Elezioni Amministrative 2009: Padova (6)

Eccoli, come due amiconi il candidato sindaco del PDL Marco Marin, ed il senatore Maurizio Saia, trombato all’ultimo minuto.
Ma che carini insieme appassionatamente, come se nulla fosse successo, come se fossero degli amiconi da sempre, (quando fino all’altroieri se ne dicevano di tutti i colori) a presentare la loro corsa contro la giunta cattocomunista capitanata da Zanonato ma che ha il suo cuore pulsante nel vescovo Mattiazzo (zio di Zanonato) e nell’assessore rifondarolo Daniela Ruffini. Bravi, uniti e compatti, per una volta, la corsa è sempre in salita (specie se si arriva al ballottaggio), ma la mancata corsa in solitario di Saia è un’ottima notizia, e Zanonato ora non sembra più imbattibile come qualche settimana fa, specie da quando sono uscite certe foto, sulle condizioni di degrado indicibile in cui si trovano la stazione ferroviaria di Padova e dintorni (situazione che il sottoscritto può testimoniare personalmente, dato che in stazione a Padova ci passo tutte le mattine da sette anni a questa parte), dopo cinque anni di giunta Zanonato-Mattiazzo-Ruffini (che a dire il vero son 11, contando il periodo ’93-’99).

Zanonato intanto ostenta sicurezza, rifiuta il ruolo di capolista del PD nel Nordest per non apparire un paraculo (anche se perdo c’ho la poltrona), vara un costosissimo piano di riqualificazione dei quartieri limitrofi la stazione, cancella il simbolo del PD dai suoi manifesti “per non sottolineare l’appartenenza partitica” dice (“o perchè prova vergogna a mostrare quel simbolo?” risponde Marin), dai suoi manifesti tuona “abbiamo ripulito Padova” con tanto di ramazza in mano (Come no? Si vede che è un pezzo che non esce da Palazzo Moroni, suvvia signor sindaco non raccontiamoci favole, ma ce l’ha una finestra nel suo ufficio? Se sì, allora dia una sbirciatina fuori giusto di fronte a Palazzo Moroni, c’è il Palazzo del Bo, vedrà la pulizia, eh già…), in altri manifesti presenta “cittadini comuni” (dice lui…) con ramazza in mano che inneggiano a votare per “Il nostro sindaco” e dicono “Tieni pulita la tua città” (quindi manda a casa Zanonato e la Ruffini, rispondo io). Frattanto per l’ennesima volta quest’anno, la giunta va sotto in consiglio comunale. Manca il numero legale, i consiglieri comunali dell’autonomista Covi (ex-SDI) non si presentano, e il PAT (Piano di Assetto Territoriale) non è approvato nemmeno stavolta. (Signor Covi, mi spieghi una cosa, dato che lei è ormai fuori dalla maggioranza, mi può delucidare sul perchè gli assessori Balbinot e Pieruz, appartenenti alla sua lista, continuano a stare nella giunta? La smetta di tenere il piede in due staffe, per piacere).
Manca ormai un mese all’appuntamento cruciale, il vento nazionale soffia sulla vela di Marin, Zanonato è un po’ in affanno ma sempre favoritissimo e con “Il Mattino”, “Il Gazzettino”, “Il Corriere del Veneto”, Sua Eminenza Mattiazzo, ed il Magnifico (!?!) Rettore Milanesi, che non fanno nulla per nascondere su che simbolo porranno la croce il prossimo 6 Giugno, ovviamente non su quello di Marco Marin.
Prima di salutarci, piccola parentesi per notare la grande serietà del PDL a livello locale, nel mio piccolo comune è stata appena varata una lista civica comprendente esponenti di FI,AN,UDC,PPI,PDS e PRC, al solo e dichiarato scopo di impedire un ritorno della lista civica dell’ex sindaco o una vittoria della Lega in corsa solitaria. Divertente notare come i consiglieri di minoranza di FI, AN ed UDC, dopo avere per 5 anni detto peste e corna della sindaca Pidiessina (Ma il vicesindaco e due assessori sono di FI), ora corrano in suo soccorso. Patetici.

Saluti e alla prossima

Giovanni Rettore

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