La Virginia è il 39esimo stato di questa corsa, la sua capitale è Richmond ma la sua città maggiore è Virginia Beach. Qui risiedono 7.800.000 persone ed alle Elezioni Presidenziali lo stato assegna 13 EV, spesso al GOP. Il Governatore è Bob McDonnell. I due Senatori sono Jim Webb e Mark Warner. Alla Camera hanno diritto a 11 rappresentanti, al momento 6–5. Camera e Senato statali hanno, rispettivamente, la seguente situazione: 39–61 e 22–18. Nella mappa sottostante, il territorio dello stato, suddiviso in contee e colorato con diverse tonalità a seconda della popolosità.
Affiliazione Partitica
Democratici: 39%
Repubblicani: 33%
Indipendenti: 28%
Etnie
Bianchi: 70%
Afroamericani: 20%
Ispanici: 6%
Asiatici: 4%
Camera
Se state scrivendo un libro o girando un film di genere “spionaggio” et similia e non avete idea di dove ambientarlo, la Virginia è il posto giusto. “L’Old Dominion” difatti ospita i sobborghi sud di Washington D.C. e, tra le altre numerose strutture del governo federale, ospita anche Quantico e Langley, rispettivamente sedi di FBI e CIA. Nel 2008 il risultato della Virginia è stato uno dei più clamorosi di tutta l’elezione. Barack Obama inflisse una sonora bastonata a McCain strappando una delle storiche roccaforti del partito repubblicano. La Virginia difatti s’era riallineata verso il GOP prima ancora di altri stati del Sud, ovvero già a partire dagli anni ’20 e dal 1964 i suoi voti elettorali finivano costantemente in quota GOP. Il passaggio per certi versi clamoroso della Virginia nel campo democratico può spiegarsi principalmente con l’espansione dei sobborghi di D.C., a forte tendenza democratica e pieni di statali impiegati nel governo federale e minoranze etniche (o i “peggiori di tutti” le minoranze etniche impiegate nel governo federale. L’elettorato più “blu” della nazione). L’espansione demografica dei sobborghi di D.C. ha quindi causato la clamorosa svolta virginiana, una svolta che solo pochi anni fa sarebbe stata totalmente impossibile ed impronosticabile. Se a livello di elezioni presidenziali la Virginia è stata a lungo roccaforte repubblicana, a livello statale ha una curiosissima prerogativa. Dal 1977 la Virginia elegge puntualmente un governatore del partito opposto a quello dell’inquilino della Casa Bianca. La curiosa “tradizione” è stata rispettata lo scorso anno quando il repubblicano Bob McDonnell è stato eletto a valanga governatore, segnando la riscossa repubblicana dopo le sberle patite nel disastroso biennio 2006-2008 (oltre agli EV tra 2006 e 2008 il GOP ha perso i due seggi al senato; 3 seggi alla camera ed il controllo del senato statale). Quest’anno si vedrà se la riscossa è stata solo un “fuoco di paglia” oppure se sul serio il GOP può sperare di tornare a dettare legge nella sua ex roccaforte. La Virginia quest’anno vota solo per i suoi 11 seggi alla Camera. Attualmente i democratici occupano 6 seggi contro i 5 dei repubblicani. Il secondo ed il quinto distretto molto probabilmente passeranno di mano. In forte pericolo per i liberals ci sono però anche il 9° e l’11° distretto.
Pronostico 7 GOP 2 DNC 2 Toss-Up
Pronostico 7 GOP 2 DNC 2 Toss-Up
Contiamo
– Senato, da 44–42–2–4 a 44–42–2–4.
– Camera, da 70–92–0–13 a 72–99–0–15.
– Governatori, da 13–23–1–4 a 13–23–1–4.
Giovanni Rettore e And-L