La Nuova Grande Depressione. Il capitano ha abbandonato la nave.

Giuseppe Sandro Mela

Sole24Ore: Notizia n. SS20120119030BAA. Di Giuseppe Chiellino.

«Sembra inarrestabile il fiume d’oro greggio, vale a dire in lingotti, che ormai da settembre ha preso a scorrere risalendo – al contrario – la valle del Ticino per trovare rifugio nelle cassette di sicurezza e nei caveau delle banche svizzere. Come a settembre e a ottobre, anche a novembre questa fuga – legale – di capitali italiani all’estero è stata registrata dalle statistiche ufficiali dell’Istat sul commercio estero che vedono di gran lunga la Svizzera il paese “più dinamico” tra quelli verso cui si dirige il made in Italy. La crescita delle importazioni complessive dall’Italia rispetto a novembre 2010 è stata del 32%, punto più punto meno lo stesso ritmo dei due mesi precedenti.»
«La quasi totalità della crescita delle vendite italiane verso la Svizzera è dovuta ancora
una volta alle esportazioni di oro in lingotti che, come nei mesi precedenti cresce a ritmi del 130-150% annuo. Mancano ancora i dati in dettaglio dell’ultimo mese, ma si può calcolare che nei sette mesi compresi tra maggio e novembre 2011 più di sessanta tonnellate d’oro hanno lasciato legalmente l’Italia per la Svizzera, di cui quasi la metà negli ultimi due mesi. Solo a novembre il valore di queste esportazioni era vicino ai 700 milioni di euro. Con quelle di settembre e ottobre ci si avvicina molto ai due miliardi di euro in valore.»
«Ma non è tutto. A Lugano spiegano che accanto al flusso legale ce n’è un altro, parallelo, non registrato dalle statistiche nazionali, fatto di trasporti più o meno piccoli, non quantificabile.» «Sia il flusso legale che quello illegale sono alimentati dall’incertezza sulla tenuta dell’euro e dal tentativo di proteggere il capitale. Il primo è alla luce del sole e molto spesso riguarda il ritorno in Svizzera di capitali che avevano beneficiato dello scudo fiscale. Il secondo no» spiegano diversi consulenti finanziari che operano a Lugano. A comprare, infatti, «sono stati cittadini italiani», spaventati dall’ipotesi di un’imposta patrimoniale di cui si è a lungo parlato in autunno, soprattutto prima che si insediasse il Governo Monti, ma soprattutto preoccupati dal rischio di default dell’euro. Cittadini che hanno preferito accollarsi il rischio del calo delle quotazioni pur di mettersi al riparo dal rischio fiscale e dalla fragilità dell’euro.
Nei prossimi mesi sarà interessante verificare se e come questa esportazione di ricchezza si è modificata da dicembre in poi, da quando al Governo ci sono i tecnici. È un indicatore che può valere più di mille sondaggi.»

Questa notizia merita un commento, perché a prima vista sembrerebbe del tutto illogica.
Infatti, l’oro fisico in lingotti, regolarmente denunciato e legalmente detenuto, costituisce di per sé una riserva inattaccabile e non deteriorabile. Essendo già detenuta in una cassaforte oppure nel caveau di una banca, dovrebbe essere al sicuro. Anzi, se ce lo si tiene a portata di mano, tanto meglio.
Di cosa hanno quindi paura i detentori, che si sobbarcano le spese di trasportarlo in Svizzera? Che cosa temono di così grave?
La risposta é semplice quanto amara.
Nel contesto generale, europeo ed italiano in modo particolare, nutrono seri e fondati dubbi che si arrivi ad un esproprio delle loro proprietà: sia fatto “legalmente” dallo Stato italiano sia fatto illegalmente nel corso di un tumulto di popolo. Occasione nella quale l’essere ricchi é sempre un terribile capo di accusa.
Molti temono anche per la loro stessa vita: non sarebbe mica la prima volta che per derubare si uccida.
Quante volte il nostro Stato ha riaperto questioni che aveva solennemente dichiarato essere state chiuse in modo tombale? C’é forse da stupirsi che stia ricomparendo il mercato nero?
Non a caso l’articolista termina con la frase «È un indicatore che può valere più di mille sondaggi.»
Questo é uno dei tanti segni dell’arrivo della Nuova Grande Depressione. Un segno, sia ben chiaro, per coloro che sanno e vogliono coglierlo. Gli altri possono tranquillamente continuare a dormire con i loro sogni, le loro illusioni. Ben riposati, saranno poi quelli che metteranno su un pianto greco da strappare il cuore.

gsm

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