Elezioni Amministrative 2012: Il punto

Ennesima primavera all’insegna di sfide al cardiopalma e duelli elettorali all’ultimo sangue per la politica italiana. Mancano, infatti, poco meno di due mesi alle elezioni amministrative.
Occhi puntati innanzitutto sulle tre grandi città al voto: Verona, Genova e Palermo. Se nel capoluogo che ha dato i natali a Romeo e Giulietta non sembra esserci partita (appare scontata la riconferma del popolarissimo Flavio Tosi), il centrosinistra parte indubbiamente con il favore del pronostico in terra ligure, dove l’outsider Marco Doria dopo aver sbaragliato la temibile concorrenza del sindaco uscente Marta Vincenzi e della dalemiana di ferro Roberta Pinotti, vola verso una scontata affermazione, complice il quadro a dir poco frastagliato offerto da un centrodestra in ordine sparso. Acque agitate nei poli anche a Palermo: da una parte non si è ancora spenta l’eco delle polemiche derivanti dall’inattesa investitura tributata a Fabrizio Ferrandelli, in grado di battere la più navigata Rita Borsellino, alla sua ennesima debacle elettorale! Dall’altra sciolte le riserve, Massimo Costa ha ricevuto l’investitura del partito di Alfano oltre a quelle di Udc e Pid. Api e Fli puntano su Alessandro Aricò. Fra le regioni maggiormente coinvolte dalla tornata elettorale di Maggio c’è il Piemonte, dove si rinnovano tre consigli di comuni capoluogo.
Ad Asti il Pdl può contare su una figura di spicco come quella di Giorgio Galvagno: in attesa di conoscere le sue decisioni circa un eventuale secondo mandato, è già in campo il piddino Fabrizio Brignolo. Sarà invece Gigi Garelli il competitor del centrosinistra a Cuneo, dopo la fine del doppio mandato conquistato dall’uscente Alberto Valmaggia. Corre per la riconferma Piercarlo Fabbio: il primo cittadino azzurro di Alessandria dovrà fare a meno degli alleati in camicia verde, compatti attorno all’attuale capogruppo Roberto Sarti. Toccherà, invece, a Laura Bordoli tenere alta la bandiera pidiellina nella storica roccaforte di Como, anche se in questa occasione la battaglia si annuncia più aperta del solito a causa della corsa solitaria della Lega, che ha optato per le mani libere anche a Belluno: in previsione di un accordo al ballottaggio, il primo cittadino Antonio Prade dovrà vedersela con Claudia Bettiol, sostenuta da Pd, Idv, Sel, Prc, socialisti e la lista civica Insieme per Belluno. Gorizia è l’unico capoluogo del Friuli Venezia Giulia interessato dall’appuntamento elettorale. Con ogni probabilità Ettore Romoli si candiderà per il secondo mandato. Suo diretto competitor Giuseppe Cingolani. Pronostico in discesa per Massimo Federici, a capo di uno schieramento di centrosinistra ed avviato verso il secondo mandato alla guida della giunta comunale di La Spezia. Tenta la strada della rielezione, seppur privo degli alleati pidiellini, il primo cittadino monzese in carica Marco Mariani. Se Roberto Scanagatti ha vinto le primarie di coalizione, indette da Bersani e compagni, gli azzurri si accingono dunque a correre con un proprio candidato. 5 le amministrazioni in palio fra  Emilia Romagna e Toscana. Una delle sfide più appassionanti è rappresentata senza dubbio da Parma. Una delle poche isole azzurre della rossa Emilia rischia di cadere in seguito alle inchieste che hanno travolto la giunta Vignali. Particolarmente nutrito l’elenco degli aspiranti sindaci, fra cui spiccano l’ex presidente della provincia Vincenzo Bernazzoli ed Elvio Ubaldi, già alla guida della città per due mandati consecutivi, ora alla testa del terzo polo. E’ Paolo Dosi l’alfiere del centrosinistra piacentino nella corsa per la successione a Roberto Reggi. Mission impossible per la consigliera regionale pidiellina