Elezioni Legislative in Austria 2017
Il prossimo 15 ottobre si terranno le elezioni legislative in Austria a seguito della dissoluzione del parlamento voluta dal nuovo leader del Partito Popolare Sebastian Kurz.
Attualmente il Partito Popolare (ÖVP) è il partner secondario del governo di grossa coalizione con i SocialDemocratici (SPÖ) e la politica arrembante del giovane ministro degli Esteri S. Kurz, questa scelta è stata premiata nei sondaggi che hanno fatto segnare al suo partito un’impennata di 15 punti tra Aprile e Maggio.
Situazione politica
La situazione politica in vista delle elezioni si sta delineando con il nuovo ÖVP di Sebastian Kurz in testa ai sondaggi favorito da un cambio generazionale all’interno del Partito Popolare e che ha permesso di aprirsi alla società civile infatti vi è stato anche un cambio nel nome della lista elettorale che è diventata Lista Sebastian Kurz – il nuovo Partito Popolare.
Gli avversari storici, i Social democratici del SPÖ del cancelliere C. Kern, sono in crisi dopo l’esperienza di governo e travolti dagli scandali prima con il responsabile della comunicazione indagato per corruzione ed ora per la creazione di pagine facebook diffamatorie contro Kurz che hanno già portato alle dimissioni del segretario del partito.
Il terzo partito sulla scena austriaca è il Partito della Liberta (FPÖ) un partito euroscettico di destra che storicamente ha già governato con l’ÖVP tra il 1999 e il 2006; durante il 2015 si era attestato come primo partito intorno al 35%, ma con l’ascesa di Kurz nel partito popolare che gli ha drenato voti si sono stabilizzati intorno al 25%.
I verdi che ormai da 15 anni si erano attestati intorno al 10% hanno visto dimezzarsi, dopo la scissione di Peter Pilz che a Luglio ha portato con se metà partito.
Oltre alle due liste verdi l’altra lista minore che ha possibilità di entrare è la lista dei liberali del NEOS che dovrebbero confermare il 4.9% raccolto 4 anni fa.
Legge Elettorale
In Austria come nella vicina Germania vige un sistema proporzionale con soglia di sbarramento al 4%, ma le differenze negli ordinamenti costituzionali hanno portato delle differenze nelle due leggi elettorali che in ogni caso come risultato finale sono assolutamente equivalenti.
I 183 seggi che compongono il Parlamento Austriaco sono divisi nei 9 Land con un numero di seggi che va dai 7 del Burgenland ai 37 dell’Austria Inferiore. Ogni Land è poi diviso in regioni, in totale sono 39, e si va dal Tirolo Orientale con 1 seggio a Graz e dintorni con 9 seggi.
Ogni elettore può votare per un partito ed esprimere una preferenze nelle liste nazionali, statali e regionali del medesimo partito. Se per il livello nazionale e statale è l’elettore a dover scrivere il nome e cognome del candidato per il livello regionale i nomi sono stampati sulla scheda e quindi si può crocettare (o fare qualunque altro segno) il prescelto.
La proclamazione degli eletti avviene in primis a livello regionale, con i seggi non assegnati che scalano a livello statale e quindi a livello nazionale.
A livello regionale vengono assegnati solo i quozienti interi del metodo Hare (quota calcolata come Voti Validi / Seggi disponibili), questo permette assegnare alcuni seggi nei collegi più grandi (a Graz basta l’11.1%) ma rende impossibile farlo in quelli piccoli (nel Tirolo Orientale serve l’unanimità degli elettori). I partiti che riescono ad ottenere almeno un seggio a livello regionale non devono tener in considerazione la soglia del 4% nazionale.
I seggi che rimangono da assegnare vengono distribuiti a livello dei vari Land con il medesimo meccanismo tenendo in considerazione quelli già assegnati a livello regionale. I seggi rimanenti vengono assegnati a livello statale con il metodo D’Hondt in modo da ottenere una maggiore proporzionalità.
Le liste sono semi chiuse, ovvero gli eletti sono proclamati nell’ordine di lista a meno che non superino il 7% a livello federale, il 10% a livello statale o il 14% a livello regionale dei voti della lista e in tal caso si segue l’ordine delle preferenze.
Analisi della legge elettorale
La legge presenta alcune peculiatà molto interessanti a partire dalla tripla preferenza e l’assenza del flipper nell’elezione nazionale presente nelle altre leggi.
Infatti in Italia, come in Germania, i seggi assegnati nazionalmente devono venir distribuiti a livello regionale e quindi a livello di collegio prima di veder proclamato eletto un candidato; in Austria invece avendo diviso i tre livelli e i candidati vengono proclamati eletti nel livello in cui la lista ha formalmente conquistato il seggio.
Bisogna però far notare le problematiche di questa legge, prima fra tutte la difformità tra i vari collegi reigonali, ovviamente con la definizione geografica omogenea dei collegi regionali viene naturale avere delle differenze sostanziali nella grandezza dei collegi (come paragonare in Italia la città di Milano e la regione Molise), infatti il Tirolo Orientale è un exclave del Tirolo tra l’Italia e la Carinzia e per ovvi motivi geopolitici è corretto che faccia distretto regionale a parte.
La seconda problematica che si può evidenziare sono le soglie troppo alte per sovravanzare la posizione assegnata dal partito soprattutto se si considera che il voto di preferenza è facoltativo a tutti i livelli, non stupisce quindi che nelle ultime elezioni nessun candidato sia stato eletto tramite le preferenze.