Evadere le tasse è legittima difesa

Nota: Con questo articolo intendo esprimere ciò che penso sulla questione dell’evasione fiscale, non tornerò più sull’argomento.
Evadere le tasse è La Legittima Difesa
Abbiamo il dovere morale di evadere le tasse, lo dobbiamo a noi stessi, lo dobbiamo ai nostri cari e ai nostri amici, lo dobbiamo alla nostra nazione.
Oggi non esiste nessuna ragione di sperare che la macchina pletorica, inefficiente e corrotta dello stato si emendi spontaneamente, non esiste ragione per sperare che l’intreccio fra corporazioni e politica permetta spontaneamente le riforme strutturali e liberali necessarie per la crescita.
La politica e la società italiana sono interamente arroccate nella difesa di una miriade di interessi particolari e mostruosi privilegi. L’Italia è governata da una fetida gerontocrazia che ha scaricato interamente sulle generazioni successive l’onere di pagare i conti. Non è giusto, non è equo ,dunque abbiamo l’obbligo morale di evadere ogni singolo centesimo di tasse possibile.
A meno che non si viva di stato,e’ suicida essere un “buon contribuente”. Siamo ad un tornante della storia, l’Italia dopo 50 anni non potrà più fare nuovo debito pubblico, la sanzione, ammesso che davvero lo sia, è il default.  Significa che lo Stato non potrà più traslare sulle generazioni future il costo della sua inefficienza.
Le scelte e il dibattito pubblico su come debba essere affrontato il problema, ovvero su chi debba pagare e su come e cosa si debba tagliare è uno spettacolo indegno che taglia trasversalmente la politica, l’imprenditoria confindustriale, il mondo sindacale, e ogni singola categoria sociale ed economica italiana.
Chiunque abbia un minimo di sale in zucca è consapevole che esiste una sola strada per coniugare risparmio e crescita, quella del taglio drastico della spesa improduttiva, tradotto significa innalzamento dell’età pensionabile e revisione di alcune pensioni maturate magari con pochi anni di contributi, tagli draconiani ai “costi della politica”, riorganizzazione e blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione, un taglio drastico ai dirigenti di nomina politica, la vendita di patrimoni pubblici mobiliari e immobiliari. Non accadrà mai, non spontaneamente.
Sono nato con un debito pubblico di 28.000 sulle spalle, ora ne ho 34.000, la spesa pubblica italiana negli ultimi 10 anni è aumentata di 100 miliardi di euro, 6 anni fa è stata fatta la riforma delle pensioni:  un gruppo di vecchi politici ha deciso che il sistema pensionistico italiano dovesse passare al contributivo, in sintesi con il risultato che io e voi andremo in pensione con al massimo il 45% dello stipendio contro l’attuale 70%.
Intendiamoci è giusto, mentre è ingiusto pretendere che altri paghino la nostra pensione, ma quel gruppo di politici, sei anni fa, abbastanza vicini alla pensione, si è guardato bene da attuare immediatamente la riforma, ha fatto i conti e l’ha fatta partire dopo che loro avessero maturato i requisiti pensionistici.
Ho la prospettiva di dovere pagare per la maggior parte della mia vita un carico fiscale e tariffe pubbliche a livelli senza precedenti,  so che potrò contare sempre meno su servizi pubblici e so che ai miei figli,a sistema invariato toccherà una sorte ancora peggiore.
Il mio comune mi tratta come  fossi una vacca da mungere e inventa sistemi sempre più ingegnosi per togliere a me e ai miei cari il frutto del  lavoro.
Ora vi chiedo dovrei essere un buon contribuente? Dovrei pagare le tasse?
No non lo farò, non più, da ora sarò un evasore fiscale, girerò con quanto più contante possibile in tasca, mi rifiuterò di pagare i servizi di professionisti e artigiani se non rigorosamente in nero dietro un congruo sconto. Non pagherò il canone Rai, toglierò tutti i soldi possibili dai conti bancari e li trasformerò in oro. Purtroppo, oggi, il mio reddito da lavoro, è  ancora vincolato dall’abominio chiamato “sostituto di imposta”, voglio  licenziarmi e diventare autonomo.
Sarò un evasore fiscale, lo farò con forza e convinzione.
Lo farò per me perché sono un uomo e rivendico il diritto di disporre della maggior parte del frutto del mio lavoro e del mio ingegno.
Lo farò per i miei genitori, per mia moglie e i miei figli perché so che con questo sistema lo stato, nel bisogno, per loro non ci sarà.
Lo farò per la nazione di cui vorrei essere cittadino perché sono consapevole che solo il baratro o il suo orlo, mi restituirà un luogo  in cui torni a esistere la speranza per un futuro migliore.
Le grandi manifestazioni non servono più a nulla, non abbiamo  nemmeno il diritto di sceglierci i rappresentanti al parlamento, evadere le tasse è l’ultimo vero atto rivoluzionario che ci è rimasto, tutto sommato sarebbe molto più semplice emigrare in un altro paese. Rimanere qui e lottare contro lo stato per riformalo, non è solo la legittima difesa è un atto di disobbedienza civile, un percorso difficile e coraggiosa.
Se, come spero, anche voi deciderete di diventare evasori fiscali dovete sapere che  avrete quasi  tutti contro. Le forze dell’ordine, la magistratura, la pubblica amministrazione e la massa dei cittadini illusi che se tutti pagassero le tasse ne pagheremo meno.
E’ una terribile menzogna.
Se tutti chinassimo il capo alla mostruosa pressione fiscale scritta nelle assurde leggi Italiane lo stato sprecherebbe più soldi e tutti pagheremmo le stesse tasse di prima.
Pensateci e mentre lo fate chiedetevi come mai, improvvisamente, tutti i poteri forti: i  politici,i grandi industriali, i sindacati, i media mainstream, tutti chiedono che si instauri in Italia uno stato di polizia tributaria. Davvero credete in un improvviso slancio di lungimiranza. No sono alla ricerca di una soluzione per perpetrare se stessi.
Io Evado Le Tasse.
ndAnd:  mi è stato chiesto di ripubblicare e lo faccio con piacere, perchè a prescindere da come la si pensi al riguardo una cosa è certa, la pressione fiscale del nostro paese è abnorme e del tutto ingiustificata dai servizi che lo stato eroga. I motivi sceglieteveli voi. Su una cosa però FK pecca d’ottimismo. Verso la fine dice:

