Economia, Trading e Verità. Il Decalogo del perfetto Perdente.

Giuseppe Sandro Mela
Negli ultimi post abbiamo accennato alla necessità di usare logica e che la verità sia una ed una sola. Ed abbiamo anche detto che ciò ha una sua innegabile utilità pratica.
                Ne é nato un serrato dibattito. Molti Commentatori erano dell’idea che la verità sia relativa, ossia che in pratica non esista. Alcuni hanno scritto che quella espressa era una opinione, e quindi da esporre con tanto di condizionale, preceduta da frasi del tipo “é mia opinione“, e così via.
                Il problema affrontato non é affatto di lana caprina. Come vedremo, é la principale concausa delle perdite in borsa: ecco perché ne vorremmo parlare ad un pubblico interessato al trading o, più in generale, a cercare di capire i problemi economici e finanziari. Chiedo al Lettore solo un poco di pazienza nel seguire il discorso, che sarà tenuto non in modo rigoroso, ma conviviale, tanto per farsi capire bene. Poi, chi vorrà, potrà affrontare il problema sull’usuale trattatistica.
                § 1. Nota metodologica.
                Il concetto di base é espresso nel così detto ‘principio di non contraddizione‘, per il quale un qualcosa non può simultaneamente essere e non-essere. Un oggetto é bianco oppure nero: non può essere simultaneamente di due colori diversi.
                Un qualcosa non può essere simultaneamente eguale e diverso da un’altro qualcosa, secondo lo stesso criterio.
                Se ben ci pensiamo, tutta la matematica si basa sul principio di non contraddizione. Ogni teorema termina la dimostrazione con un’eguaglianza oppure con una diseguaglianza, come dovevasi dimostrare. Ma anche un discorso é soggetto a tale principio: se si contraddice, c’é qualcosa che non funziona, un errore, una falsità.
                Rimuginandoci sopra, risulta anche evidente che lo strumento matematico ben si presta a descrivere e predire i fenomeni naturali e, quindi, la natura è di per sé stessa non-contradditoria, come lo strumento che la descrive.
                La logica è la scienza che spiega come condurre le argomentazioni senza incorrere in contraddizioni. Le conclusioni non devono contraddire gli assiomi, e questi non devono contraddire realtà note.
                § 2. Conseguenze della nota metodologica.
                La verità è quindi una, ed una soltanto. Se infatti esistessero differenti verità, essere sarebbe in contraddizione, e quindi ci sarebbero delle falsità, degli errori. ma gli errori sono incompatibili con il vero.
                Si faccia attenzione. Una cosa é l’oggetto ed un’altra il modo con cui viene percepito.
                Se andate da un salumaio e gli chiedete due etti di prosciutto crudo, quello capirà benissimo: mica vi chiederà cosa poi intendiate per prosciutto crudo. Lo pesa, lo incarta e poi vuole anche essere pagato. Tutti si capiscono fin troppo bene. Tranne i filosofi e di loro epigoni, abilissimi a trattare dell’aria fritta. I politici poi, non ne parliamo nemmeno.
                Se qualcuno, di fronte ad una mucca afferma solennemente che si tratta di una leggiadra fanciulla, il problema non è né della povera mucca né della logica, ma é soltanto un puro e semplice problema psichiatrico, ed anche di quelli seri. L’oggettività del reale se la sghignazza di chi lo nega: tanto, questo poveraccio se ne accorgerà quando sarà fallito.
                Lasciamo i commenti sui casi limite ai sofisti, noi andiamo al sodo e non ci curiamo di loro.
                 3. Enunciati, opinioni e certezze oggettive.
                Un enunciato afferma una caratteristica di qualcosa. La frase “il cane é un mammifero” predica quanto esprime: é una realtà oggettiva. L’opinione é invece un qualcosa di soggettivo, espresso come tale: “mi piace più il formaggio di grana rispetto al gorgonzola“. In questo caso si esprime il particolare gusto di un certo soggetto.
