Questo è il nostro primo sondaggio dopo le Elezioni Politiche 2013. Qui potete trovare il nostro ultimo sondaggio realizzato per i nostri clienti poche ore prima del voto (21-23 febbraio).
Nel dopo voto abbiamo registrato una consistente crescita dei due poli principali, a scapito del Centro e dei partiti minori, M5S escluso. Abbiamo così riscontrato un forte calo di Monti, sia partito che coalizione, un crollo per Rivoluzione Civile, già uscita male dal voto ed un ulteriore calo di Fare per Fermare il Declino, ormai decisamente sotto l’1%.
Sugli scudi in questo momento PD e PDL che crescono di quasi 2 punti, i partiti minori delle coalizioni non brillano. Le questioni giudiziarie non sembrano intaccare minimamente il consenso di Berlusconi. Come sempre l’elettorato di CDX non sembra interessato alle questioni personali dell’ex premier, ben più nefaste sarebbero a nostro avviso le conseguenze di un eventuale governissimo PD-PDL, un po’ come si vide lo scorso anno col PDL sprofondato al 12-16% durante il sostegno a Monti.
Il Movimento 5 Stelle non ci risulta in crescita (SWG da addirittura 30%, altri 28-29), anzi perde qualcosa, l’impressione è che dopo un risultato eccezionale e previsto solo parzialmente, ora stiamo entrando in una fase di consolidamento, gli eletti del M5S sono messi a dura prova ed anche da questo dipenderà l’andamento dei consensi intorno a questo partito. Guardiamo con interesse alle trattative per il nuovo governo, il M5S finora ha respinto ogni proposta pervenuta, ed il 25% da noi rilevato sconta questa posizione, cambierebbe molto invece se il Movimento decidesse, in qualche maniera, scendesse a patti col PD; va considerato che nel 25% di elettori M5S c’è un po’ di tutto ed una scelta di campo (nel caso di sinistra) potrebbe portare ad un allontanamento di parte degli elettori provenienti dal Centrodestra. Dall’altra parte il pressing del PD, in caso di rifiuto, potrebbe convincere una parte degli elettori M5S ex CSX a tornare a casa.
Il PD ha per le mani una patata bollente che sta cercando di scaricare, o comunque condividere, col M5S. Per ora registriamo l’atto di forza nell’elezione della Presidenza della Camera e della Presidenza del Senato. Copione non troppo dissimile potrà avvenire per la Presidenza della Repubblica. In mezzo però ci saranno i tentativi di formare un nuovo governo, con Bersani che cerca 40 voti al Senato. La situazione appare piuttosto liquida, le prossime settimane saranno decisive per vedere come si orienteranno i cittadini sulla base di ciò che emergerà dalle consultazioni con Napolitano.