Il commento di Antonio: Trieste, dopo la riunificazione con l’Italia seguita alle vicende belliche della seconda guerra mondiale ha sempre dato la maggioranza dei voti alla DC, eccezion fatta per le politiche del 1979 quando a primeggiare fu Alleanza per Trieste, il forte movimento autonomista locale, e per le europee del 1984, quando sull’onda della morte di Berlinguer il PCI divenne il primo partito non solo a livello nazionale, ma anche nel capoluogo giuliano.
Nella seconda repubblica Trieste si è distinta per essere stata una delle prime città ad avere un sindaco espresso da una alleanza PDS-PPI, l’imprenditore Riccardo Illy, eletto nel 1993.
Sempre nel 1993, ma in primavera, si votò per la Provincia. Vinse Paolo Sardos Albertini, della lista autonomista locale il Melone, che sconfisse il PDS. Tuttavia quelle elezioni provinciali furono annullate quasi subito dal TAR per una questione dovuta alla delimitazione dei collegi provinciali. Rimarrà commissariata fino al novembre del 1996.
Trieste inoltre, alle politiche del 1994, si segnala come l’unico caso in cui PDS e PPI si presentano uniti.
Infatti memori della vittoria di Illy, Progressisti e Popolari, si presentano uniti al collegio del senato appoggiando lo scrittore Claudio Magris, candidato con una sua lista personale, senza i simboli dei partiti ufficiali.
Trieste è allora nettamente di CDX (Forza Italia e An sono primo e secondo partito in città, con una Lega tra le più deboli del nord), ma la divisione tra il Polo e gli ex-missini consegna il collegio del senato a Magris che col 37,9% sconfigge il forzista Antonione (futuro presidente della regione) fermo al 36,8% , col candidato di AN al 19,2%.
Alla camera, dove Progressisti e Popolari sono divisi, vittoria facile del CDX in entrambi i collegi di Trieste-centro e Trieste-Muggia.
Nel 1996 il CDX riesce a fare il cappotto, togliendo al CSX anche il collegio senatoriale (Magris non si era ricandidato).
Nel 2001, con la discesa in campo di Illy in persona nel collegio di Trieste-Muggia, il CDX ritorna al 2 a 1, Vittorio Sgarbi viene nettamente battuto dal sindaco uscente di Trieste.
Politicamente Trieste è stata una inespugnabile roccaforte del CDX nella prima parte della seconda repubblica, in quanto a parte le vittorie di Illy al comune nel 93 e nel 97, il Polo ha sempre preso oltre il 60% dei voti, anzi il capoluogo giuliano è uno dei pochi casi al Nord in cui il CDX è maggioritario anche senza la Lega.
Nella seconda repubblica Trieste si è distinta per essere stata una delle prime città ad avere un sindaco espresso da una alleanza PDS-PPI, l’imprenditore Riccardo Illy, eletto nel 1993.
Sempre nel 1993, ma in primavera, si votò per la Provincia. Vinse Paolo Sardos Albertini, della lista autonomista locale il Melone, che sconfisse il PDS. Tuttavia quelle elezioni provinciali furono annullate quasi subito dal TAR per una questione dovuta alla delimitazione dei collegi provinciali. Rimarrà commissariata fino al novembre del 1996.
Trieste inoltre, alle politiche del 1994, si segnala come l’unico caso in cui PDS e PPI si presentano uniti.
Infatti memori della vittoria di Illy, Progressisti e Popolari, si presentano uniti al collegio del senato appoggiando lo scrittore Claudio Magris, candidato con una sua lista personale, senza i simboli dei partiti ufficiali.
Trieste è allora nettamente di CDX (Forza Italia e An sono primo e secondo partito in città, con una Lega tra le più deboli del nord), ma la divisione tra il Polo e gli ex-missini consegna il collegio del senato a Magris che col 37,9% sconfigge il forzista Antonione (futuro presidente della regione) fermo al 36,8% , col candidato di AN al 19,2%.
Alla camera, dove Progressisti e Popolari sono divisi, vittoria facile del CDX in entrambi i collegi di Trieste-centro e Trieste-Muggia.
Nel 1996 il CDX riesce a fare il cappotto, togliendo al CSX anche il collegio senatoriale (Magris non si era ricandidato).
Nel 2001, con la discesa in campo di Illy in persona nel collegio di Trieste-Muggia, il CDX ritorna al 2 a 1, Vittorio Sgarbi viene nettamente battuto dal sindaco uscente di Trieste.
Politicamente Trieste è stata una inespugnabile roccaforte del CDX nella prima parte della seconda repubblica, in quanto a parte le vittorie di Illy al comune nel 93 e nel 97, il Polo ha sempre preso oltre il 60% dei voti, anzi il capoluogo giuliano è uno dei pochi casi al Nord in cui il CDX è maggioritario anche senza la Lega.
