Lisa Murkovski alla fine ha deciso cosa farà da grande. La senatrice in carica, scalzata alle primarie repubblicane dal magistrato Joe Miller ha scelto di gareggiare in solitaria e lanciare una campagna “write-in”. Cosa vuol dire? Dunque, negli USA c’è l’opzione “write-in” che consiste nella possibilità di scrivere nell’apposito spazio il nome di un candidato non presente sulla scheda. Questo voto è assolutamente valido e viene rigorosamente conteggiato. Dato che la Murkovski non ha più i “tempi tecnici” per lanciare una candidatura indipendente ed ha ricevuto due sonore porte in faccia da libertari e secessionisti ha deciso di tentare quest’ultima disperata carta per mantenere l’amata poltrona. Voi direte che la cosa avvantaggia i democratici in quanto abbiamo due candidati del partito repubblicano che si affrontano tra di loro. E invece no. Ebbene sì, siamo nel classico e tipico caso di “boomerang per la sinistra!”. La Murkovski infatti ruba molti più voti al candidato democratico McAdams che non al repubblicano Miller. Rasmussen Reports ha testato la “sfida a tre”, risultato: Miller 42%, Murkovski 27%, McAdams 25%. Da contare poi il fatto che la Murkovski sta lanciando una campagna “write-in” e quindi non è affatto sicuro che tutti coloro che dichiarano di votarla ai sondaggisti poi si ricorderanno di scrivere il suo nome sulla scheda. A questo poi si aggiunge l’inettitudine dello staff della senatrice. La senatrice sta cercando di spiegare agli elettori che debbono scrivere “Murkovski” sulla scheda e loro che fanno? Confezionano un geniale spot in cui insegnano agli elettori come utilizzare l’opzione “write-in” ed in cui insegnano lo “spelling” del cognome della senatrice. Peccato però che lo spelling del cognome nello spot sia clamorosamente errato. Penso che non ci siano parole. Forse è troppo presto, ma sinceramente, tra l’inettitudine dello staff della senatrice, ed il fatto che l’ultima volta in cui abbiam visto un candidato vincere con il sistema “write-in” una sfida statale è stata negli anni ’50, direi che siamo pronti per un bel GOP Solid, checchè ne dicano i sondaggi della CNN.
I sondaggi con la bella Christine O’Donnell non sono stati molto teneri. Effettivamente la ragazza è un po’ troppo conservatrice per uno stato “dark blue” come il Delaware, anche se i “TEA Parties” le han raccolto parecchi soldi. Però c’è il fattore-Castle che incombe. Ebbene sì, Mike Castle potrebbe tentare pure lui la via del “write-in” e pure in questo caso è facile immaginare che si tratterebbe del tipico “boomerang per la sinistra”.Castle infatti farebbe incetta tra gli indipendenti ed i democratici prosciugando il bacino elettorale del candidato democratico Chris Coons. In attesa di comunicazioni ufficiali che confermino o smentiscano le voci di una campagna “write-in” di Castle il responso resta DNC Leaning. Se però Castle decide di tentare il gioco del “write-in” Toss-Up assoluto ed in questo caso fra i tre potrebbe vincere chiunque.
New Hampshire-Governatore
Per la sfida al senato nulla da segnalare. La repubblicana Kelly Ayotte continua la sua marcia verso il Campidoglio dopo aver superato l’ostacolo delle primarie non senza patemi. Per la poltrona di governatore invece i giochi potrebbero essere riaperti a sorpresa. Il governatore uscente, il democratico John Lynch, sta vedendo eroso il suo vantaggio sullo sfidante repubblicano John Stephen. Tra i due è guerra di spot sui risultati economici dell’ultimo mandato di Lynch. In attesa di altri sondaggi, passiamo da DNC Solid a DNC Leaning
West Virginia-Senato
Freccia e sorpasso. PPP, sondaggista di fiducia del partito democratico, dice che il candidato repubblicano John Raese ha tre punti di vantaggio sul governatore Joe Manchin. Rasmussen conferma e dice che Raese ha due punti di vantaggio su Manchin. Il governatore corre ai ripari ed annuncia clamorosamente di essere favorevole ad una parziale abrogazione della riforma sanitaria di Obama. Il fatto è questo. Gli abitanti della West Virginia approvano l’operato di Manchin come governatore e gli vogliono così bene che se lo terrebbero volentieri a Charleston fino alla naturale scadenza del suo secondo mandato, al contempo però detestano Obama e non vorrebbero dargli una stampella. Le due cose si sommano ed ecco la frittata. Da DNC Leaning a Toss-Up
La repubblicana Susana Martinez comincia a scrollarsi di dosso la vice-governatrice uscente Diane Denish ed è vicinissima alla storica impresa di diventare la prima donna ispanica a raggiungere la carica di governatrice. Da Toss-Up a GOP Leaning
Connecticut-Senato
Linda MacMahon galoppa verso la rimonta ed il democratico Rick Blumenthal sente il fiato della capessa dei wrestler sul collo. Ormai il gap è stato chiuso ed il seggio del Connecticut è ufficialmente in pericolo, senza contare la non indifferente mole di quattrini che la regina del wrestling può metter di suo sul piatto. Da DNC Leaning a Toss-Up.
Contiamo
– Senato, da 45–35–2–1 a 43–35–2–3.
– Camera, da 29–42–0–6 a 29–42–0–6.
– Governatori, da 11–17–1–3 a 11–18–1–2.