E’stato la sorpresa del primo turno alle primarie socialiste. I sondaggi della vigilia lo accreditavano di un 8-10% scarso, lui ha ottenuto il 17%, più del doppio della lacrimante Ségolène Royal, rubandole così pure il ruolo di ago della bilancia tra François Hollande e Martine Aubry. 48 anni, avvocato, deputato per il dipartimento di Saone et Loire nella Borgogna, Arnaud Montebourg più che un enfant prodige è un vero enfant terrible. La sua parola d’ordine? “Demondialisation”, “Demondializzazione”. Dagli alle banche, responsabili della crisi, tuona l’avvocato dagli occhi cerulei, stop alla globalizzazione selvaggia, mettiamo in galera gli speculatori, più dazi e dogane per tutti, vai col protezionismo, addosso ai delocalizzatori. Ricorda qualcuno, o meglio, qualcuna? Ebbene sì, ricorda proprio lei Marine Le Pen in persona. Il programma dell’enfant terrible del Parti Socialiste strizza palesemente l’occhio a quello dell’amazzone populista. Tanti, per i suoi evidenti ammiccamenti alla Le Pen, l’hanno criticato ferocemente all’interno della gauche. Ora però, da appestato l’avvocato dagli occhi cerulei s’è tramutato in novello Figaro. Tutti lo vogliono e tutti lo cercano, un po’ come Bayrou nel 2007. Lui non si fa attendere e manda un papiro di doleances a “Liberation” i cui destinatari sono François Hollande e Martine Aubry di cui il vostro fedele scrittore tradurrà i punti salienti. Arnaud domani annuncerà la sua scelta e ha già fatto sapere che indicherà chiaramente uno dei due superstiti. Ideologicamente è distante da ambo i superstiti, ma Martine Delors ex coniugata Aubry è un filino più a sinistra dell’ex monsieur Royal. Proprio ad Hollande poi, durante la campagna del 2007 in cui era portavoce della Royal, l’avvocato lanciò una frecciata al vetriolo ad Hollande dicendo che lui era il più grande difetto di Ségolène. Appoggerà quindi Martine Aubry, come logica vorrebbe, oppure rinnegherà se stesso dando la spinta definitiva a François Hollande? Domani la risposta, intanto gustatevi il cahier de doléances affidato alle colonne di “Libération”. Per la cronaca, l’altro enfant terrible del PS, il Renzi d’Oltralpe Manuel Valls, ha già dato l’appoggio a Hollande, mentre la fontana del Poitou Charentes, Ségolène Royal, quando avrà finito di allagare l’Esagono con le sue lacrime di dolore ci farà sapere le sue intenzioni.
L’enfant terrible Arnaud Montebourg detta le sue condizioni
Cara Martine e caro François
(..) Salamelecchi di circostanza che possiamo anche saltare, passiamo alla ciccia, ovvero alle tre condizioni poste da Montebourg al duo Aubry-Hollande
1-La prima delle domande che vorrei porvi riguarda le condizioni precise e concrete nelle quali voi intendere riprendere il controllo politico del sistema finanziario che sottomette oggigiorno l’economia reale e di conseguenza le imprese alle sue esigenze indebite, come fa con i governi e i contribuenti. Ho ricordato più volte che i francesi rifiutano a buon diritto, in particolare quelli che non hanno null’altro che il loro lavoro per vivere, di pagare le conseguenze dei gravi errori commessi dal sistema finanziario, di cui non hanno alcuna responsabilità. Utilizzare i soldi dei contribuenti delle classi medie e basse per soccorrere le banche e le loro filiali, come nel caso “Dexia”, è un errore morale e politico contro il quale la sinistra ha il dovere di metterci in guardia. Ciò implica delle misure di messa sotto tutela pubblica delle banche, senza costi per i contribuenti, che portino all’entrata di rappresentanti dello stato e dell’utenza bancaria nei consigli d’amministrazione degli istituti di credito, con tanto di diritto di veto. In più urge la separazione tra banche di raccolta e deposito e banche d’affari, dovrebbe esser giusto e logico utilizzare i guadagni delle banche redditizie per salvare le banche in difficoltà tramite misure di solidarietà interbancaria, misure che eviterebbero ai francesi di pagare i futuri piani di salvataggio delle banche in difficoltà. In aggiunta è necessario vietare per legge la speculazione nell’attività bancaria con i risparmi dei francesi e di adottare una procedura penale severa contro l’evasione fiscale al fine d’ottenere il rimpatrio degli averi attualmente allocati nei paradisi fiscali, chiudendo le filiali delle banche in questi territori. Voglio ricordare che il debito pubblico accumulato negli ultimi mesi è il prezzo diretto e indiretto del soccorso accordato agli stati dell’UE al sistema finanziario imbarcato in una corsa alla speculazione. Un presidente della repubblica proveniente dalle nostre fila dovrà impegnarsi solennemente davanti ai francesi a tassare il sistema bancario europeo e francese tramite un’imposta nazionale ed europea sulle transazioni finanziarie allo scopo di ridurre il peso del debito pubblico prodotto durante la crisi, stimato intorno ai 450 miliardi di Euro. Queste misure, di cui molti francesi condividono la necessità e la severità, sono la premessa al raddrizzamento della nostra economia e a fortiori, all’applicazione del progetto socialista. E’ questo il prezzo per riconquistare i margini di manovra necessari per ricostruire la Francia. Queste scelte dovranno articolarsi tramite una necessaria riforma dello statuto della Banca Centrale Europea allo scopo di permetterle il riscatto dei debiti degli stati, cosa ad oggi vietata.