                Se ci facciamo mente locale, però, risulta evidente che la differenza tra enunciato ed opinione non é nella forma lessicale con cui sono espressi, bensì nell’oggetto di cui trattano.
                Una persona che enunciasse come verità che “gli piace più il formaggio di grana rispetto al gorgonzola” sarebbe ridicolo, ma diverrebbe anche patetico se dicesse “é mia ferma opinione che due più due faccia otto“. Di nuovo, in questo ultimo caso, la competenza passa dal logico allo psichiatra.
                Che in geometria piana il teorema di Pitagora non evidenzi contraddizione alcuna é un enunciato certo, sul quale si possono costruire parti sempre più complessi di geometria. Nuovamente, chi dicesse che “è mia opinione che nella geometria piana il teorema di Pitagora sia errato” ha solo due chance: o dimostra razionalmente quanto ha detto, e credo possa candidarsi al Nobel, oppure é semplicemente un povero fesso (parola poco politically correct, ma qui parliamo in modo conviviale, e quindi é lecito usarla).
                In conclusione, se si tratta materia soggetta alla razionalità, le opinioni non solo non contano, ma sono pure e semplici illazioni erronee, quando non siano anche tendenziose.
                Una controprova. Qualcuno dirà, se si parla di matematica sì, se si parla dell’uomo no. Ok. Seguitemi in questo ragionamento.
                La verità non esiste, esistono solo opinioni, e sono tutte rispettabili. Si rispettano bene le opinioni, mica gli esseri umani. Quindi, non esiste un’etica, ma esistono le etiche, tutte onorabili e rispettabili, perché non abbiamo un metro oggettivo per valutarle. Quindi, l’etica nazionalsocialista (oppure quella comunista, è la stessa broda) sono onorabili e rispettabili. Siete d’accordo? No? Ma se non siete d’accordo allora condannate l’etica nazionalsocialista (comunista) usando i concetti che derivano dall’etica non-contraddittoria, che una ed una soltanto, come una ed una soltanto è la verità. Vi siete proprio messi in un bel pasticcio. Non ci avevate mai pensato? Male. Ma siete in tempo per rimediare.
                § 4. Controprove empiriche (fatele, per cortesia! sono maieutiche).
                Da bravi empiristi, sperimentali, facciamo una controprova.
                Supponiamo che esistano verità plurime, e che il principio di non contraddizione sia una fanfaluca del Mela. Quindi comportiamoci di conseguenza. E’ una mia opinione, ma se tutte le opinioni sono lecite, ebbene, valutate anche questa. Non sarete mica dei razzisti che mi discriminano perché sono un blogger di RC, ne vero?
                Test numero uno. Recati all’Agenzia delle Entrate e cercate il funzionario che Vi interessa, anche se per trovare il palazzo e la persona userete la logica non-contraddittoria, ma questo è un dettaglio: l’Agenzia delle Entrate esiste oggettivamente, per fortuna o disgrazia, fate Voi. Se fosse Vostra opinione che non esistesse, non datevene pena: Vi verranno a cercare. Quindi dite al funzionario con molta pacatezza e serietà che Voi sostenete che la verità non esiste, che ve ne sono infinite e tutte giuste. Quindi i conti fatti su di Voi dall’Agenzia sono una loro personalissima opinione, che voi ovviamente rispettate, ma Voi siete proprio dell’opinione opposta: é il fisco che Vi deve una gran caterva di soldi, e che li volete subito, sull’unghia.
                Quindi registrate la risposta che il funzionario vi darà. Se non sarà d’accordo con Voi, ditegli pure che é un bigotto reazionario, un cascame medioevale, un codino di sacrestia, etc. etc. Registrate quindi nuovamente ciò che Vi risponderà.
                Potete proseguire fino a tanto che il fisco vi pignori casa, automobile e quant’altro.
                In fondo Voi siete coriacei nelle Vostre opinioni: andate fino in fondo, siete sequenziali, mica siete dei quaquaraquà. Le Vostre opinioni sono delle verità, anzi, meglio, sono la verità, anche se la verità non esiste, ma questo é un dettaglio.
