Fino al 1928 l’Illinois era uno stato fortemente repubblicano. Dagli anni ’30 in poi le cose han cominciato a cambiare. Prima è diventato uno swing state (anni ’30-’90) dal ’92 in poi è invece divenuto il bastione democratico nel midwest sostituendo il Minnesota nel ruolo di roccaforte democratica nella regione. Fino agli anni ’90 quindi l’Illinois era un must per chi voleva vincere le elezioni. I democratici basavano il consenso sulla micidiale machine politica della famiglia Daley a Chicago mentre i repubblicani rimontavano grazie ai sobborghi di Chicago e alle zone rurali. Dagli anni ’90 però i sobborghi di Chicago si spostarono a sinistra e lo stato divenne così una roccaforte democratica. I repubblicani qui non vincono dal 1988 quando Bush senior sconfisse di poco Dukakis. Poi una lunga striscia di vittorie nettissime da parte di Clinton, Gore, Kerry ed infine il trionfo di Obama che in termini percentuali ha ottenuto il miglior risultato di sempre per un candidato presidente democratico in Illinois. Quest’anno l’Illinois vota per governatore, senato e camera. La sfida per il governatore è tra il senatore statale repubblicano Bill Brady e l’uscente Pat Quinn. Pat Quinn è divenuto governatore in maniera un po’ brusca. Dunque, dopo l’elezione alla Casa Bianca, Obama s’è dimesso dal seggio di senatore dell’Illinois. Urgeva quindi un rimpiazzo nominato dall’allora governatore Blagojevich. Accade però che Blago viene pescato con le mani nelle marmalleta mentre sostanzialmente imbastisce un’asta per vendere il seggio al senato di Obama al miglior offerente, rischiando di coinvolgere l’intero establishment democratico dello stato e sfiorando addirittura alcuni personaggi dello staff di Obama come Valerie Jarett. Non era la prima volta che Blagojevich, fedelissimo del presidente Obama, veniva coinvolto in faccende poco chiare, tant’è che Obama durante la campagna elettorale ha cercato il più possibile di tenersene lontano. Fatto sta che lo scandalo esplodeva poco dopo le elezioni, con McCain che si rodeva il fegato perchè “L’October Surprise” era arrivata con qualche settimana di ritardo. Fosse scoppiata in piena campagna elettorale la “bomba-Blago” sarebbe potuto accadere un pandemonio. Intanto però il seggio di Obama rimane vuoto quindi il congresso statale mette in stato d’accusa Blago e lo rimuove d’ufficio (s’era incollato alla poltrona con il Finavil e rifiutava di dimettersi) e quindi la poltrona di governatore passa al suo vice Pat Quinn che finalmente riesce a nominare un rimpiazzo per Obama nella persona dell’ex procuratore generale Roland Burris. Insomma, il povero Pat Quinn si ritrova ad essere non solo, come tutti i governatori, travolto dalla crisi economica, ma pure bollato come “il vice di Blago”. A sfidarlo il senatore statale Bill Brady un candidato abbastanza conservatore, forse un po’ troppo per uno stato come l’Illinois. Il doversi trovare di fronte il “vice di Blago” è comunque un grande vantaggio. Da Marzo ad oggi solo due sondaggi segnalano un vantaggio di Pat Quinn, ma il numero di indecisi a tre settimane dal voto è ancora altissimo (18-20%) Il problema per Quinn è che gli indecisi spesso montano sul carro del vincitore, ed oggi il favorito è ancora Bill Brady. GOP Leaning
Anno 2004, il senatore repubblicano in carica Peter Fitzgerald decideva di ritirarsi a causa di contrasti molto forti con il partito. A sfidarsi per questo succoso “open seat” due outsider, in campo repubblicano il milionario Jack Ryan, in campo democratico l’allora semi-sconosciuto senatore statale Barack Obama. La sfida si decise prima delle elezioni di novembre quando la campagna di Barack Obama cominciò ad attaccare Jack Ryan sulle carte secretate del suo divorzio con l’attricetta Jery Zimmermann. La rivelazione che quelle carte contenevano dettagli sulle piccanti abitudini sessuali della coppia costrinse Jack Ryan a ritirarsi. Trovato il rimpiazzo (l’ex sottosegretario afroamericano Alan Keyes) Barack Obama si involò verso la conquista del seggio che avrebbe poi usato come trampolino di lancio per la scalata alla Casa Bianca. Anno 2010, Barack Obama è presidente degli USA, al suo posto dopo un turbolento processo c’è l’ex procuratore generale Roland Burris che ha rinunciato a candidarsi e che con l’amministrazione di Obama ha avuto un rapporto molto turbolento in quanto ritiene l’attuale amministrazione troppo moderata. A sfidarsi per il seggio il rappresentante repubblicano del 10° distretto Mark Kirk ed il tesoriere statale democratico Alex Giannoulias. Mark Kirk ha dalla sua il fatto di rappresentare a Capitol Hill un collegio tendenzialmente democratico che ha dato a Barack Obama il 61% dei consensi. Diciamo però che nessuno dei due candidati è andato particolarmente bene in questa tornata. Mark Kirk ha detto diverse bugie sul suo servizio militare, la banca di famiglia di Giannoulias invece è clamorosamente collassata. I sondaggi sono praticamente stabili da mesi ed indicano una totale “dead heat” tra i due, nessuno dei due riesce a prendere il largo sull’altro. Chi riuscirà a dare lo strappo finale? I liberals sono messi così male da riuscire a perdere il seggio del presidente? Questa è una delle sfide da osservare con maggior attenzione ed in cui il risultato sarà incerto fino alla fine. Toss-Up assoluto.
Contiamo
– Senato, da 44–46–2–4 a 44–46–2–5.
– Camera, da 101–150–0–26 a 110–157–0–29.
– Governatori, da 13–27–1–4 a 13–28–1–4.
Giovanni Rettore e And-L