Il circo delle primarie repubblicane oltrepassa finalmente la Mason-Dixon-Line giungendo così al sud, precisamente in Sud Carolina, stato devoto ed ultra-conservatore. Per l’androide surgelato Mitt Romney non è stata una gran settimana. L’ex governatore del Massachusetts è stato attaccato a fronte bassa dai rivali per la nomination. Sotto accusa il lavoro di Romney a Bain Capital e le tasse decisamente troppo basse pagate dal miliardario del Taxachusetts. Romney infatti versa al fisco appena il 15% del suo reddito. Curioso comunque che il partito che fa della lotta alla tassazione e dell’esaltazione della ricchezza un vessillo, il partito che sposa in toto l’idiozia calvinista per cui se sei ricco o povero è perché “Deus Vult”, attacchi Romney proprio per essere il modello di ciò che il GOP sponsorizza dai tempi di Reagan. Incoerenze a parte, l’attacco frontale a Romney sembra aver riportato in testa Gingrich nel “Palmetto State”. Non solo, per Newt arrivano anche due endorsement potenzialmente decisivi. Prima quello di Sarah Palin che dichiara “se fossi un abitante della Sud Carolina voterei Gingrich”, poi quello di Rick Perry ritiratosi ed istantaneamente aggregatosi al carro dell’ex presidente della camera. Questo però prima che la ABC lanciasse l’intervista bomba a Marianne, seconda moglie di Gingrich. Marianne ha apertamente detto che Newt amava avere un “matrimonio aperto”. La vita privata di Gingrich si sa, è il suo tallone d’Achille. Mollò la prima moglie Jackie quando questa lottava per la vita su un letto d’ospedale, poi ha mollato Marianne per la stagista Calista con cui aveva una relazione da anni (1). I devotissimi abitanti della Sud Carolina daranno la loro fiducia all’adultero seriale Newt, oppure preferiranno il gelido multimilionario Mitt? Per quanto riguarda gli altri superstiti, Ron Paul e Rick Santorum, dunque: il nostro beniamino (Paul) se la cava niente male in un terreno ostico viaggiando sul 15%, undici punti in più del 2008. Santorum invece sembra risalire soprattutto grazie alla notizia che, sorpresa, il vincitore del caucus dell’Iowa era lui. E proprio su Santorum dovrà puntare Romney per strappare la vittoria e ipotecare definitivamente la nomination con largo anticipo. Perché tutti quegli evangelici dubbiosi sulla vita personale, decisamente poco cristiana, di Gingrich a chi possono rivolgersi se non a Rick Santorum? E’ opinione del’autore che comunque, anche in caso di vittoria di Gingrich in Sud Carolina, Mitt Romney alla fine risulterà vincitore. Dopo la Sud Carolina infatti ci sono tre tappe favorevoli a Romney. Prima la Florida, che potrebbe riaprirsi ma in cui i sondaggi al momento danno quasi 20 punti di vantaggio a Romney su Gingrich, poi Nevada e Maine dove già quattro anni fa Romney vinse con oltre il 50% dei suffragi. Inoltre Gingrich ad oggi ha poca benzina rispetto a Romney avendo raccolto meno di un decimo dei fondi raccolti dall’ex governatore del Massachusetts.
Previsione Nate Silver Sud Carolina
Gingrich 35,2%
Romney 32,3%
Paul 16,1%
Santorum 13,3%
Obama vs. tutti dati RCP
Obama–Romney: Obama +1,9%
Obama–Paul: Obama +5,1%
Obama-Santorum: Obama +9,8%
Obama–Gingrich: Obama +11,0%
Giovanni
(1) In sostanza nel bel mezzo del “Sexgate” Newt Gingrich in pubblico attaccava frontalmente Clinton per aver mentito sotto giuramento riguardo la sua relazione con Monica Lewinsky, in privato anche lui si faceva la stagista. Sempre per la serie “la coerenza”.