Usa 2010, Riepilogo Governatori

Le elezioni per la carica di governatore sono le elezioni più “strane”. Come abbiamo visto troviamo governatori repubblicani in stati liberal come Connecticut; Hawaii o Vermont, oppure governatori democratici in stati conservatori come Wyoming od Oklahoma. Quest’anno un po’ di cose si “metteranno a posto”. Kansas; Wyoming; Oklahoma e Tennessee torneranno all’ovile repubblicano. Altrettanto faranno California; ed Hawaii tornando in mano ai democratici, anche se i candidati repubblicani, almeno stando ai sondaggi, si sono difesi piuttosto bene, e difatti sono in zona “leaning”. Probabilmente i repubblicani lascieranno sul campo anche il Minnesota. Le riconquiste probabili, ma non certe, di California, Minnesota ed Hawaii però non bastano a nascondere il disastro democratico a livello nazionale, specie nel Midwest dove per i liberal si prepara un’autentica carneficina. Sicuramente recuperati, oltre ai già menzionati Wyoming; Oklahoma; Kansas e Tennessee anche Iowa e Michigan. Probabilmente poco da fare anche per i democratici anche in Illinois; Maine; New Mexico; Pennsylvania e Wisconsin. Rimangono in gioco cinque stati. Il clima nazionale non aiuta i candidati democratici, ma le elezioni per il governatore sono comunque molto influenzate da fattori locali, difficili da prevedere per chiunque. Un sondaggio della società “panza SRL” dice che i cinque da definire sono: Florida; Oregon; Rhode Island; Vermont e Massachusetts.

 

FLORIDA
Il più importante fra gli stati rimasti “in bilico”. La scelta di Rick Scott alle primarie ha danneggiato il partito repubblicano che invece avrebbe dovuto portare a casa lo stato con facilità, viste le dinamiche nazionali. Alexis Sink però non sembra riuscire nel “miracolo”, specie dopo una clamorosa gaffe nell’ultimo dibattito. Certo, i sondaggi continuano ad oscillare, ma la sensazione è che la signora Sink non riuscirà a compiere il miracolo di strappare la Florida in un anno che si preannuncia molto favorevole ai repubblicani.

Pronostico
Scott 50%
Sink 48%

 

OHIO
Forcing finale democratico con tanto di fermata di Obama a Cleveland e conseguente rimonta del governatore uscente Ted Strickland sul candidato repubblicano John Kasich. Il forcing della Casa Bianca basterà a tenere uno stato in cui la disoccupazione vola? Probabilmente no.

Pronostico
Kasich 51%
Strickland 48%

 

MASSACHUSETTS
Molti la mettono nella categoria “leaning”, io però rischio e dico che qui sarà da giocare all’ultimo voto. Perchè? Perché come spesso succede il “terzo incomodo” collasserà all’ultimo secondo. Il terzo incomodo qui è il tesoriere Tim Cahill ed ormai i suoi sostenitori sono sempre più tentati di turarsi il naso e votare per il repubblicano Charlie Baker onde evitare di avere ancora quattro anni Deval Patrick in vetta all’esecutivo statale. Il “collasso” di Cahill basterà per sovvertire il pronostico? Forse no, ma comunque farà stare i democratici più in apprensione del previsto

Pronostico
Patrick 48%
Baker 46%
Cahill 5%


 
CONNECTICUT
A lungo il democratico Dan Malloy è stato favorito sull’ex ambasciatore Tom Foley. Il vantaggio però non è mai stato di sicurezza. Il forcing finale di Foley l’ha portato in lievissimo vantaggio nelle ultime rilevazioni. Due punti per PPP, tre punti per Rasmussen. Un vantaggio scarso, ma il Connecticut potrebbe riservare un’amarissima sorpresa per i liberal e non è un caso se Obama ha fatto una capatina quaggiù.

Pronostico
Foley 50%
Malloy 49%

 

OREGON
Battaglia all’ultimo voto a nord della California tra l’ex governatore democratico Kitzhaber e l’ex star dell’NBA Chris Dudley. La lunga striscia di vittorie consecutive dei democratici, che dura dal 1986, potrebbe finire quest’anno, ma tutto è ancora in gioco. Quando giocava nell’NBA Chris Dudley era celebre per il numero di tiri liberi sbagliati, sarà questo un caso di “tiro libero” sbagliato all’ultimo minuto? Certo è che per i repubblicani è la maggior chances di vittoria che hanno da queste parti da quasi vent’anni. Farsela sfuggire sarebbe veramente brutto. Probabilmente fra le “Top 5” è la più incerta. Lievissimamente favorito Kitzhaber, ma di nulla.

Pronostico
Kitzhaber 49%
Dudley 48%

 

RHODE ISLAND
Frank Caprio, il candidato democratico, è furibondo con Obama. Dopo averlo ignorato per tutta la campagna il presidente gli ha dato la benedizione a pochi giorni dalle elezioni. Furibondo il suo commento è stato “l’endorsement può ficcarselo nel c**o”. E solo questo basterebbe per dargli tutta la nostra simpatia. Il motivo dell’arrabbiatura è spiegato col fatto che Obama ha a lungo flirtato con Lincoln Chafee, ex senatore repubblicano ed ora candidato indipendente. Per Caprio l’endorsement dell’ultimo minuto è risultato totalmente ipocrita. Resta a guardare il repubblicano John Robitaille i cui consensi saranno decisivi. I repubblicani voteranno l’odiato ex senatore Chafee, che sta correndo su di una piattaforma non di sinistra ma di estrema sinistra, oppure si faranno prendere dalla simpatia per l’anti-obamismo di Caprio? In attesa i pronostici vanno a favore di Lincoln Chafee che negli ultimi sondaggi scavalca Caprio. Sfida a tre incertissima.

Pronostico
Chafee 35%
Caprio 33%
Robitaille 28%

 

VERMONT
Il Vermont nel 2008 ha dato a Barack Obama il 67% dei voti. Sembrava quindi logico che dopo il ritiro del governatore repubblicano Jim Douglas lo stato tornasse ai democratici. Il vice-governatore repubblicano Brian Dubie s’è però rivelato molto più tosto del previsto ed ora sarebbe addirittura avanti di pochissimo. Sembrerebbe quindi che il Vermont preferisca ancora mettere un paletto alla maggioranza democratica del congresso statale. Peter Schumlin, candidato democratico, se la gioca ma alla sua sinistra pende l’incognita del candidato del “partito progressista”. Il Vermont quindi tirerà un altro brutto scherzo ai democratici?
 
Pronostico
Dubie 49%
Schumlin 48%


 

Al netto delle “perdite” di California; Minnesota; Hawaii; Connecticut e Rhode Island, i repubblicani andranno ad un +5 o ad un +7. Si lotta in questi cinque stati, ma nessuna presa della California (probabile) o della Florida (difficilissimo) può cancellare il bagno di sangue che si prepara nel Midwest, cuore industriale della federazione. Nonostante la propaganda liberal proverà in tutti i modi ad agitare lo scalpo di Meg Whitman per rivendicare una “tenuta”, il risultato si profila come molto negativo per i democratici. Se i repubblicani arriveranno, o addirittura supereranno quota 30 governatori (attualmente sono a 24) sarà un trionfo. Se nello specifico le questioni locali hanno influenzato molto queste elezioni, il quadro complessivo per i liberal è drammatico con il Midwest, zona termometro del paese, quasi completamente in mano ai repubblicani.
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