I sondaggi sul ballottaggio delle elezioni presidenziali in Perù tardano ad arrivare. Onde soddisfare la curiosità degli utenti bramosi di sondaggi sul ballottaggio tra Humala la Fujimori, proviamo a fare un ragionamento a spanne basato sull’andamento delle elezioni del 2006 in cui Humala chiuse in testa il primo turno, ma venne poi battuto dal presidente uscente Gracia al ballottaggio, e provare quindi a fare una sorta di proiezione sul secondo turno. Partiamo dal risultato del 2006, vediamo come i voti dei candidati esclusi si sono spartiti tra Humala e Garcìa.
I Turno 2006
Ollanta Humala 30,6%
Alan Garcìa 24,3%
Lourdes Flores 23,8%
Martha Chàvez 7,4%
Valentin Paniagua 5,8%
Humberto Lay 4,4%
Altri 3,7%
Valentin Paniagua 5,8%
Humberto Lay 4,4%
Altri 3,7%
II Turno
Alan Garcìa 52,6%
Ollanta Humala 47,4%
I Turno 2011
Ollanta Humala 31,7%
Keiko Fujimori 23,5%
Pedro Pablo Kuczynsky 18,5%
Alejandro Toledo 15,6%
Luis Castañeda 9,8%
Altri 0,9%
Dunque, stando ai risultati del 98,6% delle schede, i candidati esclusi dal secondo turno hanno ottenuto il 44,8% dei voti. Contrariamente al 2006, dove più della metà dei consensi esclusi era detenuto da una candidata, i consensi degli esclusi si dividono fra tre candidati: Kuczynsky, Toledo e Castañeda. Alcuni classificano ideologicamente Toledo come candidato progressista mentre Kuczynski e Castañeda come conservatori. Io invece tendo a classificarli come un blocco unico liberal-moderato. Un blocco che insieme vale il 43,9% dei suffragi. Come si divideranno questi suffragi al secondo turno? Dunque, rispetto al 2006 Humala si sta ponendo in maniera molto più moderata e cita come esempio Lula piuttosto che Chàvez. Inoltre sta cercando di ingraziarsi gli ambienti cattolico-conservatori, definendosi un fervente cattolico e anti-abortista. Dall’altro lato Keiko Fujimori rappresenta politicamente l’estremo opposto rispetto a Humala, il suo cognome rende molto difficile per i moderati considerarla una diga contro Humala, come invece era considerato Garcìa nel 2006. Ritengo che la maggioranza dei consensi del blocco Kuczynsky-Toledo-Castañeda andrà alla Fujimori, ma non credo che riuscirà a prendere la stessa quantità di consensi moderati attratta da Garcìa nel 2006. Ragionando a spanne potremmo dire che la Fujimori prenderà tra il 55 ed il 60% dei consensi degli esclusi mentre Humala si aggiudicherà tra il 40 e il 45%. Facciamo quindi una proiezione con “forchetta”
Proiezione II Turno da panza s.r.l. (1)
Ollanta Humala 49,6%-51,9%
Keiko Fujimori 48,1%-50,4%
Insomma, il ragionamento a spanne della società “Panza SRL”, ci dice che Humala ha una concreta possibilità di arrivare alla presidenza, ma il margine sulla Fujimori è irrisorio. Keiko Fujimori ha due mesi di tempo per riuscire a convincere il blocco moderato di Kuczynsky, Toledo e Castañeda di essere l’argine per frenare Humala. La Fujimori però non dovrà puntare solo sulla campagna “negativa”, ma dovrà dare risposte concrete ai problemi della povertà e della sicurezza. Humala invece dovrà tentare di essere meno “identitario” ed attrarre non solo i consensi della sua etnia.
(1) A responsabilità limitata
Giovanni