Come nel 1996 quando l’UDC Lorenzo Codarin viene eletto presidente della provincia col 59% al ballottaggio, ma per l’appunto senza il carroccio che in quella occasione prende meno del 7%.
A partire dal 2001 però città e provincia si spostano a sinistra.
A partire dal 2001 però città e provincia si spostano a sinistra.
Il CDX conquisterà il comune con Roberto Di Piazza, ma solo col 53,4% ed anche la provincia verrà tenuta da Fabio Scoccimarro col margine esiguo del 51,8%, nonostante questa volta anche la Lega facesse parte della coalizione.
Nel 2003 alle regionali Illy sconfigge nettamente la leghista Alessandra Guerra, con piu’del 62% dei voti in provincia.
Il CSX manterrà poi il collegio della Camera lasciato libero da Illy con Ettore Rosato che sconfiggerà nettamente Codarin nelle successive suppletive.
Nel 2006 il CDX vincerà di poco le politiche, col 52,8% in comune e col 51,4% in provincia.
Alle amministrative di quell’anno il CDX confermerà il comune, ma perderà la provincia, che passerà al CSX con Maria Teresa Bassa Poropat.
Nel 2008 ancora il CDX vince solo di misura le politiche.
Anche alle regionali è testa a testa tra Tondo e Illy.
Illy vince di poco in provincia, Tondo di poco in città.
Nel 2011, con un CDX in fase negativa e frantumato, si vede vincere il CSX nettamente i 2 enti.
Maria Teresa Bassa Poropat si conferma alla provincia e Roberto Cosolini diviene sindaco del capoluogo giuliano.
Territorialmente il CDX è un pò più forte nel capoluogo e nel comune di Muggia, il CSX nel comune di Duino-Aurisina, mentre nei piccoli comuni di Sgonico, Monrupino e San Dorligo della Valle il CSX vince con percentuali plebiscitarie a causa della prevalenza della popolazione di etnia slovena, fortemente legata alla sinistra in funzione contraria alla destra ritenuta troppo nazionalista.
Il CSX manterrà poi il collegio della Camera lasciato libero da Illy con Ettore Rosato che sconfiggerà nettamente Codarin nelle successive suppletive.
Nel 2006 il CDX vincerà di poco le politiche, col 52,8% in comune e col 51,4% in provincia.
Alle amministrative di quell’anno il CDX confermerà il comune, ma perderà la provincia, che passerà al CSX con Maria Teresa Bassa Poropat.
Nel 2008 ancora il CDX vince solo di misura le politiche.
Anche alle regionali è testa a testa tra Tondo e Illy.
Illy vince di poco in provincia, Tondo di poco in città.
Nel 2011, con un CDX in fase negativa e frantumato, si vede vincere il CSX nettamente i 2 enti.
Maria Teresa Bassa Poropat si conferma alla provincia e Roberto Cosolini diviene sindaco del capoluogo giuliano.
Territorialmente il CDX è un pò più forte nel capoluogo e nel comune di Muggia, il CSX nel comune di Duino-Aurisina, mentre nei piccoli comuni di Sgonico, Monrupino e San Dorligo della Valle il CSX vince con percentuali plebiscitarie a causa della prevalenza della popolazione di etnia slovena, fortemente legata alla sinistra in funzione contraria alla destra ritenuta troppo nazionalista.
I numeri di And
POLITICHE 1994 [proporzionale]
Forza Italia: 28,4%
Partito Democratico della Sinistra: 13,4%
Alleanza Nazionale: 20,7%
Partito Popolare Italiano: 11,3%
Lega Nord: 7,6%
Rifondazione Comunista: 7,7%
Patto Segni: 0,0%
Lista Pannella: 5,3%
Federazione dei Verdi: 3,9%
Partito Socialista Italiano: 1,0%
Movimento per la Democrazia – La Rete: 0,0%
Alleanza Democratica: 0,0%
