R – Parlare di tavoli rovesciati, di ingenerosità e di danni mi sembra francamente eccessivo. Presto saranno gli stessi cittadini lombardi a misurare i risultati. In questi anni il presidente Formigoni non ha governato da solo. Il contributo che molti dei nostri esponenti hanno saputo garantirgli, in qualità sia di consiglieri che di assessori, è stato determinante. Concordo con Lei sulla puntuale descrizione che ha fatto della Lombardia: in questi anni è stato fatto molto, specie se messo a paragone con il percorso intrapreso da altre regioni d’Italia. Tuttavia a noi non piace giocare al ribasso, ragione per la quale preferiamo confrontarci con regioni in cui servizi erogati ed infrastrutture garantiscono ai cittadini una qualità della vita ancora migliore.
R – Trattenere almeno, e sottolineo almeno, il 75% delle tasse in Lombardia, comporta un aumento della disponibilità finanziaria in regione di 16 miliardi di euro l’anno, come certificato dal Corriere della Sera. Con questi soldi la regione potrebbe eliminare il bollo auto, l’Irap alle aziende, il ticket sanitario, l’accisa sulla benzina e si potranno garantire agli studenti delle scuole dell’obbligo i libri gratis. Stiamo parlando di 50 milioni di euro al giorno trattenuti nelle casse dei Lombardi. Sono i nostri soldi. La Lombardia ha le risorse per garantire standard europei ai massimi liv elli. Abbiamo sempre dat o con generosità agli altri, oggi vogliamo potere autogestire le nostre risorse. A livello statale hanno fallito sperperandole. E’ ora di invertire la marcia.
R – Io non sono un complottista e soprattutto questo paese deve guardare avanti e non continuare nel gioco al massacro delle dietrologie che creano piagnistei e quindi debolezze. Io guardo alla Lombardia. E la Lombardia in termini di forza economica, di Pil, di know- how è una scuola per tutta Europa. A Monti non interessa la nostra forza, non ha voluto difendere il nostro tessuto economico e sociale, quelle piccole, piccolissime e medie aziende che sono la spina dorsale del paese. Non ha voluto in alcun modo tutelare coloro che nonostante l’impegno ogni giorno chiudono la saracinesca. Lasciando migliaia di lavoratori a casa senza nemmeno la garanzia di un aiuto. Penso al disastro Fornero. Questo è stato un governo avulso non solo dalla realtà ma proprio dall’umanità. Son o riusciti ad aumentare la pressione fiscale fino al punto di rendere in semi povertà la classe media. Il vero paradosso è che Monti e i suoi, trincerati dietro asettiche maschere da tecnici, che all’inizio dovevano essere salvatori non hanno avuto coraggio di tagliare privilegi, anzi, li hanno garantiti alle banche. Pensate solo al fatto che noi abbiamo pagato l’Imu per salvare MPS.
R – La domanda andrebbe ribaltata: perché Giannino non si è alleato con la Lega? Prima di pensare alle alleanze, noi abbiamo posto sul tavolo delle idee e dei progetti. E abbiamo sempre detto di essere disposti a dialogare con chi accettava il nostro programma. L’intesa con il Pdl è stata raggiunta sulla base di contenuti forti, ben precisi e vincolanti. Non per niente, io mi sono candidato senza aspettare che Pdl o altre forze decidessero di appoggiarmi.
R – Noi abbiamo un preciso piano di attacco alla spesa pubblica eccessiva e improduttiva. Il nostro programma prevede un intervento di forte riduzione della spesa pubblica, per un risparmio di almeno 16 miliardi all’anno con una riduzione di una quota pari al 3% delle attuali. Ogni legge di spesa, deve poi avere una scadenza.
R – La Lega, le primarie le ha inventate. Noi siamo un movimento strutturato e democratico. I nostri candidati, tutti, sono scelti dalla base, dalle sezioni. Noi non abbiamo bisogno di lezioni politiche dai democratici, i nostri militanti – noi li abbiamo – scelgono e hanno diritto di parola. Io comunque passerò la mano da segretario federale della Lega e il congresso dovrà essere convocato per l’autunno o al massimo nella primavera del 2014. Se vincerò, sarò il garante istituzionale del percorso verso la macroregione del Nord, mentre il nuovo segretario dovrà realizzare il progetto politico del nuovo partito del Nord. Se invece perderò, mi farò da parte perché ritengo che un leader che s i candida non può riciclarsi se viene sconfitto.
D – Recenti sondaggi indicano una quota di popolazione favorevole all’indipendenza del 47% in Lombardia, e tra il 48% ed il 56% in Veneto. Perché, visti i numeri, non puntate in modo aperto sull’indipendentismo, senza alleanze a Roma, al pari dei partiti fiamminghi e catalani?
IL PROGRAMMA DI ROBERTO MARONI per la regione LOMBARDIA
Per chi vuole approfondire qui il LINK col Programma DI ROBERTO MARONI per la regione LOMBARDIA.
IL PROGRAMMA DELLA LEGA NORD PER LE ELEZIONI NAZIONALI
Per chi vuole approfondire qui il LINK col Programma della LEGA NORD per le Elezioni Politiche 2013.
Conclusioni: ringrazio l’Onorevole Maroni per la cortese intervista, tra l’altro molto seria e dettagliata, che vi invito a leggere. Dal punto di vista dei contenuti e dei programmi, reputo che la Lega sotto la sua direzione ha fatto passi avanti enormi, ed a livello programmatico la Lega presenta uno dei programmi migliori tra quelli in circolazione. Ovviamente alle parole devono seguire i fatti ed i risultati, se no la credibilita’ non si consolida.
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