Francia, breve profilo istituzionale-politico

Dopo il profilo “storico”, passiamo ai lati tecnico-istituzionali. La Francia è un paese a regime semi-presidenziale. Il presidente della repubblica è la figura centrale del mondo politico, ma è supportato nel suo ruolo da un primo ministro a capo dell’esecutivo. Cerchiamo di fare un breve schema sull’argomento
Istituzioni politiche

Presidente

Il presidente della repubblica è la figura centrale della politica francese. Eletto direttamente dal popolo in un sistema a doppio turno, il presidente della repubblica è il capo delle forze armate, il responsabile della politica estera, nomina il primo ministro, nomina i ministri del governo, scioglie la camera ed indice le elezioni parlamentari e nomina un terzo dei membri della Corte Costituzionale , indice referendum e firma le leggi rendendole così valide. Dal 2002 il mandato del presidente dura cinque anni ed un presidente non può chiedere più di due mandati consecutivi. Prima del 2002 il mandato durava sette anni e non v’erano limiti stabiliti per legge. Il presidente, quando in situazione di identità con la maggioranza parlamentare, è la figura principale del sistema politico. Quando invece non v’è identità politica tra il presidente e la maggioranza parlamentare il presidente assume un ruolo di secondo piano, più defilato. Il presidente francese non ha un potere di veto sulle leggi del parlamento. Può però
1-Rinviare una legge alle camere chiedendo opportune modifiche. Se rinviata identica non può però opporsi
2-Chiedere un parere alla Corte Costituzionale, di cui nomina un terzo dei membri
3-Indire un referendum
Primo Ministro

Il primo ministro è il capo del governo. Viene nominato dal presidente e sottoposto alla fiducia dell’Assemblea Nazionale. Il primo ministro è un rappresentante della maggioranza parlamentare. In situazioni di coabitazione il primo ministro diviene la figura centrale della politica francese, quando invece v’è identità politica tra presidente e primo ministro, il primo ministro assume ruoli di rappresentanza.
Assemblea Nazionale

L’Assemblea Nazionale è la camera bassa e la fonte del potere legislativo. I suoi membri sono 577 e sono eletti ogni cinque anni tramite un sistema uninominale a doppio turno. Viene eletto deputato per l’assemblea nazionale chi ottiene il 50%+1 dei voti in un collegio. Se nessun candidato raggiunge la soglia al I turno vengono ammessi al ballottaggio tutti i candidati che hanno superato la soglia del 12,5%. E’ possibile fare patti di desistenza tra alcuni candidati che han passato la soglia del 12,5%.
Senato

La camera alta del parlamento francese è composta da 346 membri eletti in maniera indiretta da regioni, dipartimenti e comuni. Le leggi approvate dall’assemblea nazionale devono passare per il senato. Il senato può emendare una legge dell’assemblea nazionale. Nel caso in cui il senato non approva una legge passata dall’assemblea nazionale, la legge viene rinviata all’assemblea nazionale. Se questa viene ri-approvata in maniera identica dall’assemblea nazionale allora la legge diventa valida anche senza il consenso del senato.
La coabitazione

Dal 1986 ad oggi il fenomeno della coabitazione tra un presidente di una parte politica ed un primo ministro della parte opposta s’è verificato ben 3 volte. La prima coabitazione ebbe luogo dal 1986 al 1988 tra Mitterand e Chirac, conclusasi con le elezioni anticipate dopo la sconfitta di Chirac alle presidenziali. La seconda ebbe luogo dal 1993 al 1995 tra Mitterand e Balladur e si concluse dopo la vittoria di Chirac alle presidenziali. La terza, tra Chirac e Jospin, svoltasi dal 1997 al 2002 si concluse dopo le presidenziali e le legislative del 2002 che videro la vittoria della destra. Il motivo del verificarsi in maniera periodica della mancanza d’identità politica tra presidente e maggioranza parlamentare stava nella diversa durata del mandato presidenziale e del mandato parlamentare. Il presidente veniva eletto ogni sette anni mentre il parlamento veniva eletto ogni cinque anni. La coabitazione è una circostanza non prevista dalla costituzione della V Repubblica. La consuetudine stabilita vuole che nei periodi di coabitazione il primo ministro diventi il principale attore politico in politica interna. Il presidente rimane però il massimo responsabile in politica estera e capo delle forze armate. Dal 2002 la parificazione della durata dei mandati di presidente ed assemblea nazionale dovrebbe aver posto fine alle coabitazioni. Rimane però la possibilità per il presidente di sciogliere in anticipo l’assemblea nazionale e quindi non è detto che l’era delle coabitazioni sia finita.
Giovanni
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