(var. risp. ipotesi di base)
ITALIA
CENTRO DESTRA Nordista: 34,2% (-13,4%)
– LEGA NORD: 16,2% (+3,6%)
– PARTITO DELLA LIBERTA’ (Tremonti-Formigoni): 14,9% (-18,2%)
– LA DESTRA, F.TRIC, MOV. PER L’ITALIA: 3,1% (+1,1%)
CENTRO SINISTRA: 39,4% (-0,6%)
– PARTITO DEMOCRATICO: 28,7% (+1,3%)
– ITALIA DEI VALORI: 5,0% (-1,8%)
– COMUNISTI (RC, PDCI): 2,4% (-0,2%)
– SIN. E LIB.: 2,0% (-0,1%)
– RADICALI: 1,3% (+0,2%)
CENTRO DESTRA Sudista: 24,1% (+13,8%)
– RASSEMBLEMENT PER MONTEZEMOLO: 8,0% (+8,0%)
– UNIONE DI CENTRO: 7,6% (INV)
– PARTITO DELLA NAZIONE di FINI: 5,3% (+5,3%)
– ALLEANZA PER L’ITALIA: 1,7% (-0,2%)
– PARTITO DEL SUD -MPA di Lombardo/Miccichè: 1,7% (+0,9%)
M5S: 1,4% (+0,5%)
ALTRI: 0,9% (-0,3%)
MACROREGIONI
NORD
CENTRO DESTRA Nordista: 45,2% (-9,3%)
– LEGA NORD: 31,2% (+6,3%)
– PARTITO DELLA LIBERTA’ (Tremonti-Formigoni): 12,0% (-16,2%)
– LA DESTRA, F.TRIC, MOV. PER L’ITALIA: 2,0% (+0,6%)
CENTRO SINISTRA: 34,0% (-1,2%)
– PARTITO DEMOCRATICO: 24,3% (+0,8%)
– ITALIA DEI VALORI: 4,8% (-1,5%)
– COMUNISTI (RC, PDCI): 2,0% (-0,1%)
– SIN. E LIB.: 1,4% (INV)
– RADICALI: 1,5% (+0,2%)
CENTRO DESTRA Sudista: 17,8% (+10,3%)
– RASSEMBLEMENT PER MONTEZEMOLO: 6,2% (+6,2%)
– UNIONE DI CENTRO: 6,0% (+0,3%)
– PARTITO DELLA NAZIONE di FINI: 4,1% (+4,1%)
– ALLEANZA PER L’ITALIA: 1,5% (-0,3%)
– PARTITO DEL SUD -MPA di Lombardo/Miccichè: 0,0% (INV)
M5S: 1,8% (+0,6%)
ALTRI: 1,2% (-0,3%)
ZONE ROSSE
CENTRO DESTRA Nordista: 30,6% (-10,4%)
– LEGA NORD: 16,2% (+4,3%)
– PARTITO DELLA LIBERTA’ (Tremonti-Formigoni): 11,7% (-15,3%)
– LA DESTRA, F.TRIC, MOV. PER L’ITALIA: 2,7% (+0,6%)
CENTRO SINISTRA: 49,5% (-0,7%)
– PARTITO DEMOCRATICO: 38,5% (+0,8%)
– ITALIA DEI VALORI: 4,4% (-1,5%)
– COMUNISTI (RC, PDCI): 3,0% (-0,2%)
– SIN. E LIB.: 2,3% (INV)
– RADICALI: 1,3% (+0,2%)
CENTRO DESTRA Sudista: 17,9% (+10,7%)
– RASSEMBLEMENT PER MONTEZEMOLO: 6,5% (+6,5%)
– UNIONE DI CENTRO: 5,6% (-0,3%)
– PARTITO DELLA NAZIONE di FINI: 4,5% (+4,5%)
– ALLEANZA PER L’ITALIA: 1,3% (INV)
– PARTITO DEL SUD -MPA di Lombardo/Miccichè: 0,0% (INV)
M5S: 1,5% (+0,5%)
ALTRI: 0,5% (-0,1%)
CENTRO/SUD
CENTRO DESTRA Nordista: 25,0% (-18,8%)
– LEGA NORD: 1,6% (+0,6%)
– PARTITO DELLA LIBERTA’ (Tremonti-Formigoni): 19,0% (-21,3%)
– LA DESTRA, F.TRIC, MOV. PER L’ITALIA: 4,4% (+1,9%)
CENTRO SINISTRA: 40,2% (-0,6%)
– PARTITO DEMOCRATICO: 28,6% (+1,9%)
– ITALIA DEI VALORI: 5,4% (-2,3%)
– COMUNISTI (RC, PDCI): 2,6% (-0,2%)
– SIN. E LIB.: 2,5% (-0,2%)
– RADICALI: 1,1% (+0,2%)
CENTRO DESTRA Sudista: 33,0% (+19,3%)
– RASSEMBLEMENT PER MONTEZEMOLO: 10,3% (+10,3%)
– UNIONE DI CENTRO: 10,0% (+0,5%)
– PARTITO DELLA NAZIONE di FINI: 6,7% (+6,7%)
– ALLEANZA PER L’ITALIA: 2,0% (-0,3%)
– PARTITO DEL SUD -MPA di Lombardo/Miccichè: 4,0% (+2,1%)
M5S: 1,0% (+0,4%)
ALTRI: 0,8% (-0,3%)
Il commento
Il CDX Nordista domina al Nord, incontra gravi difficoltà al Sud.
