Introduzione
Questa piccola guida raccoglie alcuni consigli utili per preparare la propria famiglia nel caso di bancarotta dell’Italia e del seguente collasso socio-economico. La maggior parte delle informazioni provengono dall’esperienza di un blogger argentino e da quelle di persone che hanno vissuto il collasso dei regimi nell’est europa.
Cosa possiamo aspettarci in pratica?
Nessuno può dirlo con certezza ma l’esperienza di altri paesi insegna che (nei primi tempi) sono probabili molte di queste cose:
– fallimenti a catena
– disoccupazione oltre il 25%
– licenziamenti anche nella pubblica amministrazione
– manifestazioni e scontri violenti nelle grandi città
– blocco dei conti correnti e limite alla quantità di denaro prelevabile
– gli stipendi dei dipendenti pubblici e le pensioni arrivano in ritardo o non arrivano per niente
– oltre metà della popolazione può avere problemi a reperire i generi di prima necessità
Dopo una fase di assestamento, che può durare qualche mese, la situazione rimane grigia. Tra i problemi segnalamo questi:
– la crisi economica e la disoccupazione restano un problema serissimo
– inflazione a due cifre
– aumento esponenziale della criminalità
– le forze dell’ordine mancano di risorse
– completo degrado della sanità pubblica
– crollo della manutenzione e qualità dei servizi pubblici (elettricità, gas, acqua)
– generale impoverimento della popolazione, la classe media si estingue
– aumento della corruzione a ogni livello
– aumento delle tasse
Molti di questi problemi sono già visibili nella realtà italiana ma la bancarotta segnala una radicale e improvvisa accelerazione di queste tendenze. E’ il momento in cui la diga si rompe.
Cibo
La prima precauzione da prendere è quella di fare una scorta alimentare sufficiente a sfamare la famiglia per la durata dell’emergenza. I motivi sono soprattutto due: 1) nelle prima settimane la catena distribuzione rischia di essere gravemente colpita, i supermercati sono presi d’assalto ed è impossibile ritirare i soldi in banca per fare la spesa 2) in caso di perdita del lavoro c’è il tempo di cercarne un altro senza il pensiero di cosa mettere in tavola.
Bisogna prendere in considerazione una scorta minima di un mese ma è caldamente consigliabile aumentarla gradualmente fino a 3 mesi, poi a 6 mesi, un anno e anche di più. Quale cibo acquistare? Tutti quelli a lunga conservazione:
Riso
Pasta
Orzo
Fagioli
Lenticchie
Tonno/salmone/sardine in scatola
Sugo, passata di pomodoro, pesto o altri condimenti
Scatolette di verdure e di carne
Preparato per purè
Preparato per pizza
Preparato per polenta rapida
Preparati per dolci
Latte in polvere
Zucchero
Farina
Caffè
Surgelati: carne, pesce, etc… ma attenzione ai blackout!
Tè
Frutta sciroppata
Marmellate e miele
Integratori di vitamine
etc…
In linea di massima la quantità di cibo va calcolata tra i 250 e 400 g al giorno a persona. La quantità è molto variabile in base a età, peso, metabolismo e attività fisica.
Si può conservare il cibo in pacchetti avvolti nel domopak e in contenitori chiusi. Anche un vecchio congelatore rotto è l’ideale. Per quanto tempo conservare i cibi? Nessuno sa quando ci sarà una crisi e allora bisogna rinnovare la scorta un pò alla volta. Il metodo consigliato è quello usato nei supermercati che si chiama “First-In-First-Out”: cioè consumare i prodotti che hanno la data di scadenza più vicina, rinnovando regolarmente la scorta con prodotti uguali a scadenza più lontana.
Medicine
Quanto scritto per il cibo vale anche per le medicine essenziali. Prima di tutto le medicine che si devono prendere regolarmente, per esempio l’insulina per i diabetici, la tiroxina per gli ipotiroidei, etc… Una scorta in più servirà a superare il periodo iniziale dei disordini o a trovare fornitori alternativi. Inoltre sarà utile una piccola scorta di farmaci di uso comune, per esempio aspirina, antipiretici, antidolorifici e antibiotici.
Altre scorte
Oltre al cibo e alle medicine ci sono altri oggetti di uso quotidiano che possono diventare introvabili durante i disordini iniziali:
Detersivi
Sapone
Shampoo
Carta igienic
Fazzoletti e tovaglioli di carta
Etc…
Bambini piccoli
Può essere difficile trovare i pannolini all’inizio della crisi e, in seguito, il loro costo e l’inflazione pesano parecchio sul bilancio della famiglia. Al posto dei pannolini usa e getta si può cominciare a usare i pannolini lavabili. Un paio di dozzine garantiscono di avere sempre un ricambio pulito.
Soldi in contanti
Al tempo della bancarotta in Argentina tutti i conti correnti furono congelati, era impossibile ritirare soldi e i bancomat erano esauriti. Anche dopo questa emergenza il governo impose un limite settimanale alla quantità di soldi prelevabile. Per questo motivo è bene tenere in casa denaro contante quanto basta a coprire le spese di un paio di mesi o più.
Investimenti
Al momento l’unico investimento sicuro per i risparmi sembra l’oro fisico. Sugli immobili pesa l’incognita di una tassa patrimoniale, inquilini che non potranno pagare e occupazioni abusive. Se hai un immobile da affittare è meglio evitare le agenzia ma cercare personalmente i potenziali inquilini, valutandoli in base al lavoro e al numero di persone che hanno a carico.
