solitaria della Ruffini sarebbe una iattura per il centrodestra, in quanto è universalmente riconosciuta come il “ventre molle” dell’amministrazione Zanonato, e nettamente l’assessore più odiato (generalmente, nelle “osterie padane” tanto invise a Pisanu, che evidentemente non ne ha mai provato le prelibatezze, viene descritta con sinonimi di “distributrice di favori sessuali”, anche da veri bolscevichi di mia conoscenza). Cattiverie a parte, la Ruffini costituisce una buona parte degli argomenti del centrodestra, ed una sua eventuale candidatura a sindaco per la sinistra radicale, toglierebbe il tallone d’Achille di Zanonato. La Balbinot invece, nota per le simpatie autonomiste, e per essere una rappresentante dell’anima filo-leghista del centrosinistra veneto, potrebbe dare grattacapi e falciare nel prato padano. Altro problema la corsa solitaria dell’UDC, capitanata dell’eurodeputato Iles Braghetto, che però, potrebbe danneggiare anche Zanonato, attraendo i voti margheritini in libera uscita dal PD.
Insomma il
pronostico è ancora per Zanonato, ma con PDL e Lega insieme fin dal primo turno, e la sinistra radicale da sola, il candidato del Centrodestra (Saia?) potrebbe arrivare al ballottaggio (secondo me quasi sicuro) con un buon margine, e giocarsela ad armi pari.

Da Prato Della Valle al momento è tutto, a risentirci quando “Il Gazzettino” e le voci di corridoio del provinciale cominceranno a dar notizie sicure e definitive, probabilmente settimana prossima.


Giovanni Rettore

Post precedente sulle amministrative di Padova

Tags: