Usa 2010, Florida 47/50

La’ Florida è il 47esimo stato di questa corsa, la sua capitale è Tallahassee ma la sua città maggiore è Jacksonville. Qui risiedono 18.500.000 persone ed alle Elezioni Presidenziali lo stato assegna 27 EV, è un classico stato swing. Il Governatore è Charlie Crist. I due Senatori sono Bill Nelson e George Lemieux. Alla Camera hanno diritto a 25 rappresentanti, al momento 1015. Camera e Senato statali hanno, rispettivamente, la seguente situazione: 4476 e 1426. Nella mappa sottostante, il territorio dello stato, suddiviso in contee e colorato con diverse tonalità a seconda della popolosità.
    Affiliazione Partitica
Democratici: 37%
Repubblicani: 34%
Indipendenti: 29%
 
Etnie
Bianchi: 67%
Ispanici: 16%
Afroamericani: 15%
Altri: 2%

Religioni
Protestanti: 50%
Cattolici: 27%
Ebrei: 4% 
Atei-Altri: 19%
Le Sfide del 2 Novembre
Governatore

La Florida un tempo faceva parte del “Solid South” democratico. Negli anni ’50 il “Sunshine State” però divenne uno dei primi stati el sud a cambiare pelle votando due volte per Eisenhower ed addirittura votando per Nixon nel 1960 e dando una vittoria risicatissima a Johnon. Tra il 1968 ed il 1996 la Florida negò i voti ai repubblicani solo una volta, nel ’76 quando optò per il sudista Jimmy Carter. Dagli anni ’90 però la Florida è sembrata svoltare a sinistra, tornando nel rango degli swing states votando per Clinton nel ’96 ed innescando l’arcinoto psicodramma del 2000. Il motivo per cui la Florida è diventata meno conservatrice degli altri stati del sud è presto detto. Tra gli anni ’80 e ’90 vi fu una forte immigrazione di bianchi progressisti dagli stati del nordest che sono andati a ringalluzzire la base democratica, i famosi “pensionati della Florida”. Geograficamente i democratici quindi spopolano nelle zone in cui forte è la presenza di questi bianchi progressisti e di afroamericani o di ispanici (esclusi i cubani, unica minoranza etnica degli USA a votare repubblicano NDA). In particolar modo la roccaforte democratica sono i sobborghi di Miami, una città che è “alla rovescia” rispetto a quanto abbiamo visto finora. La città di Miami è difatti tendenzialmente repubblicana, causa cubani, mentre i suoi sobborghi, composti dalle contee di Miami-Dade, Broward e Palm Beach sono bastioni democratici. A decidere l’esito di solito è il corridoio centrale, la zona che passa intorno l’interstatale-4 in cui sono comprese le zone di Orlando e Tampa. Questa è la zona-chiave per vincere la Florida, e non solo… Quest’anno la Florida vota per governatore, senato e per i suoi 25 collegi alla camera dei rappresentanti. Il governatore in carica Charlie Crist, eletto nel 2006 coi voti ed i soldi del partito repubblicano e divenuto indipendente, non si ripresenta e di questo parleremo più avanti. In campo repubblicano a sorpresa le primarie sono state vinte dal miliardario Rick Scott che ha battuto il procuratore generale Bill McCollum. In campo democratico invece ha prevalso la tesoriera statale Alexis Sink. Il passato di Rick Scott non è privo di macchie, anzi. Proprio su queste macchie la signora Sink si sta tuffando a pesce. La sfida così è divenuta più combattuta di quanto avrebbe dovuto essere ed i sondaggi continuano ad oscillare. L’onda del 2 novembre sarà abbastanza grande per nascondere sotto il tappeto le ombre di Rick Scott? In attesa, Toss-Up totale ed assoluto.


Senato

Il senatore in carica, il repubblicano Mel Martinez annunciava le sue dimissioni e la sua non ricandidatura al senato. Al suo posto il governatore Crist, all’epoca ancora repubblicano, nominava il capo del suo staff George LeMieux. L’annuncio che Charlie Crist si sarebbe candidato al senato per il partito repubblicano convinceva subito tutti i più forti candidati democratici ad eclissarsi e puntare sulla corsa per la poltrona di governatore, in primis Alexis Sink. Accade però l’imprevisto. I sondaggi sulle primarie repubblicane indicano chiaramente che Crist sarà travolto da Marco Rubio, presidente della camera statale, appoggiato dai TEA Parties. Allora Crist decide di ritirarsi dalle primarie repubblicane e candidarsi come indipendente. Crist però, nel corso della campagna comincia a posizionarsi sempre più a sinistra, scoprendo de facto il “giochetto” concordato con Obama e Reid. Si comincia a capire sempre più chiaramente che qualora eletto Charlie Crist siederà con i democratici. L’errore è costato caro a Crist che nei sondaggi crolla mentre l’elettorato repubblicano si schiera sempre più convintamente con Marco Rubio. Vedremo se i democratici tenteranno la carta della disperazione, ovvero convincere il loro candidato Kendrick Meek, inchiodato al 20-25% a ritirarsi ed appoggiare Charlie Crist. In attesa della mossa della disperazione, il vantaggio di Rubio su Crist è costantemente intorno ai 15 punti. Di conseguenza GOP Solid


Camera
La Florida invia 25 rappresentanti a Capitol Hill. Attualmente 15 sono repubblicani e 10 sono democratici. Probabilmente i liberal perderanno il 2° ed il 24° distretto e dovranno lottare con le unghie e con i denti per mantenere l’8° ed il 22° distretto. Pronostico 17 GOP  6 DNC 2 Toss-Up


Contiamo
– Senato, da 444625 a 444725.
– Camera, da 110157029 a 116
174031.
– Governatori, da
132814 a 132815.


Giovanni Rettore e And-L

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