Anna Maria Celesti, impegnata nel difficile obiettivo di strappare Pistoia al Pd ed ai suoi alleati, forti delle primarie da record che hanno incoronato Samuele Bertinelli. Probabile pick up a Lucca, dove l’attuale maggioranza consiliare che sostiene Favilla si presenta piuttosto divisa. Sostenuto da Pd, Udc, Fds e Sel, Angelo Zubbani si ripresenta a Carrara per il secondo mandato, mentre Idv e Verdi hanno designato l’architetto Claudia Bienamè, Lanmarco Laquidara rappresenterà il Pdl. 4 i capoluoghi chiamati al rinnovo amministrativo in Puglia. Dopo le ultra-partecipate primarie che hanno sancito la netta affermazione di Paolo Perrone, torna il sereno nei rapporti fra il Pdl e Io sud, il movimento guidato dall’ex primo cittadino del capoluogo salentino Adriana Poli Bortone. A sfidare il sindaco in carica sarà Loredana Capone, numero due della giunta Vendola. Intanto a Taranto mentre una parte del Pd è pronta ad appoggiare il sindaco uscente Ippazio Stefano (un’altra appoggia il “ribelle” Dante Capriulo), sul fronte opposto Udc e Pdl schierano Maria Teresa Basile. Alle urne, con un anno di anticipo, anche Brindisi. L’improvviso malore che ha colpito Domenico Mennitti ha portato, infatti, alla fine anticipata della consiliatura. Se nel centrodestra si attende l’esito delle primarie, sul lato opposto Mimmo Consales è già riuscito a mettere insieme un fronte composito che va dal Pd all’Udc. Tre nomi di peso caratterizzano la competizione elettorale a Trani: Fabrizio Ferrante, espressione  di Pd e Rifondazione comunista, Ugo Opramolla, forte dell’appoggio di Idv, Udc, Verdi e Sel e Gigi Riserbato, scelto a gran voce dal popolo del centrodestra attraverso le primarie. A L’Aquila Pierluigi Properzi dovrà confrontarsi con il primo cittadino in carica Massimo Cialente. Quadro estremamente confuso ad Isernia: Pdl ed alleati (che nel feudo incontrastato di Michele Iorio governano tutto) sono spaccati fra l’ex presidente della provincia Raffaele Mauro e Rosa Iorio, assessore comunale uscente nonché figlia del governatore. In casa centrosinistra ha sollevato non poche polemiche la decisione di annullare le primarie per convergere sul presidente dell’ordine forense Ugo De Vivo. Ad appena un anno dalle ultime comunali torna alle urne Catanzaro, a causa delle dimissioni di Michele Traversa. Quasi certa la designazione di Sergio Abramo per il Pdl e di Emanuele Scalzo per il Pd mentre il terzo polo si appresta alla corsa in solitaria. A Frosinone l’avvocato Nicola Ottaviani, vincitore delle primarie, è chiamato a sfidare il sindaco uscente Marini, appoggiato dall’intero centrosinistra allargato all’Udc. A Rieti il giovane Simone Petrangeli, esponente di Sel, ha da poco conosciuto il nome del suo principale competitor, ovvero l’assessore al Bilancio Antonio Perelli. Due, oltre a Palermo, le amministrazioni siciliane in scadenza. E’ un vero e proprio tutti contro tutti ad Agrigento, dove Udc ed Api appoggiano il sindaco uscente Marco Zambuto, il Pd si appresta a chiudere un’alleanza con l’Mpa ma senza l’apporto di Idv, Sel e Federazione della sinistra, staccatisi dai democrat. Intanto il Pdl potrebbe convergere su Nicola Grillo, candidato di Grande sud. Boom di aspiranti sindaci e poli in ordine sparso anche a Trapani: il Pdl ha ufficializzato la candidatura dell’ex generale dei carabinieri Vito Damiano. Intanto l’accordo fra Pd e terzo polo ha portato Idv e gli altri partiti della coalizione di centrosinistra ad andare da soli. Ad Oristano campagna elettorale al via per il candidato del centrosinistra Guido Tendas e Giuliano Uras, appoggiato da Udc e Fortza Paris, in attesa di conoscere le mosse dei berlusconiani.
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