La Lega diventa primo partito della coalizione, stracciando il PDL in tutto il Centro-Nord, dal quale riceve molti voti.
Il PDL, o quel che ne rimarrà, una volta caduto il capo perde più della metà dei voti; Lega e Destre ne intercetterebbero solo una parte, parecchi andrebbero verso l’astensione e verso il blocco Fini–Montezemolo–Casini–Lombardo.
Come detto le forze di destra interecetterebbero parecchi voti uscenti dal PDL, soprattutto al Centro-Sud.
Il CSX non sarebbe comunque competitivo al Nord, vince nelle Zone Rosse e nel Centro-Sud, in quest’ultimo caso grazie alla divisione tra le 2 anime del CDX.
Il PD acquista da IDV ma perde verso Montezemolo e Fini.
L’IDV, caduto il nemico, perde voti verso il PD.
I Comunisti perdono decimali verso Grillo, mentre per SEL non cambia molto.
I Radicali acquistano qualche voto libertario dal PDL.
Il 24% del CDX Sudista è significativo, non ha appeal al Centro-Nord ma al Centro-Sud ottiene un eccellente 33%, comunque non sufficiente a battere il CSX.
Bel colpo per Montezemolo; il leader naturale del CDX alternativo prenderebbe l’8%.
L’UDC tiene bene perderebbe verso Fini e Montezemolo, ma aquisterebbe voti derivanti dall’estinzione del PDL.
Fini sarebbe intorno al 5%, non male, comunque lontano dai numeri di AN.
Cambia poco per Rutelli e la sua API, nel Partito del Sud – MPA questa volta si sente l’apporto di Miccichè.
Grillo acquista spazio e visibilità, erode dalla sinistra radicale.
VOTO AI CANDIDATI
(var.risp. ipotesi base)
TREMONTI–FORMIGONI–BOSSI–DX (CDX): 33,4% (-13,5%)
– NORD: 45% (-9,0%)
– ZONE ROSSE: 29% (-11,0%)
– CENTRO/SUD: 24% (-19,0%)
BERSANI–DI PIETRO (CSX): 39,4% (+0,4%)
– NORD: 34% (INV)
– ZONE ROSSE: 50% (INV)
– CENTRO/SUD: 40% (+1,0%)
MONTEZEMOLO–FINI–CASINI–LOMBARDO (CENTRO): 24,8% (+12,1%)
– NORD: 18% (+8,0%)
– ZONE ROSSE: 19% (+10,0%)
– CENTRO/SUD: 34% (+17,0%)
ALTRI: 2,4% (+1,0%)
– NORD: 3% (+1,0%)
– ZONE ROSSE: 2% (+1,0%)
– CENTRO/SUD: 2% (+1,0%)
AFFLUENZA: 75% (-4,0%)
– NORD: 79% (-3,0%)
– ZONE ROSSE: 80% (-2,0%)
– CENTRO/SUD: 70% (-5,0%)
Il CSX vincerebbe alla Camera, mentre al Senato si fermerebbe sui 140-150 seggi e necessiterebbe dell’appoggio del blocco di CDX Sudista (o Centrista che dir si voglia).
Il blocco centrista è significativo al Centro-Sud ed in particolare in Sicilia; al Senato prenderebbe circa 60 seggi e sarebbe determinante.
L’affluenza crollerebbe al 75%.
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