BADEN-WURTTEMBERG (27-03-2011)
Minister Praesident: Stefan Mappus (CDU)
Coalizione in carica: CDU-FDP
Seggi al Bundesrat: 6
Seggi al Bundesrat: 6
Landtagswahl 2006
CDU 44,2%
SPD 25,2%
Grunen 11,7%
FDP 10,7%
Bundestagswahl 2009
CDU 34,5%
SPD 19,3%
FDP 18,8%
Grunen 13,9%
Linke 7,2%
Quarta tappa nel nostro viaggio in giro per la Germania. Domenica doppia sfida elettorale particolarmente appassionante. La sfida di domenica è considerata da molti il piatto forte delle tornate regionali di quest’anno, ed effettivamente è proprio così. In palio il controllo del Baden-Wurttemberg, il terzo land tedesco per popolazione dopo Nord-Reno Westfalia e Baviera ed una delle locomotive economiche della federazione. Oltre al controllo di uno dei Land più importanti della Bundesrepublik, in palio ben sei seggi al Bundesrat. Il Baden-Wurttemberg è considerato da sempre uno dei fortini più impenetrabili dei conservatori teutonici e della CDU, che controlla il Land da ormai 58 anni. Quest’anno però le cose potrebbero cambiare. A febbraio 2010 il governatore uscente, Gunther Oettinger, si dimetteva per prendere il posto di commissario europeo, sostituito alla guida del Land da Stefan Mappus. La gestione di Mappus è stata decisamente turbolenta, caratterizzata soprattutto dalle polemiche su una nuova ferrovia, la “Stoccarda 21”. I Verdi si sono opposti con veemenza al progetto e chiedono che la popolazione del Land si esprima tramite referendum. La polemica sulla nuova linea ferroviaria ha fatto bene agli ambientalisti che, guidati dal capogruppo regionale Winfried Kretschmann, potrebbero scavalcare la SPD (guidata dal giovane di belle speranze Nils Schmidt), diventare la seconda forza del Landtag, ed addirittura piazzare per la prima volta un loro esponente a capo di un Land tedesco. La polemica sulla “Stoccarda 21” aveva toccato l’apice quest’estate, negli ultimi mesi però s’era riassorbita ed aveva aiutato CDU ed FDP a rimontare progressivamente e a tornare lievemente davanti alle sinistre di circa 2-3 punti. Negli ultimi giorni però un altro argomento ambientale ha fatto inasprire nuovamente gli animi ed ha riacceso le speranze rosso-verdi. Il caso della centrale di Fukushima ha riaperto la polemica sul nucleare in Germania ed il governo federale è stato fortemente criticato per la decisione dello spostamento in avanti del “phase out” nucleare dal 2022 al 2035. La polemica ha avuto un’eco fortissima in un land che ospita tre delle diciassette centrali atomiche tedesche, ha ringalluzzito gli ecologisti, che ora si son riportati in seconda posizione e potrebbero trainare i rosso-verdi ad un successo storico, ed ha colpito duramente la FDP il partito più “nuclearista”. La poltrona di Frau Merkel traballa come mai in questi ultimi 6 anni. La Bundeskanzlerin ne è cosciente e difatti è in pianta stabile nel Land da diverse settimane. Ma l’appeal personale della cancelliera non è più quello dei tempi d’oro, e potrebbe non bastare. Per quanto riguarda la Linke, la situazione è in bilico in uno dei tre Land (Insieme a Baviera e Renania Palatinato) in cui la sinistra radicale non è ancora rappresentata. TOSS-UP fino all’ultimo, la Merkel qui rischia grosso.
RENANIA PALATINATO (27-03-2011)
Minister-Praesident: Kurt Beck (SPD)
Coalizione in carica: SPD
Seggi al Bundesrat: 4
Landtagswahl 2006
SPD 45,6%
CDU 32,8%
FDP 8,0%
Bundestagswahl 2009
CDU 35,0%
SPD 23,8%
FDP 16,6%
Grunen 9,7%
Linke 9,4%
Povera Renania-Palatinato. Tutti guardano al Baden-Wurttemberg e lei non se la fila nessuno. Che triste fine per uno dei sette “grandi elettori” che a suo tempo eleggevano l’imperatore del Sacro Romano Impero. Cerchiamo di rimediare un po’ alla disattenzione mediatica su questo Land dell’Ovest di media grandezza. Dal 1991 la Renania-Palatinato è diventato un fortino della SPD e di uno dei suoi più noti esponenti a livello federale, Kurt Beck. Le regionali del 2006 sancirono un trionfo personale di Beck. Oltre ad ottenere il suo terzo mandato consecutivo come presidente, Beck riuscì a portare la SPD alla maggioranza assoluta in solitaria. Pochi giorni dopo il trionfo Kurt Beck prese la presidenza della SPD e molti lo ritenevano il candidato più accreditato per la sfida a Frau Merkel. Come sappiamo però non è andata così. La SPD ha preferito puntare su Steinmeier, e conosciamo già gli esiti disastrosi di quella scelta. Kurt Beck, dopo l’affronto, ha lasciato la presidenza del partito federale, tornando ad occuparsi del suo bunker personale a tempo pieno. L’ottimo risultato delle elezioni federali sembrava dare qualche speranza ai giallo-neri per riuscire a tornare in possesso dell’antico feudo di Helmuth Kohl. Il meltdown della FDP a livello nazionale ha però posto fine alle velleità cristiano-liberali. La candidata della CDU, la sottosegretaria all’agricoltura Julia Klockner, se la sta cavando abbastanza bene riuscendo ad insidiare da vicino il primato statale della SPD. Purtroppo per lei però la FDP è troppo debole per permetterle di governare, anche in caso le riuscisse il “sorpasso”. Insomma, Kurt Beck, pur un po’ arrugginito, rimarrà in sella ancora una volta. Unica differenza di rilievo sarà che stavolta non potrà disporre di un comodo “monocolore”, ma dovrà allargare la maggioranza ai Verdi, rimasti fuori dal Landtag nel 2006 e pronti a rientrare in grande spolvero
Rot-Grune Leaning
Giovanni