                Test numero due. Ripassatevi bene mentalmente che la verità non esiste. Quindi entrate in casa e dite, seriamente, a vostra moglie: “ma Tu, chi sei? Sì, potresti essere mia moglie, ma potresti anche essere un cammello, anzi, a ben guardarti, mi sembreresti più un armadio a rotelle tutto screpolato! Anzi, è mia opinione che tu proprio non esisti!“. E’ noto che le donne sono ben poco tolleranti. Con le mogli il credere, obbedire e combattere é l’unico dovere che Vi consentono.
                Quando saranno passati gli effetti del mattarello, quello che le mogli tengono sempre a portata di mano, avrete raccolti elementi utili che suggeriscono fortemente che la Verità é una ed una soltanto: convincetevene, se non altro per evitarVi la seconda razione.
                Test numero tre. Poiché è Vostra ferma e convinta opinione che quel coso che si sta avvicinando sia una libellula, buttatevi sotto di essa, anche se i sostenitori dell’oggettività del reale Vi gridano che é un Tir. In fondo siete figli dei lumi, avete le Vostre opinioni. Se riusciste a sopravvivere, avreste imparato a Vostre spese che la Verità era che quello era un camion, non una libellula. Una verità oggettiva che se ne faceva proprio un baffo a torciglione di cosa pensavate Voi.
                Test numero quattro. E’ Vostra ferma opinione che l’eurozona non farà mai default: quindi, sotto a comprare BTP assieme a bond irlandesi e greci. Portate anche la dentiera al monte dei pegni per far cassa. Voi siete persone mature, illuminate: sapete bene che i default sovrani sono lo spauracchio inventato per spaventare i bambini, roba da bigotti. E poi,siamo franchi, Keynes è un mito, una religione. Il risultato del test sarà reso noto tra poco tempo. GodeteVi la sorpresa!
                Test definitivo. Rubate con arte un portafoglio. Quando il giudice Vi contesterà il reato di furto, convincetelo che non esiste la verità, che quella é una sua opinione, per di più strampalata. E’ vostra opinione che il portafoglio si sia mosso di moto proprio per saltare nelle Vostre tasche, e che Voi eravate convinti che fosse quello della vecchia e cara zia Adalgisa. Ascoltate poi con calma la replica del Pubblico Ministero. Quindi ascoltate la sentenza del Giudice.
                § 5. Primo set di conclusioni.
                La verità é una e la logica é la grammatica della verità. Se per Voi due più due fa cinque se vendete e tre se comprate, almeno siatene consci: non é poi che stiate facendo una gran bella azione, ma almeno qualcosa lo guadagnate. Però certo non affermate il vero né state usando la logica. Non si sia ipocriti e si sputi la verità: si sta semplicemente rubando. Attenti però: troverete sempre prima o poi qualcuno che Vi intorterà e Vi renderà la pariglia, e con gli interessi. Poi, una volta persa la faccia, saranno problemi Vostri rifarvi la verginità perduta.
                Il misuso della verità e della logica porta assuefazione. Alla fine si risulta essere incapaci a constatare il vero ed a fare un ragionamento, nemmeno uno di buon senso. Allo stadio terminale, si crede persino che la verità non esista, e che la propria opinione coincida con la verità..
                Questo é il caso da manuale di una mente ideologizzata. Ci si é convinti che la teoria, in questo caso la personalissima opinione espressa su di un substrato razionale, sia vera, che il ragionamento sia cristallino, che la realtà debba obbedire, magari a martellate, alla ideologia che si ha in mente: in poche parole si predicano e si seguono cose assurde perfettamente convinti di possedere una verità assoluta. Gli altri sono quindi prevaricatori della Vostra libertà: sarete ben liberi di pensare e fare ciò che volete, no? E poi, le opinioni non si discutono: devono essere rispettate. Non credete ai falsi profeti. Amici miei, avete mai visto un truffatore che si dichiari tale prima di intortarVi?
