Pubblica Amministrazione: che fare?

Nota per i Lettori
Funny King e Martino hanno lanciato una proposta per una riduzione di 200 miliardi di Spesa Pubblica. L’obiettivo mi trova d’accordo, e vorrei dare un contributo, visto che da molti mesi faccio proposte in tal senso, corredate da proposte operative a mio avviso piuttosto serie.
Nel presente post parleremo di Personale della Pubblica Amministrazione, e lancero’ un post di Proposta Operativa in tal senso; l’obiettivo non e’ fare un post per deliziare i lettori di Rischio Calcolato e Scenari Politici di una lettura, ma di avere da Voi feed backs e suggerimenti operativi, per cui vi chiedo di commentare il post in termini operativi, e non in termini di massimi sistemi.
Grazie ai commenti piu’ validi, correggero’ il tiro (come gia’ fatto per la proposta operativa sulla casta, e come intendo fare per altri interventi successivamente) e forniro’ qualcosa di scritto a FK, che a sua volta potra’ arricchirlo ed utilizzarlo come meglio crede.
Vi ringrazio da subito per il contributo.
Premesse
          In Italia vi sono poco meno di 3 milioni e mezzo di dipendenti pubblici e costano nel 2011 circa  175 miliardi. Questi lavorano nella Scuola (oltre 1 milione), Sanita’ (quasi 700.000), Regioni ed Enti Locali (poco meno di 600.000), Corpi di Polizia (oltre 300.000), Ministeri, agenzia e presidenza (circa 250.000), Forze armate (circa 130.000), Universita’ (oltre 100.000), enti pubblici non economici, aziende autonome, ricerca, magistratura, diplomatici e prefetti, etc
          La distribuzione territoriale dei dipendenti e’ squilibrata, con una media di 43 dipendenti ogni 1000 abitanti in Lombardia, contro una media Italiana di 58 dipendenti ogni 1000 abitanti. Escludendo il Lazio (con numeri alti ed anomali per la presenza di molte amministrazioni centrali, e la stessa Lombardia, nelle altre 18 regioni, la media e’ di 59 dipendenti ogni 1000 abitanti); al di la’ dei numeri del personale, vi sono anche squilibri nei costi, visto che in vari settori della PA, vi sono regioni in particolare del meridione, con numeri di dirigenti e personale ad alto costo del Lavoro, ampiamente superiori che nella regione Lombardia, analoghe considerazioni emergono da altri parametri (giorni d’assenza, etc)
          La qualita’ media dei servizi erogati dalla Lombardia, nella scuola, universita’, sanita’ e burocrazia in generale, e’ sensibilmente superiore a quella della gran parte delle regioni Italiane (la cosa traspare da ogni statistica pubblicata, da quelle sui test INVALSI nelle scuole, a quelle relative a cittadini di altre regioni che vanno in Lombardia per usufruire di servizi sanitari, etc), pur se il numero di dipendenti della PA e’ inferiore di circa il 25% rispetto a queste.
Proposta Operativa
Abbiamo visto che in Lombardia vi sono molti meno dipendenti pubblici della media del resto d’Italia, con numero dirigenti ragionevole ed elevata efficienza. Pretendere che tutte le regioni si adeguino a questo standard non e’ solo ragionevole, ma deve diventare una priorita’ nazionale.
La semplice esportazione del modello Lombardo della PA in tutto il paese (stesso numero dipendenti, stessa efficienza, anche tenendo in conto le peculiarita’ del Lazio), comporterebbe un ridimensionamento 800.000 dipendenti nella PA e di 50 miliardi nel costo del Lavoro.
La proposta operativa puo’ realizzarsi, bloccando sostanzialmente le assunzioni, prevedendo norme che agevolino i trasferimenti ed anche i licenziamenti (perlomeno per i dirigenti ed il personale in esubero ad alto costo del Lavoro).
Conclusioni
In pratica oggi, vi sono 800.000 persone in eccesso distribuite in 19 regioni Italiane (con casi eclatanti non solo nel Sud), e la cosa si traduce paradossalmente in molte di queste regioni in un’offerta di servizi ampiamente peggiori di quelli Lombardia. In pratica in Italia v’e’ un’enorme inefficienza nel settore della PA che e’ un dovere morale sconfiggere.
Si badi che la proposta non tiene conto del fatto, che anche in Lombardia esistono inefficienze, che potrebbero comportare tagli di personale anche nella regione benchmark, ma nella presente proposta non consideriamo cio’.
Anche ipotetiche giustificazioni sui numeri offerti, a supporto di pletore di dipendenti della PA in altre regioni, non hanno senso. Rispondo preventivamente a cio’ portanto contro-argomentazioni; per esempio in Lombardia v’e’ una natalita’ un po’ superiore al resto del paese (parametro che incide sul comparto scuola), v’e’ un servizio di asili assai piu’ capillare (che comporta personale), vi sono servizi nella Sanita’ e nelle Universita’ che sono offerti ampiamente anche a cittadini di altre regioni, v’e’ un settore ricerca massiccio ed efficiente; pertanto, non sono giustificabili le enormi differenze regionali.
Le manovre 2010 e 2011 del governo, si pongono l’obiettivo di raggiungere i 3.300.000 di dipendenti, e contestualmente hanno bloccato gli aumenti salariali: misure condivisibili, ma ampiamente insufficienti.
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