Domani la Danimarca si reca alle urne per il rinnovo del Folketing e stando ai sondaggi la penisola di Amleto dovrebbe per la prima volta avere una donna premier. La leader dell’opposizione, Helle Thorning Schmidt dovrebbe riuscire a scalzare la coalizione di centro-destra al governo da 10 anni e vincitrice delle ultime tre elezioni. Gli ultimi tre sondaggi disponibili sono unanimi e danno alla coalizione tetrapartitica della signora Thorning-Schmidt un vantaggio di cinque punti sulla compagine governativa, andata in crisi sulla riforma delle pensioni. Il premier, Lars Lokke Rasmussen ha chiesto alla regina Margherita II di sciogliere il Folketing in anticipo ed indire elezioni il 15/09, due mesi prima del previsto dopo un mese e mezzo di colloqui fallimentari tra il governo e gli alleati del Folkeparti di Pia Kjaersgaard sulla riforma delle pensioni. Nella decade di potere dei conservatori che sembra destinata a concludersi domani la Danimarca ha visto messo in discussione l’oneroso welfare state e ha conosciuto una vera rivoluzione sulla gestione dei flussi migratori. I governi conservatori, pungolati dagli alleati populisti del Folkeparti hanno dato ala Danimarca le leggi più restrittive d’Europa in termini di gestione dei flussi migratori. La signora Thorning Schmidt non recederà sull’immigrazione, anzi, ha promesso controlli più severi e permessi legati alla disponibilità di posti di lavoro. Sul’economia la signora Thorning-Schmidt intende rilanciare il welfare state, e su questo punto la destra ha attaccato la leader dell’opposizione come ipocrita e incoerente. La signora Thorning Schmidt e il di lei consorte Stephen Kinnock, figlio dello storico leader laburista britannico Neil, sono infatti favorevoli alla redistribuzione della ricchezza, pare però che siano per la redistribuzione solo della ricchezza altrui, mentre sono assai restii a devolvere la propria ricchezza all’oneroso welfare danese. Il marito della Thorning-Schmidt è stato pescato a pagare le tasse in Svizzera, sebbene residente in Danimarca, uno scandaletto che rischiava di costar caro, con il figlio d’arte costretto ad ammettere la furbata. Nonostante uno scandalo su un tema che a certe latitudini è molto sensibile, la signora Thorning Schmidt ha mantenuto invariata la leadership. Per lei però le cose non saranno facili. La coalizione tetrapartitica che la sosterrà al Folketing è inedita e mette insieme i centristi libertari del partito Radicale con la sinistra estrema dei Rosso-Verdi. I Social-Democratici inoltre paiono vincere, ma non convincere. Per il partito della Thorning-Schmidt si profila un risultato comunque estremamente deludente intorno al 24%, che sarebbe il peggior risultato dal 1906. Una vittoria che quindi sembra determinata dalle performances dagli alleati radicali e rosso-verdi, che rappresentano rispettivamente l’ala destra e l’ala sinistra della coalizione. Tenerli insieme non sarà impresa facile. Per il centro-destra, dopo tre vittorie consecutive, si prepara una legislatura nel purgatorio dell’opposizione. A trascinare giù la coalizione governativa è la performance non convincente del partito Conservatore, dilaniato ad inizio anno da una lotta per la leadership che ha visto la defenestrazione della vice-premier Lene Espersen in favore del ministro della giustizia Lars Barfoed. Al Venstre, partito del premier Rasmussen, potrebbe comunque rimanere la magrissima consolazione di restare il primo partito del paese, mentre il Folkeparti per la prima volta dalla sua nascita potrebbe vedere una lieve riduzione dei consensi. Il buon risultato che si profila per i libertari di “Alleanza Liberale” non basta a tamponare le perdite della coalizione governativa.
Media ultimi tre sondaggi Ramboll; Voxmeter e Megafon, tra parentesi differenza con le elezioni del 2007
Centro-Sinistra 51,6% (+5,8)
Social-Democratici 24,0% (-1,5)
Socialisti 10,6% (-2,4)
Radicali 10,2% (+5,1)
Rosso-Verdi 6,8% (+4,6)
Centro-Destra 47,3% (-6,0%)
Venstre 23,7% (-2,6)
Folkeparti 12,2% (-1,6)
Conservatori 5,8 (-4,6)
Alleanza Liberale 5,6% (+2,8)
Giovanni