                § 6. Qualche dato sperimentale.
                Dal 1° agosto al 31 dicembre 2011 ho raccolto 247 sicure predizioni fatte da illustri economisti (anche qualche premio Nobel), altri dirigenti, trader e via cantando. Alla verifica a posteriori 19 (7.69%) risultavano essere corroborate dai fatti successivi. A mio avviso, davvero pochine per continuare a fidarmi di esse.
                228 di queste previsioni errate erano state stilate in modo perfettamente politicamente corretto. 203 (89.04%) iniziavano dicendo che era loro “opinione” che le cose sarebbero andate in una certa maniera. 185 (81.14%) di esse presentavano feroci critiche per quanti avessero avuto “opinione” contrastante. L’uso del condizionale e del congiuntivo non è stato riscontrato in nessun report.
                I 19 articoli le predizione dei quali hanno trovato riscontro nei fatti avevano come caratteristica quella di riportare una certo numero di dati, tutti coerenti e ben selezionati, sui quali era applicata una logica stringente.
                § 7. Ulteriori dati sperimentali.
                Dal 1° agosto al 31 dicembre 2011 ho aperto e chiuso 23 operazioni, delle quali 17 (non sono superstizioso) in guadagno: miserabilmente piccino, ma guadagno. Le sei operazioni in perdita le avevo intraprese su suggerimento di un qualche Solone, prontamente radiato dal rango di consigliori. Le 17 in attivo erano state congegnate su base probabilistica. Cinque di queste, particolarmente lucrose per il mio budget, erano state suggerite da dei trader ricchi sfondati.
                8°. Decalogo per perdere in borsa in modo rapido e sicuro.
                Se é vostra opinione che la verità non esista, che tutto sia relativo, che la verità sia opinabile, quanto segue é la conseguenza di ciò che professate.
                a) Leggete avidamente tutte le news sulle quali potete mettere mano: più informazioni avrete meglio potrete scegliere.
                b) Considerate come verità assoluta l’opinione degli analisti, meglio se hanno un nome noto ed influente.
                c) Prestate fede assoluta ai portavoce dei Governi e, soprattutto, ai Governanti, ai funzionari della BCE, Bankitalia, etc. Abbiate nella massima stimale opinioni espresse da Goldman Sachs, Crédit Agricole, Deutsche Bank, Banca Intesa San Paolo, Unicredit, e così via: sono sante persone che lavorano esclusivamente per il Vostro vantaggio: Vi voglio davvero bene. Questi analisti vivono come eremiti, digiunano tre volte alla settimana: scopo della loro vita é renderVi ricchi. E’ per il Vostro bene che hanno inventato i derivati. Loro ci perdono soltanto.
                d) Non leggete mai un trattato di economia. Nel disperato caso lo facciate, reputatelo affidabile come il quinto Vangelo. Evitate come la rogna un libro di logica: è roba da preti pre-tridentini e fa venire la pellagra.
                e) Evitate come la peste di sottoporre a revisione critica le opinioni che Vi siete messi in testa. Questa procedura potrebbe demolire le Vostre certezze su come va, o dovrebbe andare, il mondo dell’economia e della finanza. E’ la Vostra opinione che determina il divenire delle cose, mica l’opposto!
                f) Non tenetevi mai una larga scorta liquida: investite tutto su ciò in cui credete. Siate sicuri di Voi stessi. Altrimenti perdereste l’autostima in Voi stessi. Ne rimarreste turbati e crescereste con dei complessi.
                g) Tenetevi con cura alla larga dalle cassandre: portano jella al solo sentirle. Gli eventi inattesi sono una bubbola del medioevo, roba da millenaristi. In fondo, chi mai ha sentito parlare di uno tsunami, di un terremoto, di un fallimento, di un amministrare delegato che fugge con la cassa? dei default abbiamo già detto: spaventapasseri, e Voi non siete certo dei passeri.
                h) Siate meditativi. Quando un titolo si innalza, pensateci sopra per benino e con cura, quindi compratelo quando raggiunge il massimo. Di seguito, rotolatevi insonni nel letto rosicchiandovi il piloro se vendere o non vendere: quindi vendete quando raggiunge il minimo. Questa é una ricetta sicura e garantita. La perdita é assicurata.
                i) Siate sempre attenti al Vostro guadagno: non curatevi se i malpensanti la chiamano ingordigia. Quando un titolo sale, aspettate che salga ancora: più sale e più guadagnate. E’ o non è Vostra opinione che il titolo debba salire? Quindi, dormiteci pure sopra con tranquillità. In fondo Hegel diceva o non diceva che l’idea diventa realtà? Se poi crolla e restate con in mano un pugno di mosche la colpa non sarà mai vostra, ma degli speculatori.
                l) Se per caso doveste contabilizzare delle perdite, trovate rapidamente un capro espiatorio: gli speculatori del capo precedente vanno benissimo. E’ semplicemente assurdo pensare che la Vostra opinione fosse sbagliata. Non cercate borghesi ed Ebrei: hanno già dato a sufficienza.
                m) Soprattutto, non ragionate mai secondo logica né, tanto meno, con la Vostra testa. Le idee preconcette e le ideologie sono il prêt-à-porter dell’intelletto. E’ tetro il discorso che non si contraddice: inibisce il disbrigo della fantasia e, dicono, determini impotenza. Dovete interpretare, e la Vostra ideologia sarà sempre il metro migliore. ConvinceteVi che Unicredit è in forte crescita: vedrete che crescerà per davvero. Cercate uno che ha comprato Unicredit cinque anni fa e convincetelo che quel titolo non si è disintegrato: sta solo evidenziando un crescita lenta, e che lui é un vero e proprio fortunello. Quindi ricomprategli le azioni, a peso come diceva il buon Cuccia.
                § 9. Norme per chi proprio non volesse perdere.
                Se siete razionalmente convinti dell’oggettività del reale e che la verità sia una ed una sola, quanto segue é la conseguenza di ciò che professate.
                a) Selezionate con cura le fonti di informazioni: l’overkilling informativo è disinformazione.
                b) Ragionate con cura sui dati sperimentali evitando come la peste le idee preconcette, anche quelle politiche: usare la logica e la propria testa.
                c) Non date fiducia più di tanto ai consulenti, specie quelli noti: fanno i loro, non i Vostri interessi.
                d) Diffidate dai consulenti poveri. Se un consulente é bravo, lo é prima di tutto per sé stesso. Se ha trovato il modo di fare baiocchi, mica lo viene a dire proprio a Voi.
                e) Mantenetevi sempre una buona scorta liquida: l’imprevisto ha tal nome proprio perché capita tra capo e collo senza preavviso.
                f) Non siate né avidi né ingordi: il poco si conta. Il meglio è nemico del bene.
                g) Contabilizzate accuratamente ogni singola operazione e, quando la terminate, esaminatela spietatamente. Quindi fate tesoro degli errori che avete fatto. Siate obiettivi anche con Voi stessi.
                h) Siate sempre logici, non contradditevi: pensate con la Vostra testa, ricordateVi che avete Famiglia e che oltre il presente si staglia il futuro. Sottoponete costantemente a revisione critica ciò che pensate e ciò che avete fatto. Meglio trovare, e correggere, un errore, che caderci dentro come polli (da arrostire).
Nota.
L’Autore è perfettamente conscio di aver detto un cumulo di banalità e cose ovvie. Tuttavia le ha riproposte ai Lettori perché quotidianamente constata che quasi nessuno si perita di pensare e fare cose ovvie. E questo sarebbe del tutto irrilevante, se poi non venissero a piangere che hanno perso, facendo impiegare una gran tempo per consolare gli afflitti e respingere con il miglior garbo possibile le conseguenti richieste di prestiti.
Se però il Lettore avesse la compiacenza di rileggere questo post ed il precedente, forse si potrebbe accorgere che quanto esposto vale per tutte le azioni della vita, non solo per il trading. 
gsm

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