(diamo un futuro ai nostri figli)
Nota per i Lettori
Funny King e Martino hanno lanciato una proposta per una riduzione di 200 miliardi di Spesa Pubblica. Completata le proposta, stiamo predisponendo le RIFORME e di seguito vedremo la riduzione e riorganizzazione fiscale.
Pero’ prima poniamoci la domanda.
Perche’ l’Italia da oltre 3 lustri vede il PIL crescere costantemente circa lo 0,8% – 1,0% della media Europea?
Da diversi anni tanti provano a rispondere a questa domanda, e generalmente i motivi che vengono dati sono i seguenti (seppur esistono parecchi scuole di pensiero):
Teorie della mancanza di attuazione delle Riforme a Costo zero e dell’ingessamento:
– Mercato Corporativo e non Liberalizzato
– Mercato del Lavoro ingessato
– Peso Burocratico
– Troppa Burocrazia e Pubblica Amministrazione inefficiente
– Giustizia Civile allo sfascio
– Sistema politico parassitario e classe dirigente inadeguata
Teorie dell’eccessiva Pressione Fiscale:
– Eccessiva Pressione Fiscale
– Eccessivo Peso del Debito Pubblico e degli Interessi
– Prezzi dell’energia e combustibili
Teorie dell’arretratezza del Paese:
– Mancanza di investimenti nella Ricerca
– Sistema dell’Istruzione scadente e non meritocratico
– Scarsità di capitale umano
– Sistema imprenditoriale nano e familista
– Evasione fiscale e contributiva eccessiva
– Eccessiva presenza criminale e corruttiva
– Incapacita’ del Paese di pianificare a medio e lungo termine
Teorie Complottiste
– L’Euro e l’impossibilita’ di svalutazioni competitive
– Sistema bancario ed accesso al credito
– Emigrazione di imprese verso paesi a basso costo del Lavoro
– Mancanza di Dazi e Barriere verso i paesi Asiatici
Quasi mai citata invece e’ la teoria sottostante, che a sua volta ha basi tutt’altro che campate per aria:
Teorie Demografiche
– Arretramento demografico
– Invecchiamento progressivo della popolazione
Ritengo tutte queste teorie valide, e spesso supportate da numeri, ma per metterle in ordine, e’ opportuno rilevare quanto segue:
A) Negli ultimi 17 anni l’Italia e’ sempre cresciuta dello 0,8-1,0% meno della media Europea, sia in fase recessiva che espansiva, sia che al governo vi fosse la destra, che la sinistra. Nei 10 anni precedenti la crescita dell’Italia fu in linea con la media e prima ancora fu superiore a quella Europea.
In pratica nel corso degli anni 80 e primi anni 90, e’ successo un qualcosa che ha posto le condizioni per i 15 anni di mancanza crescita successiva. Vediamo se quanto sopra e’ compatibile con le Teorie di cui sopra:
– Teorie della mancanza di attuazione delle Riforme a Costo zero e dell’ingessamento: NO. Anche negli anni 70 avevamo gli stessi problemi, anche rispetto al resto della UE, ma il nostro PIL galoppava
– Teorie dell’eccessiva Pressione Fiscale: SI. L’Italia negli anni 60 e 70 aveva una pressione fiscale minore della media UE, mentre nel periodo 1985-1995 l’ha vista esplodere.
– Teorie dell’arretratezza del Paese: NO. Anche negli anni 70 avevamo gli stessi problemi, anche rispetto al resto della UE, ma il nostro PIL galoppava
– Teorie Complottiste: in parte SI. All’epoca spesso si risolvevano i problemi di Crescita con svalutazioni della Lira
– Teorie Demografiche: SI. 30 anni fa l’Italia era un paese con natalita’ maggiore della UE, mentre in seguito e’ andata sotto.
B) Dopo il 1995, il PIL procapite nel Mezzogiorno e’ salito mediamente annualmente dell’1,3% contro lo 0,9% del Centro Nord.
In pratica mentre prima del 1995 il Nord vedeva un PIL procapite del Centro-Nord in crescita maggiore del Sud, dal 1995 e’ accaduto l’opposto.
Cio’ e’ in totale contrasto con le seguenti teorie:
– Teorie della mancanza di attuazione delle Riforme a Costo zero e dell’ingessamento: infatti nel Sud, oggi, come 15 o 30 anni fa, la burocrazia e’ assurda, la giustizia e’ allo sfascio, la classe poltica e’ irresponsabile, il mercato e’ preda di corporazioni politiche e spesso criminali.
