Elezioni Politiche 2013: MONTI SI DIMETTE. Il punto della situazione

Intermezzo domenicale, dunque, Monti annuncia le dimissioni, quindi a quanto si capisce tireranno avanti, con la collaborazione della attuale maggioranza, per non scadere nell’esercizio provvisorio e poi verrano sciolte le camere e si andrà al voto, in febbraio, o più probabilmente in marzo. Berlusconi ha indicato la data del 10 marzo e qui siamo abbastanza d’accordo, si dovrebbe così evitare anche l’ingorgo istituzionale visto che il mandato di Napolitano scade a maggio.

Si fatica ancora a capire che cosa succederà a livello di partiti.
Il blocco centrista è un’incognità ed in qualsiasi conformazione avranno seri problemi ad entrare in parlamento o comunque a raccogliere una rappresentanza folta.
In questo momento FLI è intorno al 2%, UDC intorno al 5% con l’incognita Montezemolo che è indicato anche lui intorno al 2%. Ci sono molti sondaggi che indicano, in caso di Lista Montezemolo o simili, che l’UDC scenderebbe intorno al 4% e FLI intorno all’1,5%. Difficile capire ora perchè sicurezze non ce ne sono nemmeno per chi è del settore, figuriamoci cosa può capire il cittadino intervistato che ogni volta si sente domandare di questa fantomatica lista che ogni giorno ha un nome diverso. 
Stando a questi numeri è palese che una coalizione rischierebbe seriamente di non entrare in parlamento (serve il 10%), inoltre rischierebbero anche di non entrare per la soglia del 4% che attiene ad ogni singolo partito. E’ un problema, si fa avanti la strada della lista unica, ma anche qui, il rischio di fare la fine della Sinistra Arcobaleno è grande.
Al Senato peggio che andar di notte, lo sbarramento è si regionale ma all’8% per i partiti ed al 20% per le coalizioni, solo l’UDC può salvarsi in alcune regioni del Sud come nel 2008 dove raccolse (vado a memoria) 3 Senatori in Sicilia.
Capitolo CDX, è tornato Silvio sembrerebbe lui il candidato premier del PDL. Questo per il PDL potrebbe comportare la fine della caduta, magari il recupero di qualche punto grazie al ritorno dall’astensionismo soprattutto; dubito fortemente che assisteremo a inversioni importanti, il PDL perderà le elezioni e le perderà male, tuttavia, andando (in caso di alleanza con la LN) a difendere la Lombardia, il Veneto e la Sicilia, metterebbe nei guai il CSX al Senato dove potrebbero essere costretti ad aprire al centro, costruendo una maggioranza estremamente eterogenea e sensibile alle scorribande d’opposizione di PDL, LN e M5S. Alternativa è la riedizione di governo d’unità nazionale. Credo che a Berlusconi vadano bene entrambe le opzioni.
In questo scenario si inserisce quindi la posizione di MPA data come rientrante nel CDX ma non c’è niente finora. Sarebbe importantissima in chiave sicula (by the way è incredibile come Lombardo riesca a far pesare i propri voti).
La Lega Nord vorrebbe andare da sola, l’elettorato spinge così, però io credo che alla fine prevarrà la pragmaticità, a costo di perdere qualche voto. C’è in ballo Maroni in Lombardia ed il premio regionale nella stessa Lombardia e nel Veneto. Ballano tanti senatori. Difficile resistere.
Nel CSX io credo aspettino le mosse del CDX. Se LN e PDL correranno separati, regalando il Senato al CSX, allora la coalizione dovrebbe essere PD, SEL e PSI. Stop. Se invece PDL e LN si uniranno, il CSX avrebbe necessità di presentarsi più forte nelle tre regioni di cui sopra e potrebbe tirar dentro anche altri partiti, ci sono i Radicali, i Verdi, Diliberto, Rutelli ecc.  Capitolo speciale per IDV, è stata rasa al suolo, veleggia al 2%, lontana da ogni possibile coalizione, praticamente ignorati dal CSX che nel frattempo ha incassato i voti in uscita. Vediamo se verranno raccolti in extremis (io penso comunque di no).
Il M5S entrerà in parlamento e siederà all’opposizione, dovrebbe raccogliere una buona rappresentanza sia alla Camera che al Senato.

EDIT: in attesa della ridiscesa, questa volta per via democratiche, del Premier uscente Mario Monti. Sembrerebbe che ci sia qualcosa in ballo, vedremo.. 

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