Nuovi deputati per Berlusconi

Un nuovo amico ci aiuterà da oggi, si firmerà vivamario e questa è la sua prima fatica.
Le vacanze di Natale le ha passate attaccato al telefono, convinto di poter davvero allargare la maggioranza e portare il governo a fine legislatura.Con l’ottimismo di sempre qualche settimana fa Silvio Berlusconi nelle sue conversazioni riservate è arrivato a ipotizzare un pacchetto di quindici deputati disponibili a quella che lui chiama «operazione di responsabilità»:sostenere cioè il governo ed evitare al Paese il bailamme delle elezioni anticipate in un momento tanto delicato. Il pallottoliere però non sembra aver girato nel verso sperato se nelle ultime ore il Cavaliere s’è spinto su numeri decisamente più prudenti.I nuovi arrivi, confida in privato, «al momento sono cinque». Sicuri,
certi e garantiti. Ma pur sempre cinque.
E allora chi sono questi 5 deputati citati dal premier? Nomi per adesso ne circolano pochi,ma nell’incontro avuto Martedì con Lombardo a Palazzo Grazioli,il presidente del Consiglio ha ricordato al presidente ribaltonista siciliano che 4 (anche se a noi ne risultano 3) dei suoi deputati sarebbero pronti ad appoggiare il Governo,nella sua volata verso il 2013.
Ovviamente i deputati in questione si affannano a smentire ogni possibile trattativa,ma la loro smentita sembra quasi una conferma a quei rumors(in prima linea il Giornale) che li vorrebbero veder saltare armi e bagagli nel centro destra.
Di certo sembra essere ormai Ferdinando Latteri,ex rettore dell’Università di Catania,che ha attraversato tutti gli schieramenti politici e che ora sembra molto ben predisposto al dialogo verso gli uomini del Pdl:per lui sembra avvicinarsi un incredibile nomina a assessore nel governo provinciale Castiglione (gran nemico di Lombardo, peraltro),che si prepara al rimpasto di giunta. In effetti nonostante le smentite del caso,l’onorevole si è già espresso per il ritiro della mozione di sfiducia al ministro superberlusconiano Bondi. Come dire: un passo l’ho fatto per dimostrare la mia disponibilità al dialogo.
Sembrerebbe seguirlo a ruota addirittura il capogruppo alla Camera dell’Mpa Carmelo Lo Monte, siciliano di Graniti,che avrebbe visto di pessimo occhio l’esclusione di esponenti del suo partito alla provincia di Messina (governata dal socialista di Fi Ricevuto),che da tempo starebbe cercando una riconciliazione tra Alfano e Lombardo per il ritorno in giunta del Pdl a Palazzo de’Normanni e di conseguenza di quello dell’Mpa tra i banchi del governo. ”Questa guerra fratricida serve solo a te” avrebbe detto al capo del suo partito qualche giorno fa.
Ultimo del partito della colomba pronto a saltare di qua sarebbe Roberto Commercio, ma la sua situazione sembra essere molto legata a quella di Latteri,di cui ha sempre seguito le orme politiche fin dal 2006,piuttosto che a dinamiche strettamente personali: sembra che i due vogliano passare non nel Pdl, ma nel partito di Gianfranco Miccichè e restare al gruppo misto a Montecitorio.
Altro uomo da tempo in odore di passare ad appoggiare Berlusconi è Carmine Patarino, fllino scontento che già ha firmato insieme ad un altro deputato, Consolo, il documento Moffa dell’undici Dicembre in cui si chiedeva di non votare la sfiducia al governo per non creare tensioni in Futuro e Libertà.
Il Giornale aggiunge che “l’accordo sarebbe chiuso, ma sembra si sia deciso di rimandare l’ufficializzazione alla metà di gennaio, dopo la nascita del gruppo di responsabilità”.
Di che si tratta? Lo shopping politico ha bisogno di una vetrina e la vetrina di una insegna. E l’insegna di qualcosa di significativo da comunicare al popolo. Ecco, quindi, che spunta “il gruppo di responsabilità”, che si forma in ordine sparso, man mano che le acquisizioni si consolidano, ma poi agisce in perfetta unità d’intenti con il premier e gli alleati del centrodestra. In questa gara tutta siciliana il regista dell’operazione, pare Saverio Romano, ex Udc (insieme ai soliti noti Pionati e Nucara). Onore al merito, dunque. Romano si conquista i galloni sul campo, dopo avere dato vita, insieme a Totò Cuffaro, al Partito dell’Italia Domani, rigorosamente insediato nel centrodestra ed alleato di Silvio Berlusconi in odio a Pierferdinando Casini, colpevole di avere guardato, anche se per un solo momento, al centrosinistra come possibile alleata.
Mentre impazza sempre di più il tormentone Casini sì ,Casini no, con il premier sempre più convinto di un atteggiamento più disponibile di Pierferdy verso il governo, la road map a via dell’Umiltà ,al momento resta invariata: in settimana la nascita del gruppo parlamentare dei responsabili (con Moffa in pole position per la poltrona di presidente) e poi a fine mese, dopo il voto di sfiducia su Sandro Bondi, un rimpasto di governo. piuttosto corposo visto che sono oltre dieci le poltrone libere tra ministri e sottosegretari lasciati dai finiani e lombardiani(con Romano che potrebbe sostituire Andrea Ronchi alle Politiche comunitarie a ricompensa del suo impegno nella costruzione del gruppo dei responsabili).
vivamario
Tags: