Il consenso di Marine Le Pen

Tutti parlano di lei. Nei sondaggi vola e mette paura sia ai gollisti che ai socialisti. Le sue prese di posizione fanno discutere animatamente sia la destra che la sinistra. Le sue apparizioni televisive attirano polemiche e allo stesso tempo fanno salire vertiginosamente gli indici d’ascolto. L’eurodeputata Marine Le Pen, figlia dello storico leader nazionalista, è il personaggio del momento in Francia. La stampa dipinge da sempre il “Front National” come una gruppo di esagitati di estrema destra ma è proprio così? L’ultimo sondaggio di CSA sulle presidenziali però da un quadro assai diverso dell’elettorato di Marine Le Pen e del Front National, un elettorato che risulta essere trasversale agli schieramenti politici e alle classi sociali. Secondo CSA se si tenessero le elezioni Marine Le Pen otterrebbe il 17% dei consensi, classificandosi terza dietro a Nicolas Sarkozy (28%) e alla socialista Martine Aubry (22%). Se invece il candidato socialista fosse invece Strauss-Kahn, il presidente dell’ FMI sarebbe primo con il 30% davanti a Sarkozy (25%) con Marine Le Pen al 18%. Risultati che fanno venire i sudori freddi sia ai gollisti che ai socialisti, entrambe spaventati da un possibile replay del 2002 con la figlia di Le Pen seriamente in grado di classificarsi seconda ed accedere al ballottaggio. Ma le cose più interessanti emergono dallo studio sull’elettorato di Marine.

Marine Le Pen risulta infatti essere la candidata più votata sia dagli imprenditori, storicamente vicini ai gollisti, che dagli operai, storicamente vicini alla sinistra. Marine va molto forte anche tra l’elettorato di estrema sinistra e risulta a sorpresa essere la seconda candidata preferita dagli elettori della sinistra radicale con il 19% preceduta solamente dal leader trotzkista Olivier Besançenot nettamente in testa in quest’area politica con il 33%. Mentre ben un terzo dei suoi elettori (solo quelli che votarono al ballottaggio nel 2007) preferirono la socialista Ségolène Royal al gollista Sarkozy. Molto rilevante anche il consenso di Marine tra gli elettori dei Verdi (9% il risultato più alto tra i candidati non appartenenti alla sinistra) la cui candidata, Eva Joly, risulta, almeno finora, estremamente deludente. Un elettorato quindi estremamente vario, principalmente concentrato nella fascia d’età 30-49 ma in grado di riunire elettori di convinzioni politiche opposte e di mettere d’accordo imprenditori ed operai. Per chi segue la politica transalpina questa non è una novità. Le proposte protezioniste, anti-globaliste e keynesiane del “Front National” hanno sempre attratto l’elettorato operaio e di estrema sinistra. Chi però non segue la politica transalpina potrebbe rimanere sorpreso da questi risultati, complice una descrizione da parte della stampa italiana piuttosto stereotipata e partigiana.
Giovanni
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