Crisi economica: chi aiutiamo davvero col fondo salva stati

Pensierino della domenica.
Mi è capitato di rileggere poco fa questo articolo su Rischio Calcolato dove sta scritto questo:


Fondo Salva Stati o Salva Crucchi?
Vorrei qui fare una considerazione che riguarda l’atteggiamento Italiano sulla questione del fondo salva stati, un atteggiamento che personalmente trovo sbagliato. E’ chiaro a tutti che qualsiasi default sovrano europeo andrebbe a colpire sopra ogni cosa Francia e Germania molto più che l’Italia (nonostante il mitico contagio…). L’esposizione a consueta leva 40 delle banche Franco-Tedesche è una bomba ben più distruttiva di un eventuale ulteriore abbassamento della fiducia sui bond periferici causa default sovrano.
E allora?
E allora l’Italia deve smettere immediatamente di foraggiare (con soldi pubblici, magari con la PATRIMONIALE imposta dal governo Berlusconi sui conti deposito titoli) il fondo salva stati, un fondo che è bene ricordare non avrà mai la capienza per salvare l’Italia. Trovo suicida che l’Italia mentre oggi paga 226 punti base in più della Germania si sia impegnata a salvarne le banche.
Bene, benissimo, sono d’accordo anche se dubito che l’Italia sia nella posizione di dire basta, un po’ come sulla guerra in Libia, l’impressione è che siamo qualcosa di simile ad uno stato vassallo. Vabbè. Però poi leggo anche questo, sempre su RC:

Ricordate l’OPA lanciata da Lactis su Parmalat? Si è conclusa con l’83,3% delle azioni nelle mani dei cugini francesi. In borsa resta solo un quantitativo residuale, in ogni caso non abbastanza da costringere i “nuovi proprietari” a lanciare un opa residuale, possono lasciarli dove stanno e ciao.

Ora, le cose non sono ovviamente collegate ma mi hanno fatto ritornare alla mente le acquisizioni francesi che sono state fatte o che si faranno nel belpaese  (Alitalia è sempre in rampa di lancio) e non posso esimermi dal notare che noi stiamo salvaguardando gli interessi franco-tedeschi mentre questi ci pappano le aziende.
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