La Pennsylvania è un tipico stato industriale del mid-west, passato da un dominio repubblicano ad una tendenza democratica. Dal 1860 al 1936 i democratici non vinsero mai i voti elettorali del “Keystone State”. Dal 1936 cominciò lo scivolamento. Prima venne smantellata la “machine” repubblicana di Philadelphia, poi, dagli anni ’90 anche i sobborghi di Philadelphia cominciarono a tendere verso il partito democratico. Geograficamente i democratici spopolano nelle aree urbane di Philadelphia e Pittsburgh e risultano vincenti anche nei sobborghi di Philadelphia. Nei sobborghi di Pittsburgh e nel resto dello stato invece dominano i repubblicani in maniera anche piuttosto marcata. Questo dominio però non basta per rimontare lo svantaggio accumulato nell’area metropolitana di Philadelphia e nell’area urbana di Pittsburgh. I voti elettorali della Pennsylvania non si tingono di rosso dal 1988, anche se sia nel 2000 che nel 2004 da queste parti infuriò la battaglia vinta di poco da Gore e Kerry. La Pennsylvania quest’anno si reca alle urne per governatore, senatore e per i suoi 19 collegi alla camera. Sulla sfida del governatore c’è da ricordare una curiosa “regola”. Dal 1954 ad oggi il governatore della Pennsylvania cambia colore esattamente ogni otto anni. Sembra proprio che la regola sarà rispettata anche quest’anno. Il governatore uscente è il democratico Ed Rendell che non può ricandidarsi. La sfida sarà tra il procuratore generale repubblicano, Tom Corbett, ed il presidente della contea di Allegheny (Pittsburgh) Dan Onorato. Dalle primarie ad oggi non c’è nessun sondaggio che dia in vantaggio il candidato democratico, anzi, il vantaggio di Corbett è costantemente in doppia cifra. Nell’ultima settimana c’è stato un piccolo miglioramento per il candidato democratico, troppo piccolo per poter sperare in una rimonta finale. GOP Leaning
I Mastella e i Fini non esistono solo in Italia. Arlen Specter, dopo decenni di militanza nel partito repubblicano, e dopo aver vinto a fatica la rielezione nel 2004 grazie al supporto (e ai soldi) dei repubblicani, nel gennaio del 2009 decideva di andarsene dal partito e cambiare collocazione. Il motivo era semplice, al di la dell’argomentazione ideologica (ridicola) il motivo era che alle primarie Arlen Specter sarebbe stato spazzato via dall’ex rappresentante Pat Toomey. Già nel 2004 Specter sopravvisse per un pelo alle primarie, grazie all’endorsement di Bush, stavolta però non c’era nessun Bush a salvarlo da morte certa. Così ha cambiato bandiera solo per ottenere un risultato identico, ovvero essere battuto alle primarie democratiche dal rappresentante Joe Sestak. Già, gli elettori democratici hanno la memoria lunga e non hanno dimenticato le foto di Specter e Bush fianco a fianco durante la campagna elettorale del 2004 ed hanno così mandato a casa un saltafossi professionista di cui non si fidavano. La sfida quindi ora è fra Toomey e Sestak. Joe Sestak in un anno “normale” sarebbe probabilmente favorito. A Capitol Hill difatti Sestak rappresenta un distretto moderato, il 7°, mentre Toomey è un candidato di destra, forse troppo di destra per uno stato moderato come la Pennsylvania. Come abbiamo più volte detto però questo non sarà un anno normale. Inoltre da queste parti Obama non è mai stato particolarmente amato, difatti alle primarie han preferito di gran lunga la strega a lui. In particolar modo tra Obama e l’industria del carbone, principale attività della Pennsylvania, l’amore non è mai sbocciato. Sestak s’è quasi sempre allineato con l’amministrazione Obama, e quindi paga pegno. Dopo una lunga incertezza, verso agosto i sondaggi han cominciato a prendere una direzione ben precisa. Toomey viaggia costantemente in vantaggio anche se Sestak nell’ultima settimana sembra aver recuperato qualcosa. Probabilmente Toomey diventerà il senatore più conservatore che la Pennsylvania abbia eletto negli ultimi decenni. GOP Leaning
Contiamo
– Senato, da 44–45–2–4 a 44–46–2–4.
– Camera, da 96–139–0–23 a 101–150–0–26.
– Governatori, da 13–26–1–4 a 13–27–1–4.
Giovanni Rettore e And-L