Elezioni in Irlanda del 26 Febbraio 2016
Da qualche ora gli Irlandesi sono chiamati a votare per rinnovare l’Assemblea di Irlanda (Dáil Éireann) che il 10 Marzo dovrà votare la fiducia del nuovo governo. Il primo ministro (Taoiseach) uscente è Enda Kenny, leader di Fine Gael (EPP) e sostenuto dal Partito Laburista.
All’orizzonte si prospetta una situazione piuttosto confusa: questa potrebbe essere l’elezione che pone fine al sistema bipartitico che ha segnato la politica irlandese degli ultimi decenni. Infatti i due principali partiti del Paese, il Fianna Fáil (ALDE) e il Fine Gael (EPP), pagano le scelte compiute negli ultimi anni pre e post crisi finanziaria.
Ad avvantaggiarsi di questa situazione è il Sinn Féin (NGUE) che dovrebbe confermarsi ai livelli delle elezioni europee del 2014, quando ottenne il 19%, raggiungendo così percentuali che solo due decenni fa sembravano impensabili (tra il 1957 e il ’97 rimase fuori dal parlamento rientrandoci nel ’97 con solo il 2,5%).
I 158 seggi che compongono l’Assemblea sono divisi in 40 collegi (da 3 a 5 seggi ciascuno), mentre i candidati totali sono 552; ricordo che il Presidente dell’Assemblea (Ceann Comhairle) è automaticamente rieletto, perciò il collegio di Dun Laoghaire (Sud di Dublino), già di per sé molto competitivo, perdendo un seggio diventa il collegio dall’esito meno pronosticabile di tutta l’Irlanda.
Ricordo anche che si vota con il Singolo Voto Trasferibile, sistema in cui l’elettore deve segnare sulla scheda l’ordine di preferenza dei candidati. Ora, visto il basso tasso di fedeltà elettorale, i partiti hanno composto le liste tenendo in considerazione per quanti seggi ritengono di essere competitivi in ogni collegio.
Il Fine Gael per esempio ha chiuso la legislatura con 66 TDs (Teachtaí Dála ovvero Deputati) e si presenta a queste elezioni con 88 candidati: secondo le stime degli analisti dovrebbe conquistare circa 55 seggi. L’alleato di governo, il Partito Laburista (S&D), ha deciso invece di candidarsi in 34 collegi per un totale di 36 candidati.In Irlanda è prassi votare il candidato e non il partito.
Per fare un esempio esplicativo, a Roscommon nel 2011 il FG riuscì ad eleggere due deputati; ma quando il governo decise di chiudere il centro per le emergenze mediche della regione, uno dei due deputati si oppose e lasciò il partito, mentre l’altro votò SI’ salvando così il governo. Ora, 5 anni dopo questa scelta, il deputato “ribelle” (ormai Indipendente) dovrebbe essere riconfermato senza problema, mentre quello fedele al partito è stato escluso dalle liste elettorali e sostituito da una consigliera per provare a difendere il seggio.Le proiezioni elettorali (che tengono conto anche di tutti i fattori locali) parlano di un parlamento appeso (Hung Parliament) con la maggioranza uscente a quota 69 seggi (54 FG + 15 LAB), il Fianna Fáil a 35 seggi e il Sinn Féin a 25; il resto dei seggi (circa 29) sarebbero divisi tra gli indipendenti ed i partiti minori.
Con una frammentazione del genere e con i tempi molto stretti per la formazione del governo (la fiducia è calendarizzata per il 10 Marzo) i contatti per formare la maggioranza inizieranno probabilmente già domani sera, quando verranno comunicati i primi dati parziali. Il processo di formazione del governo sarà infatti particolarmente intricato: le due uniche possibilità all’orizzonte sono l’alleanza tra i due storici rivali (FG e FF) oppure una riedizione della maggioranza uscente (FG+LAB) allargata ai partiti minori, coinvolgendo magari anche qualche indipendente.Foto dell’ultimo confronto televisivo (fonte RTE.ie)
Le urne rimarranno aperte oggi fino alle 22:00 GMT; lo spoglio inizierà domani alle 09:00 GMT con il conteggio delle prime preferenze il cui risultato è atteso per il pomeriggio, mentre i risultati finali sono attesi tra Domenica e Lunedì.
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