Milano: per chi suona la Campana

Ho analizzato l’andamento delle preferenze di voto negli ultimo 20 anni a Milano citta’, per capire cosa sta accadendo nella Capitale Meneghina, visto che credo che cio’ che stia avvenendo elettoralmente venga da lontano, e non sia la risultante di 2 mesi di Campagna elettorale e di 3 anni di governo Berlusconi.
Il primo confronto e’ tra le Comunali 1993 e quelle 2011 (contensto in cui gli elettori con diritto di voto passano da 1195 mila a 997mila): 
–      Le Formazioni Conservatrici e Moderate (CD) passano da 567mila voti a 320mila  (-247mila voti), 
–      Le Formazioni Progressiste e Riformiste (CS) passano da 326mila voti a 338mila (+12mila voti), 
–      Astenuti e schede nulle/bianche (Non Voto=NV) da 302mila voti a 339mila (+37mila voti) 
Come Percentuale tra tutti i votanti: 
–      CD da 48% a 32% (-16%) 
–      CS da 27% a 34% (+7%) 
–      NV da 25% a 34% (+9%) 
Come Percentuale tra chi ha votato: 
–      CD da 63,5% a 48,7% (-14,8%) 
–      CS da 36,5% a 51,3% (+14,8%) 
Nel 1993 la sola LEGA NORD prese come lista il 40,9% (mentre PDL e LN nel 2011 sommate sono al 38,3%) e 309mila voti (tutte le liste di CD sono nel 2011 a 295mila voti). 
Il secondo confronto e’ tra le Politiche 1994  e quelle 2008 (contensto in cui gli elettori con diritto di voto passano da 1183 mila a 972mila): 
–      Le Formazioni Conservatrici e Moderate passano da 661mila voti a 428mila  (-233mila voti), 
–      Le Formazioni Progressiste e Riformiste passano da 360mila voti a 341mila (-19mila voti), 
–      Astenuti e schede nulle/bianche (Non Voto=NV) da 163mila voti a 203mila (+40mila voti) 
Come Percentuale tra tutti I votanti: 
–      CD da 56% a 44% (-12%) 
–      CS da 30% a 33% (+3%) 
–      NV da 14% a 21% (+9%) 
Come Percentuale tra chi ha votato: 
–      CD da 64,8% a 55,6% (-12,2%) 
–      CS da 35,2% a 44,4% (+12,2%) 
Classificazione delle Formazioni Conservatrici e Moderate (CD): 
–      Anno 1993: Lega, PPI, Patto, MSI, etc 
–      Anno 1994: FI, Lega, AN, PPI, Patto, etc 
–      Anno 2008: PDL, Lega, UDC, Destra, etc 
–      Anno 2011: PDL, Lega, UDC, Terzo Polo, Civiche, etc 
Classificazione delle Formazioni Progressiste e Riformiste (CS): 
–      Anno 1993: PDS, PSI, PRC, Verdi, AD, Rete, etc 
–      Anno 1994: PDS, Pannella, PRC, Verdi, AD, Rete, PSI, etc 
–      Anno 2008: PD, IDV, SA, PS, SC, PCL, etc 
–      Anno 2011: PD, SEL, IDV, FDS, M5S, Civiche, etc 
Conclusione dell’analisi: 
Si nota che: 
–      In circa 20 anni, la citta’ ha perso circa 200mila elettori specialmente per calo demografico degli Italiani sostituiti da stranieri spesso senza diritto di voto) 
–      Il CS e’ riuscito a conservare circa 320-360mila voti, che tendono a votare sia alle Comunali che alle Politiche 
–      Il CD ha perso 250mila voti, sia alle Politiche che alle Comunali, ed alle Comunali circa 100mila di costoro stanno a casa 
–      L’area del Non Voto e’ in progressiva crescita 
Appare evidente che in 20 anni di Seconda Repubblica (che per le formazioni CD equivalgono all’epoca Berlusconiana), Milano ha cambiato completamente fisionomia dal punto di vista elettorale, con un tracollo verticale ed impressionante di consenso delle Formazioni Conservatrici e Moderate che ad inizio Prima Repubblica dominavano la scena Politica Meneghina, mentre oggi la citta’ e’ contesa. 
Il fenomeno di cui sopra, non ha riscontro analogo nel resto del Nord Italia: Torino ha visto tendenze simili, ma nel resto della Lombardia e del Veneto tali tendenze sono fortemente attenuate. 
In questi 20 anni la citta’ non ha visto crescere il numero degli Statali o di categorie in cui le forze di CS prelevano a man basse; vero e’ che molti giovani si sono trasferiti nei comuni che circondano Milano e fanno i pendolari, e sono stati sostituiti da immigrati, che generalmente lavorano. 
La causa non puo’ che essere individuata in una mancanza di credibilita’ dell’offerta politica dell’area CD nel suo complesso (non limito cio’ al solo Berlusconi, ma anche alla Lega o alle formazioni ex-AN-MSI di Fini ed ex-DC di Casini). 
Certamente l’area CS ha saputo incanalare l’area di protesta anti-sistema su forze come l’M5S o SEL (un tempo in mano a Lega ed ex-MSI), ma anche una porzione dell’area moderata, composta da ceti borghesi e popolari, concreti e realisti si e’ Rivolta al PD (certamente il PD di oggi e’ una formazione piu’ concreta e credibile del PDS di un tempo, mentre il PDL di oggi e’ una cartolina sbiadita della Forza Italia del 1994). 
Un tempo si diceva che Milano tende ad “anticipare” le tendenze nazionali, sia sociali che politiche: e’ un mito che parzialmente e’ vero (diciamo che tende ad amplificare i mutamenti). 
Certamente per i vari Berlusconi, Bossi, Fini e Casini e’ suonata la Campana. 
L’area moderata e conservatrice deve rinnovarsi e profondamente, anche nei Leaders che devono essere sostituiti, e dal punto di vista programmatico si deve tornare ad avere un profilo credibile e realista, senza sparate disorientanti e colpi di teatro, ne’ con rigurgiti demagogici e guerre permanenti (che alla lunga non pagano), ma con politiche semplici, sobrie, chiare e decise, che puntino alla buona amministrazione. 
Post Scriptum 
Mi auguro che le forze moderate e conservatrici si riorganizzino e riunifichino, e lo facciano rapidamente, se no il tracollo delle stesse sara’ ineluttabile. 
I 4 leaders nazionali, dovrebbero cedere passare la mano: Bossi potrebbe passare ad una delle varie persone in gamba e concrete in Lega (Maroni o Zaia per esempio), e soprattutto Berlusconi deve cedere lo scettro a qualcun altro con profilo concreto (forse Tremonti, anche se Formigoni mi sembra abbia un carattere piu’ adeguato alla Leadership e potrebbe riunificare piu’ agevolmente l’area Moderata e Conservatrice). Anche Fini e Casini dovrebbero seriamente riflettere sul loro futuro, anche se nell’area nazionalista non mancano persone di rilievo (penso alla Polverini o a Scopelliti), ed idem nell’area cattolica-popolare-liberale (penso a Montezemolo o Pezzotta).
Cambiare si puo’, cambiare si deve! 
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