2-E’ questo stesso obiettivo che rincorre il protezionismo europeo, sociale ed ecologico, che io, col sostegno di molti filosofi ed economisti di chiara fama, ho difeso durante questa campagna. Questo protezionismo europeo non è altro che la rimessa in ordine d’una economia internazionale affrancata da qualsiasi regola, sociale, ambientale, sanitaria, economica e, bisogna ricordarlo, umanitaria. Il “giusto scambio” contenuto nel progetto socialista non è sufficiente in quanto lascia credere in una regolamentazione multilaterale che l’Organizzazione Mondiale del Commercio non è stata nemmeno capace d’immaginare. Ci toccherebbe domandare l’autorizzazione ai nostri concorrenti globali nella guerra economica di praticare il protezionismo, cosa che non otterremmo mai. Sarebbe un peccato di ingenuità, questi negoziati avrebbero dovuto cominciare 20 anni fa. Oggi l’urgenza ci impone di prendere misure sul piano europeo e nazionale. Nell’arsenale protezionista da creare, sarebbe utile vincolare ad autorizzazione pubblica l’acquisto di nostre imprese ad alto valore tecnologico da parte di capitali extra-europei, oltre a sanzioni economiche contro le imprese multinazionali che delocalizzano la produzione a scapito dei nostri territori e della nostra popolazione e che le industrie appartenti a queste imprese possano essere oggetto d’esproprio pubblico in caso di comportamenti sleali aggravati. “Goodyear”; “Lejaby” e “L’Elephant” come esempi di comportamento inaccettabile da parte di alcune multinazionali e come simboli della deindustrializzazione della Francia che la sinistra deve combattere risolutamente. Mi piacerebbe quindi conoscere quali misure concrete e precise voi ipotizzate di prendere per proteggere le nostre industrie, il nostro savoir-faire, i nostri lavoratori, al riparo da cui possiamo reindustrializzare il paese e finanziare la rivoluzione industriale, tecnologica ed ecologica. Voi lo sapete, per applicare queste misure la politica deve tornare ad essere più forte dell’economia e della finanza.
3-Decine di migliaia di francesi che io ho incontrato, come voi, hanno perso la speranza nell’azione pubblica. Per evitare l’errore del voto estremista, e condurli nel nostro raggruppamento popolare generato dalle primarie, dobbiamo, rendere la politica forte e rispettabile. E’ ciò che difendo da 12 anni col progetto “VI Repubblica”. L’uno come l’altra, vi siete in passato rifiutati d’ingaggiare il partito che avete diretto in un progetto di rinascita della democrazia francese che ho chiamato “VI Repubblica”, progetto di cui l’ossatura essenziale è
-Aumento dei poteri di controllo del parlamento tramite commissioni d’inchiesta parlamentari e con il controllo parlamentare delle nomine ai posti chiave dell’amministrazione.
-Fine dell’immunità presidenziale quando si tratta di atti non correlati alla sua funzione
-Protezione dell’indipendenza della giustizia tramite la nascita di un procuratore generale indipendente incaricato di perseguire i casi più delicati
-Rinforzo dei mezzi di lotta contro la corruzione limitando notevolmente la portata del segreto di stato
-Trasformazione del consiglio costituzionale in una vera corte costituzionale indipendente
-Instaurazione di un mandato parlamentare unico
-Referendum d’iniziativa popolare, compreso l’abrogativo e il revocatorio degli eletti al fine di aumentare la responsabilità politica di questi
-Voto alle elezioni amministrative per gli immigrati residenti da più di 5 anni
-La liberazione dei dati pubblicati dalle amministrazioni locali dallo stato
(…) Altri salamelecchi di circostanza
Arnaud Montebourg
Questa la lettera inviata al deputato dagli occhi blu al duo Aubry-Hollande. Chi dei due sarà più convincente nell’assenso alle richieste dell’enfant terrible vincendo così il preziosissimo appoggio di quest’ultimo? Domani la risposta
Giovanni