Questo che vi proponiamo è il quarto scenario. Questa volta si ipotizzano 3 grandi poli, uno di CSX e due di CDX derivati dalla spaccatura del PDL; una parte (con Tremonti) fedele alla LN, un’altra (con Fini) che svolta al centro e si allea col neonato Partito della Nazione. E’ uno scenario post-Berlusconiano.
(var. risp. ipotesi base)
CENTRO DESTRA (Tremonti): 30,6%
(+16,7%) – PARTITO LIBERAL DEMOCRATICO: 15,0% (+15,0%)
– LEGA NORD: 13,8% (+1,3%)
– LA DESTRA, F.T.: 1,9% (+0,5%)
CENTRO DESTRA (Montezemolo): 25,8% (-14,0%)
– LA DESTRA, F.T.: 1,9% (+0,5%)
CENTRO DESTRA (Montezemolo): 25,8% (-14,0%)
– POPOLO DELLA LIBERTA’: 16,3% (-14,7%)
– PARTITO DELLA NAZIONE (UDC, API, MPA): 9,5% (+0,7%)
CENTRO SINISTRA (Vendola): 42,8% (-1,9%)
– PARTITO DEMOCRATICO (incl. IDV e RAD) 30,7% (-2,9%)
– SINISTRA PER VENDOLA (SEL, FDS, SOC., Verdi, M5S): 12,1% (+1,0%)
ALTRI: 0,7% (–1,0%)
AFFLUENZA: 76% (+2,0%)
Il commento:
In questa configurazione il CSX vincerebbe nettamente alla Camera. La divisione nel campo avverso non lascerebbe spazio a dubbi ed incertezze.
Il CDX di Tremonti, otterrebbe un buon risultato ma andrebbe piuttosto male nel Centro-Sud, è di fatto una coalizione Nordista.
Il neonato PLD otterrebbe un dignitoso 15% senza però raccogliere molti voti in quelle aree del paese dove la LN è meno forte.
La LN va molto bene, vicina al 14%
Si rafforzano anche i partiti di Destra.
Il CDX di Montezemolo è di fatto un polo centrista e Sudista, con performance speculari a quelli del CDX di Tremonti.
Il PDL di Fini perde la metà dei voti, ha il suo baricentro piuttosto a Sud.
Il neonato Partito della Nazione otterrebbe un buon risultato non lontano dal 10%.
Il CSX supera ampiamente la soglia del 40%. Il PD ingloba IDV ed ottiene risultati non brillanti, tuttavia la lista di Vendola vola sopra il 10% inglobando anche il M5S. Alla Camera non c’è storia.