Città o campagna?
Uno dei luoghi comuni più diffusi è che dopo un collasso economico sia meglio andare a vivere in campagna o in un piccolo paese. Nella realtà non è così semplice, ci sono molte variabili da valutare. L’esperienza argentina insegna che i piccoli centri soffrono particolarmente per la disoccupazione, l’abbandono, il crollo dei servizi pubblici e la criminalità. In città è molto più facile trovare lavoro. Anche i crimini sono diversi, in città è più facile essere borseggiati, mentre in campagna diventa più comune l’assalto alla villetta. Le cose positive da valutare sono la presenza di collegamenti via treno o bus per fare il pendolare verso una città, la vicinanza di un ospedale, farmacie, supermercati e forze dell’ordine.
Orto
Avendo un giardino o anche solo un balcone è ora di pensare seriamente a coltivare verdure. Fare pratica non è così difficile come sembra, per esempio con un bidone e del terriccio si possono avere le patate. Su internet si trovano molte guide per principianti.
Elettricità
Negli anni dopo un default, i servizi pubblici soffrono molto per la mancanza di manutenzione e di miglioramenti. I blackout (programmati e non) possono diventare la norma. Sarà indispensabile avere qualche torcia a Led con batteria ricaricabile e anche una torcia da testa a Led (per avere entrambe le mani libere, molto utile ad esempio per lavare i piatti). Un altro problema sono i cali di tensione, se invece di 220 volt ne arrivano sempre 190 gli apparecchi elettrici si danneggiano (in Argentina 170 sono spesso comuni). In quel caso bisogna far installare da un elettricista un raddrizzatore di tensione. Alcune idee per risparmiare sulla corrente:
– Fare il bucato a mano invece che in lavatrice
– Sostituire le lampadine vecchie con quelle a basso consumo e spegnere la luce quando non serve
– Non lasciare apparecchi elettrici con la spia accesa
– Far modificare un congelatore per usarlo come frigorifero a pozzetto (consuma 1/4 di un normale frigorifero perchè non disperde il freddo quando si apre)
– In caso di blackout i cibo nel frigorifero o nei surgelati si conservano per molte ore facendo attenzione a non aprire lo sportello. Un piccolo trucco è quello di tenere in frigo qualche bottiglia di acqua congelata, questo allunga i tempi fino a un giorno o due. Contro i blackout sono molto utili anche i seguenti:
– Un generatore a benzina da 1500-2000 W per salvare i surgelati in caso di blackout più lunghi del solito.
– Un caricabatterie a energia solare o a manovella per caricare le torce o la batteria del cellulare
Acqua
La qualità degli impianti di depurazione potrebbe peggiorare, in quel caso bisogna fare installare un filtro ai rubinetti di casa. Inoltre è bene tenere sempre dei bottiglioni di scorta per bere, cucinare o lavarsi in caso di improvvise interruzioni alle forniture (almeno 5 litri a persona)
Gas
Si può risparmiare un pò di gas seguendo questi piccoli consigli: 1) cucinare con la pentola a pressione 2) preparare in una sola volta abbastanza cibo per un giorno o due 3) usare un forno a microonde invece del gas per scaldare i piatti o per cucinare. Qualche volta anche questo servizio può mancare del tutto, sarà utile tenere un fornello da campeggio con qualche bombola di riserva. 4) In inverno regolare la temperatura a non oltre 19°, ogni grado in più aumenta i consumi dell’8%. Meglio indossare un altro maglione. I doppi vetri e una casa coibentata fanno molto bene alla bolletta.
Auto
L’automobile è uno delle nostre comodità preferite ma è anche un vero salasso economico. Rinunciare alla propria auto equivale a risparmiare ogni anno i soldi per l’assicurazione, per il bollo, per il carburante (sempre più caro), per le eventuali riparazioni o per le multe. Vale a dire diverse migliaia di euro a seconda dell’utilizzo. A questi vanno aggiunti i soldi guadagnati con la vendita del mezzo. In confronto un abbonamento ai mezzi pubblici locali costa tra i 200 e i 500 euro all’anno a persona. In alcune grandi città esiste anche un servizio di car sharing.
Criminalità
Uno dei più grandi cambiamenti rispetto a prima sarà l’aumento esponenziale delle criminalità anche in zone prima impensabili. Questo problema si fa sentire già nei primi tempi dopo la bancarotta. I soliti consigli valgono decuplicati: non portare gioielli o vestiti eleganti perchè equivale a diventare un bersaglio, evitare le zone pericolose, guardarsi intorno quando si entra o si esce di casa perchè è il momento più vulnerabile, chiamare i carabinieri se si notano persone sospette. I cani sono un ottimo investimento per la sicurezza. Se potete avere il porto d’armi e fare pratica con la pistola non è mai troppo presto per cominciare.
In casi estremi…
Se le cose si mettono veramente male non bisogna provare vergogna di rivolgersi alla Caritas o altre associazioni di aiuto. Come dimostra l’esperienza di altri paesi la rete di assistenza della Chiesa Cattolica sarà una delle poche cose che continuerà a funzionare.
Il piano B
E’ comunque bene avere un piano di riserva per trasferire la famiglia in un luogo più sicuro, anche all’estero, nel caso che la situazione nella propria zona diventi insostenibile.