Se tutti chinassimo il capo alla mostruosa pressione fiscale scritta nelle assurde leggi Italiane lo stato sprecherebbe più soldi e tutti pagheremmo le stesse tasse di prima.

errore, io penso che..

..se tutti chinassimo il capo alla mostruosa pressione fiscale scritta nelle assurde leggi Italiane lo stato sprecherebbe più soldi e tutti pagheremmo le stesse tasse di prima. ancora più tasse.
è inutile continuare a guardare il dito (l’evasione) e non la luna (il fallimento del paese), innanzittuto perchè se vogliamo guardare il dito dobbiamo farlo bene e dire che c’è una parte del paese che ha una fedeltà fiscale su livelli europei mentre l’altra metà esprime dei numeri semplicemente vergognosi, perchè nel meridione succede questo? come è possibile che in Calabria si evada metà del reddito? Bene, ora guardiamo un pò alla luna se non vi dispiace, FK parla di uno stato che costa il 50% del PIL, uno stato che pur di non dimagrire continua a tassare impunemente i propri cittadini fino a soglie inimmaginabili. Io non voglio parlare di evasione fiscale, chi mi legge nei commenti conosce il mio punto di vista e sa che distinguo fra situazioni ben diverse, però ci tengo, in coda a questo grido di dolore del mio amico Paolo, a dire, anzi a ribadire che non ho la minima fiducia in questo stato grasso ed inefficiente, so già che chiederanno ai contribuenti sempre di più e daranno al cittadino sempre meno, fino al fallimento del nostro paese, giorno in cui questi sacrifici saranno stati del tutto vani. La mia sola curiosità è nel vedere quando e se il cittadino italiano si stancherà di sopportare questa palese ingiustizia.

PS. anzi qualcosina sull’evasione la dico. Va innanzitutto considerato che la pressione fiscale sta per toccare quota 48,4%, oltre il 55% per chi paga le tasse. Queste sono cifre che toccano nel profondo le libertà individuali e che rendono improponibile la libera iniziativa. E’ notorio che molte attività si reggono su quel 10-20% di reddito non dichiarato, denaro illegalmente sottratto alla collettività ma che è colonna portante della collettività stessa (tra l’altro lo stato tassa maggiormente chi ha reddito autonomo, considerando a monte questa situazione); l’argomento è quindi molto spinoso e difficilmente trattabile se lo spogliamo dalla retorica e dal politichese. Discorso diverso per coloro che invece evadono magari il 70-80% del proprio reddito o oltre. Ecco, su questi invece ci vorrebbe un pò di manganello.

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