CDX (FI+AN+LN+LP): 62,0%
CENTRO (PPI+PS): 11,3%
CSX (PDS+RC+FV+PSI+MD-LR+SVP): 26,0%
EUROPEE 1994
Forza Italia: 38,0%
Partito Democratico della Sinistra: 14,5%
Alleanza Nazionale: 15,9%
Partito Popolare Italiano: 6,2%
Lega Nord: 4,9%
Rifondazione Comunista: 7,0%
Patto Segni: 1,9%
Federazione dei Verdi: 3,6%
Lista Pannella: 2,7%
Partito Socialista Italiano-AD: 1,0%
Movimento per la Democrazia – La Rete: 0,2%
Partito Repubblicano Italiano: 0,6%
CDX (FI+AN+LN+LP): 61,5%
CENTRO (PPI+PS+PRI): 8,7%
CSX (PDS+RC+FV+PSI+MD-LR+AD+SVP): 26,3%
POLITICHE 1996 [proporzionale]
Partito Democratico della Sinistra: 13,1%
Forza Italia: 25,9%
Alleanza Nazionale: 22,7%
Lega Nord: 7,5%
Rifondazione Comunista: 11,0%
Popolari-SVP-PRI-UD-Prodi: 8,9%
CCD-CDU: 4,5%
RI-Dini: 0,0%
Federazione dei Verdi: 4,0%
Pannella-Sgarbi: 0,0%
Mov.Soc. Fiamma Tricolore: 1,4%
CDX (FI+AN+CCD-CDU): 53,1%
CSX (PDS+RC+FV+PSI+MD-LR+AD+SVP): 37,0%
EUROPEE 1999
Forza Italia: 32,7%
Democratici di Sinistra: 13,8%
Alleanza Nazionale – Patto Segni: 12,6%
Lista Emma Bonino: 12,1%
I Democratici: 6,1%
Lega Nord: 1,9%
Rifondazione Comunista: 5,4%
Partito Popolare Italiano: 1,5%
CCD: 1,7%
CDU: 1,3%
SDI: 0,6%
Comunisti Italiani: 2,3%
Verdi: 1,6%
Udeur: 0,3%
Fiamma Tricolore: 2,1%
Rinnovamento Italiano: 0,4%
Partito Pensionati: 0,9%
Partito Repubblicano Italiano: 0,3%
CDX (FI+AN+CCD+CDU-PP): 48,3%
CSX (DS+DEM+PPI+SDI+CI-VER+UDEUR+RI): 26,7%
POLITICHE 2001
Forza Italia: 28,7%
Democratici di Sinistra: 5,1%
La Margherita: 33,4%
Alleanza Nazionale: 14,4%
Rifondazione Comunista: 4,6%
Lega Nord: 1,8%
Lista Di Pietro: 2,3%
CCD-CDU: 1,4%
Democrazia Europea: 0,8%
Pannella-Bonino: 2,6%
Il Girasole: 1,4%
Comunisti Italiani: 2,1%
Nuovo PSI: 0,0%
Fiamma Tricolore: 0,0%
CDX (FI+AN+LN+CCD-CDU+NPSI): 46,3%
CSX (DS+MAR+RC+GIR+CI): 46,6%
EUROPEE 2004
Uniti nell’Ulivo: 33,0%
Forza Italia: 22,0%
Alleanza Nazionale: 15,6%
Rifondazione Comunista: 6,8%
Unione di Centro: 1,9%
Lega Nord: 1,9%
Fed. dei Verdi: 2,6%
Comunisti Italiani: 2,6%
Lista Emma Bonino: 3,4%
Di Pietro Occhetto: 1,8%
Socialisti Uniti: 1,1%
A.P. Udeur: 0,1%
Alternativa Sociale: 1,9%
Part. Pensionati: 1,6%
Fiamma Tricolore: 0,5%
PRI-Sgarbi: 0,6%
CDX (FI+AN+UDC+LN+SU): 42,5%
CSX (UU+RC+FV+CI+DP-OC+UDEUR): 46,9%
POLITICHE 2006
L’Ulivo: 29,8%
Rifondazione Comunista: 6,6%
Rosa Nel Pugno: 3,1%
Comunisti Italiani: 2,5%
Italia Dei Valori: 2,2%
Verdi: 2,3%
UDEUR: 0,4%
Pensionati: 1,5%
Forza Italia: 24,3%
Alleanza Nazionale: 18,5%
Unione di Centro: 4,8%
Lega Nord – MPA: 2,1%
DC – Nuovo PSI: 0,0%
Alternativa Sociale: 0,9%
Fiamma Tricolore: 0,6%
CDX (FI+AN+UDC+LN-MPA+DC-NPSI+AS+FT): 51,2%
CSX (U+RC+RNP+CI+IDV+V+UDEUR+PENS+): 48,4%
POLITICHE 2008
Partito Democratico: 33,6%
Italia dei Valori: 4,6%
Popolo della Libertà: 39,1%
Lega Nord: 5,2%
Sinistra Arcobaleno: 4,6%
Unione di Centro: 4,6%
La Destra – Fiamma Tricolore: 3,3%
Partito Socialista: 0,6%
Sinistra Critica: 0,6%
Partito Comunista dei Lavoratori: 0,6%
CDX (PDL+LN+MPA): 44,3%
CSX (PD+IDV): 38,2%
EUROPEE 2009
Popolo della Libertà: 34,9%
Partito Democratico: 25,8%
Lega Nord: 7,8%
Italia dei Valori: 9,9%
Unione di Centro: 5,1%
Rifondazione e Comunisti Italiani: 4,9%
Sinistra e Libertà: 2,0%
Lista Bonino – Pannella: 4,0%
L’Autonomia: 0,8%
Fiamma Tricolore: 1,1%
Partito Comunista dei Lavoratori: 0,8%
Forza Nuova: 0,8%
CDX (PDL+LN+AUT): 43,5%
CSX (PD+IDV+LBP+SEL): 41,7%