OKLAHOMA
Capitale:Oklahoma City
Città maggiore:Oklahoma City
Abitanti: 3.700.000
Camera statale: 39 Dem, 62 Rep
Senato statale: 22 Dem, 26 Rep
Governatore: Brad Henry
Senatori: Jim Hinofe; Tom Coburn
Camera: 4 Rep, 1 Dem
Affiliazione Partitica
Democratici: 41%
Repubblicani: 44%
Bianchi: 78%
Nativi: 9%
Afro-Americani: 8%
Ispanici: 5%
Protestanti: 73%
Cattolici: 15%
Atei/Altri: 12%
Le sfide
Governatore
Fino al 1948 l’Oklahoma era uno stato di tendenza democratica. Tra il 1908 ed il 1948 solo due volte i repubblicani erano riusciti a prendere i voti del “Sooner State”. Ovviamente i democratici dell’epoca erano molto diversi da quelli attuali sia a livello nazionale che a livello locale. Dal 1948 con il progressivo slittamento a sinistra dei democratici e lo slittamento a destra dei repubblicani l’Oklahoma ha cominciato ad indirizzarsi sempre più verso il GOP. Dal 1952 ad oggi il “Sooner State” ha votato per i blu solo una volta, nel 1964. Nel 2008 è stata la miglior performance di John McCain, oltre ad esser stato uno dei quattro stati in cui McCain in percentuale ha fatto meglio di Bush e l’unico stato dell’Unione in cui tutte le contee sono state vinte da McCain. A livello territoriale l’unica zona in cui i democratici hanno ancora un discreto consenso è una fascia di contee al confine con l’Arkansas, ma sono contee in cui i democratici arrivano a stento sopra il 40%. Nemmeno le aree urbane di Oklahoma City e Tulsa arridono ai liberal. Se a livello nazionale l’Oklahoma ha ormai scelto con chi andare, a livello locale non mancano le sorprese. Il governatore uscente è infatti un democratico conservatore, Brad Henry eletto per un secondo mandato nel 2006 con il 67% dei suffragi. Inoltre al momento tutte le cariche del potere esecutivo statale ad elezione diretta sono controllate dai democratici. Insomma, un vero rovesciamento rispetto a quella che è la tendenza politica dello stato a livello federale. Il rovesciamento dovrebbe però interrompersi quest’anno. Brad Henry non si può ricandidare ed il clima per i liberal non è buono da queste parti. I repubblicani candidano la rappresentante del 5° distretto Mary Fallin mentre i democratici oppongono la vice-governatrice Jari Askins. I sondaggi danno la Fallin come chiaramente favorita. La Askins è però una buona candidata e con un altro clima probabilmente potrebbe giocarsi meglio le sue carte. Non è però l’anno giusto per i democratici per riuscire a mantenere il controllo di uno stato “dark red” come l’Oklahoma. Il rating di questa sfida in tacchi a spillo dovrebbe essere a metà strada tra Solid e Leaning. Visto il vento di bufera che spira sui liberal diciamo GOP Solid diretto.
Senato
Il senatore uscente, Tom Coburn del partito repubblicano va alla ricerca del suo secondo mandato. Sulla sua strada un attivista politico di scarso spessore, Jim Rogers. Il partito democratico avrebbe avuto candidati più validi nella sua rosa come il governatore uscente Brad Henry, il rappresentante Dan Boren, o il procuratore generale Edmonson. Visto però il vento di bufera che da queste parti spira sul partito democratico han preferito non bruciarsi. No, sebbene Coburn non sia esattamente “mister popolarità”, non è l’anno buono per vincere in uno stato del genere. GOP Solid, senza se, senza ma e senza forse.
Camera
L’Oklahoma ha 5 rappresentanti da inviare a Capitol Hill. Attualmente 4 sono del partito repubblicano ed uno del partito democratico. L’unico liberal della compagine è Dan Boren, rappresentante del 2° distretto. Sebbene il suo collegio abbia dato a John McCain il 66% dei voti e da queste parti le foto di Obama e Nancy Pelosi siano utilizzate per l’allenamento al poligono di tiro, Boren è stato rieletto nel 2008 col 71% dei suffragi ed ha risposto “nay” a tutte le iniziative più controverse di Obama. Insomma, 4-1 era e 4–1 dovrebbe restare.
Contiamo
– Senato, da 44–32–2–1 a 44–33–2–1.
– Camera, da 23–27–0–4 a 24–31–0–4.
– Governatori, da 11–16–1–2 a 11–17–1–2.