– Teorie dell’arretratezza del Paese: il Sud e’ piu’ arretrato oggi, 15 e 30 anni fa.
– Teorie Demografiche: 30 anni fa il Sud vedeva una natalita’ molto maggiore del Nord, cosa che non e’ piu’ oggi.
Mentre trovano conferma le seguenti teorie:
– Teorie dell’eccessiva Pressione Fiscale: nel Sud, da sempre, l’evasione fiscale e’ nettamente maggiore in proporzione che al Nord, per cui il Sud ha risentito in modo minore del boom delle imposizioni fiscali.
– Teorie Complottiste: in Sud esporta poco, e non c’e’ dubbio che sia decisamente meno penalizzato dalla mancanza di svalutazioni competitive.
Appare lampante, da questa prima analisi, che la mancanza di crescita degli ultimi 15 anni sia fortemente correlata all’eccessiva Pressione Fiscale ed al peso dei costi per il mondo produttivo (boom pressione fiscale avvenuto nel 1985-1995), e dalla contestuale impossibilita’ di poter ricorrere a svalutazioni competitive (da 15 anni a questa parte) visto che siamo nell’Euro. Cio’ non significa che tutte le altre ragioni individuate (arretratezza, ingessa mento, demografia) non abbiano una certa valenza, ma senza dubbio, non sono i motivi principali di tale mancata crescita.
Andiamo avanti a porci domande:
C) Perche’ alcuni paesi Scandinavi, con elevata pressione fiscale (in qualche caso superiori a quella italiana), comunque presentano una crescita nettamente superiori a quella dell’Italia negli ultimi lustri?
L’unica risposta che abbia una logica, e che stia in piedi nei vari periodi temporali, sta nel livello di tassazione sulle Imprese. Infatti i paesi Scandinavi, pur con pressione fiscale abnorme (e pure con servizi migliori), hanno una pressione fiscale sulle imprese nettamente inferiore rispetto a quella Italiana (perlomeno negli ultimi 10 anni).
D) Perche’ la Germania , dopo essere stata per 10 anni accusata di far parte del gruppo dei 3 grandi malati (con Italia e Giappone) e con crescita del PIL asfittica, negli ultimissimi anni, s’e’ messa a correre come PIL?
In sostanza, la mancanza di crescita degli ultimi 15 anni dell’Italia non e’ tanto “fortemente correlata all’eccessiva Pressione Fiscale in generale”, ma essenzialmente “alla folle imposizione fiscale sulle Imprese”, nonche’ all’escalation di costi sul mondo produttivo (costi energia, servizi, lavoro, etc). L’Italia ha praticamente un’imposizione fiscale complessiva per le imprese che non evadono vicina al 70%, che rappresenta una sorta di record. L’impossibilita’ di disporre della svalutazione come valvola di sfogo, di fatto, sta piano piano uccidendo il mondo produttivo (legale), e con esso il Paese.
Conclusioni
La sostanza e’ che a mio modo di vedere la causa principale della “mancanza di crescita in Italia” è:
· L’ imposizione Fiscale complessiva sproporzionata sulle Imprese, sia diretta che indiretta (e simultaneamente l’impossibilita’ di compiere svalutazioni competitive)
A seguire, a breve distanza, vi sono le altre motivazioni:
· mancanza di attuazione delle Riforme a Costo zero
· elevata pressione fiscale complessiva, a partire dal Lavoro
· arretratezza complessiva del paese
· declino demografico
In sintesi la priorita’ che daremo nel programma di riduzione delle tasse sara’ rivolta a:
· Abbattimento della pressione fiscale sulle Imprese (ed a seguire sul lavoro e sulle famiglie)
Il tutto, chiaramente, facendo le Riforme (comunque essenziali alla modernizzazione del paese) ed alle azioni di medio e lungo termine tese a modernizzare il paese.
Pero’, capiamoci bene, l’attuazione delle Liberalizzazioni, delle Riforme, di investimenti sul capitale umano, di aiuti alle famiglie ed alla natalita’, o riduzioni generalizzate della Pressione Fiscale o dell’evasione, non risolveranno se non parzialmente il problema della mancata crescita del PIL, se non saranno accompagnate da una drastica riduzione della pressione fiscale sulle Imprese, di almeno 20-25 punti, a partire dall’IRAP.