La North Carolina un tempo faceva parte del “Solid South”. Già alla fine dell’ ‘800 però un’alleanza tra il partito populista, formazione agraria e ruralista che alla fine del XIX secolo ebbe un effimero successo negli stati dell’ovest e del sud intaccando spesso il dominio democratico, ed i repubblicani mise in seria difficoltà il dominio democratico. Il partito populista però ebbe durata effimera collassò dopo pochi anni. Dal 1876 al 1968 i democratici vinsero tutte le presidenziali, esclusa quella del 1928. Dalla vittoria di Nixon nel 1968 a quella di Obama nel 2008, cominciò una lunga striscia di vittorie repubblicane, eccezion fatta per il rigurgito “sudista” di Carter nel 1976. Proprio il risultato del 2008 è stato piuttosto clamoroso. Nel 2004 neppure la candidatura di John Edwards, all’epoca senatore in carica dell’Old North State, riuscì a mettere lontanamente in pericolo i voti elettorali della North Carolina. Nel 2008 invece arrivò una sberla impronosticabile solo pochi mesi prima. Nella serata del 4 novembre i repubblicani perdevano i voti elettorali, il seggio al senato di Lizzie Dole (una delle più note leaders repubblicane) che veniva battuta da una semi-sconosciuta, e la sfida per il governatore. Una clamorosa triplice sberla che ha lasciato il segno. A novembre si voterà per il senato e per i 13 seggi alla camera. Il senatore in carica, il repubblicano Richard Burr, occupa un seggio che è noto per essere “il seggio maledetto”. Dal 1974 infatti nessuno è riuscito a mantenere questo seggio per più di un mandato. Oltre all’oscura “maledizione” che aleggia sul seggio della North Carolina, lo stesso Burr non è esattamente in cima alla classifica dei senatori più popolari. Nonostante i dati d’approvazione traballanti, una sfidante forte e determinata come la segretaria di stato Elaine Marshall, sembra che l’agghiacciante “maledizione” sia giunta al termine. Già, la fine della breve liason tra democratici e North Carolina, ha avuto un effetto letale sulla candidata democratica che ora insegue con margini in doppia cifra. GOP Leaning, ma sembra proprio che Obama sia riuscito nell’impresa di spezzare la maledizione.
Contiamo
– Senato, da 44–42–2–4 a 44–43–2–4.
– Camera, da 79–104–0–16 a 84–110–0–18.
– Governatori, da 13–23–1–4 a 13–23–1–4.
Giovanni Rettore e And-L