La Spagna ha un nuovo governo eletto democraticamente si dice. In Spagna operazioni come quella orchestrata da King George sarebbero difatti impossibili. In Spagna è automatico che alla Moncloa ci vada il leader del primo partito del paese. E’ altresì automatico che se il primo ministro chiede a sua maestà Juan Carlos elezioni anticipate questi gliele conceda senza fiatare. Che il premier sia il leader del primo partito del paese o del maggior partito della coalizione governativa, e che alla richiesta di elezioni anticipate da parte del premier il capo dello stato, sia esso un monarca o un presidente, acconsenta senza fiatare sono consuetudini consolidate nelle democrazie parlamentari occidentali e la rottura di queste consuetudini sarebbe accolta da vivaci reazioni delle opinioni pubbliche. Governi “tecnici”, “istituzionali”, “balneari”, “del presidente” e via discorrendo sono nequizie riservate a Grecia, Italia e Portogallo. In sostanza se alla richiesta di elezioni anticipate fatta da Zapatero re Juan Carlos avesse anche solo pensato di rispondere picche e tentare un’operazione simile a quella orchestrata dal comunista preferito da Kissinger, non dico sarebbe scoppiata una seconda guerra civile, ma poco ci sarebbe mancato. Insomma, ¡Que viva España! o no? A vedere il novello governo di Mariano Rajoy si direbbe proprio di no. Molti in quel di Madrid sono sobbalzati a vedere che il premier aveva nominato al delicatissimo dicastero dell’economia un tecnico, Luis de Guindos. Perché i media iberici hanno reagito sgomenti a questa nomina? Perché si dia il caso che Luis de Guindos sia stato tra il 2006 ed il 2008 a capo delle filiali iberiche di Lehman Brothers, la banca d’affari statunitense il cui collasso a settembre 2008 ha dato il via alla crisi globale. Insomma, la Spagna de iure ha un governo espressione del popolo, ma de facto pure l’esecutivo madrileno è commissariato dal sistema bancario, lo stesso sistema che ha causato questa crisi. Per il momento comunque è uno sperticarsi di elogi per l’esecutivo di Rajoy il quale, si dice, sta contribuendo all’abbassamento del differenziale tra bonos e bund, di mio però son pronto a scommettere che l’effetto-Rajoy sui rendimenti dei bonoso svanirà rapidamente come l’effetto-Monti. In questo momento quindi i due grandi malati d’Europa, Italia e Spagna, sono governati da due esponenti delle banche che han causato questa crisi, Goldman Sachs e Lehman Brothers. Il sistema delle porte girevoli continua, a chi toccherà ora? Belgio, Francia, Austria, Ungheria? Avanti il prossimo che i vampiri delle banche han bisogno dei nostri liquidi per sopravvivere privatizzando i profitti e socializzando le perdite. Chiamatelo se volete, liberal-comunismo.
Giovanni